Battaglia nel Dizionario Corografico dell’Italia

La voce Battaglia nel Dizionario Corografico dell’Italia curato da Amato Amati, nell’edizione data alle stampe nel 1868.

BATTAGLIA (Canale). — Canale del Veneto, nella provincia di Padova. Deriva dal Bacchiglione unito al Brentella al punto detto del Bassanello presso Padova, passa per Battaglia e Monselice e raggiunge il Frassine ad Este. La sua lunghezza totale è di chilometri 31,30. La pendenza di metri 0,02 nei tre tronchi, da Bassanello a Battaglia, da questo punto a Monselice e da quì ad Este. La velocità è di metri 0,53 nei due primi, di 0,70 nel terzo tronco. La larghezza media è di metri 78,97 nei due primi; 19,75 nel terzo tronco. La profondità è di metri 1,63 nei due primi durante l’estate, di 1,17 nel terzo durante l’inverno. Prende il nome di canale della Battaglia, canale di Monselice, canale d’Este, secondo le borgate o città che attraversa. Le sue acque servono alla navigazione ed all’industria. Due volte alla settimana navigano su di esse barche della portata di 55 mila chilogrammi nei primi due tronchi e di 60,000 nel terzo, mantenendo un vivo commercio fra Padova ed i paesi dei colli Euganei.
Questo canale fu scavato dalla padovana repubblica nel 1189 allo scopo di unire Este a Padova per via navigabile; nel 1209 venne poi aperta la comunicazione de’ navigli di Padova colla Brenta.

BATTAGLIA (Canale di sotto della). — Canale della provincia di Padova. Si forma dalle acque riunite del Bisatto, del Frassine e del canale della Battaglia. Dopo avere accolti il canale di Bagnarolo e la roggia Biancolina, assume il nome di Canale della Cagnola, poi a Bovolenta quello di Canale di Bovolenta, dove si unisce al canale di Pontelungo.
Bagna i territori di Battaglia, Cagnola, Gorgo e Bovolenta.
La sua totale lunghezza da Battaglia a Bovolenta è di chilometri 14,796; la pendenza di metri 0,01; la velocità di metri 0,63; la larghezza media di metri 72,56 sino al ponte della Cagnola, di metri 27,51 da questo punto a Bovolenta; la profondità media di metri 1,46 nell’estate, di metri 0,65 nell’inverno. Si naviga con barche della portata massima di 45 mila chilogrammi.

BATTAGLIA. — Comune nel Veneto, provincia di Padova, distretto di Monselice.
Comprende le frazioni seguenti: Cataio, Esenzion-Barchè, Granze di-Mezzavia, Montenovo con Ritratti-di-Montenovo, Pigozzo, Pizzone, Selvatico, Sampiermontagnone e Montegrotto.
La sua popolazione (1862) è di 1235 abitanti.

Battaglia, veduta generale. Cartolina datata 1902.

Veduta generale di Battaglia in una cartolina datata 1902.

L’immagine è tratta da: Angelo Ferrazzi, Storia postale di Battaglia dalle origini agli inizi del novecento, Battaglia Terme, La Galiverna, 1980 (vedi).

Il suo territorio è bagnato dal canale omonimo, ed è rinomato per le acque minerali, di cui abbonda, che costituiscono un reddito lucroso per i suoi abitanti. Alcune di queste acque minerali termali scaturiscono dalla parte orientale del colle di Sant’Elena, pochi metri sopra il livello della circostante pianura, ed alimentano due stabilimenti di bagni: le altre scendono dalla parte di libeccio del medesimo colle e servono alla preparazione dei fanghi, i quali poi vengono trasportati in una sorgente che sta quasi dirimpetto allo stabilimento, perchè divengano sempre più attivi.
L’acqua termale è limpidissima, ha sapore leggermente salino, ed una temperatura che ascende dai 57 centigradi ai 68. Il suo peso specifico alla media pressione atmosferica è eguale a 1,01319. L’analisi sua quantitativa diede:

Battaglia, analisi dell'acqua termale di Sant'Elena.

Il fango termale di Sant’Elena è bruno-rossiccio quasi di cioccolata, e molle e saponaceo, e dolce al tatto. Si compone di terra vegetale, di forte dose di tritume torboso, di pochissima silice, di tenue quantità di carbonato di calce e di argilla palustre; è ricco d’ossido di ferro e di geina. Non contiene que’ turbinetti che si trovano abbondanti nelle terme di Abano (Vedi).
Mille parti in peso del fango termale di Sant’Elena si compongono di:

Battaglia, analisi del fango termale di Sant'Elena.

È degno da vedersi in questo territorio il sostegno detto Arco della Battaglia, pel quale le acque dei due canali superiori scendono in quello di sotto. Questo edificio, fatto in macigno, con magistero veramente romano, si chiude il giovedì e la domenica per comodo della navigazione. Negli altri giorni si aprono soltanto le bocche per dar acqua alle ruote delle officine, che esce poi spumeggiante dalle sponde murate a macigno e precipita nel canale di sotto. Si apre il sostegno per intero quando la piena dei canali superiori, i cui letti sono più alti delle sottoposte campagne, minaccia inondazione. Nel 1856 l’acqua vi si inalzò 40 centimetri oltre le rive.
Il capoluogo è una grossa borgata, che si presenta divisa in due file di case, situate lunghesso la strada che da Padova si dirige a Monselice, ed il canale omonimo che corre parallelo alla strada, la quale ne forma il contrargine. Un ponte di pietra congiunge le due rive. Ha belle case, ameni dintorni deliziose passeggiate, sicchè numerosi vi accorrono i villeggianti, tratti quivi non solo per ragione di malattie, ma anco dalla piacevolezza del soggiorno. Fra i suoi migliori edificii vanno nominati la parrocchiale di S. lacopo, ove conservansi discreti dipinti ed una buona statua della Madonna, l’elegante villa del Cataio ed il grandioso stabilimento dei bagni termali di Sant’Elena della Wimpfen. Tacendo quì del Cataio, di cui si dirà sotto il relativo articolo, giova fare qualche cenno intorno allo stabilimento termale di Sant’Elena. Lo abbellisce un magnifico porticato con giardino, peschiera e boschetto, e da esso per ampia e lunga strada, fiancheggiata da doppia fila d’alberi, si arriva ai piedi del colle su cui sta l’elegante e splendido palazzo della Wimpfen, a cui si ascende per una scale di 128 gradini di macigno. Al piano sorge l’acqua termale che servo ai bagni e si veggono molti vasti edificii addetti al palazzo, altro bel giardino ed una grande serra. Ad ordinare che questi bagni fossero tenuti decentemente fu pel primo il comune di Padova nel XII secolo e nel 1220. Nel secolo XV vi cercò salute il Carmagnola, ma non fu che nel XVI secolo in cui cominciassero ad avere la celebrità dei bagni aponensi. La casa che sta sul colle fu restaurata nel 1648 dall’illustre medico Benedetto Selvatico, e quella al piano fu riedificata nel 1692. Sul monte delle Croci sussistono gli avanzi di un monastero di Camaldolesi colla rispettiva chiesetta.
La strada che unisce Padova a Monselice, rendendo Battaglia scalo da Padova per Monselice, Este, Montagnana da una parte, Rovigo, Ferrara e Bologna dall’altra, le ha apportato numerosi vantaggi commerciali, non minori di quelli che le arrecano la virtù delle suo acque termali e il canale che la attraversa, le cui acque mettono in moto una sega, una ferriera, una grandiosa pila da riso e parecchi molini. Fino agli ultimi tempi esistettero nella contrada delle Chiodare, in casa Mincio, alcune cartiere quivi stabilite nel 1340 da Ubertino da Carrara, e dirette da Pace da Fabriano: furono esse le prime in Italia dopo quelle di Fabriano.
Battaglia co’ suoi molini e il suo ponte trovasi nominata in uno statuto anteriore al 1236, e non è improbabile che sia sorta dopo il 1189, n cui si scavò il canale omonimo. Nel 1327 fu saccheggiata da alcune compagnie alemanne che Ricciardo da Camino conduceva in aiuto di Niccolò da Carrara. Nel 1513 accampava sotto le sue mura l’esercito spagnuolo, rinforzato dalle genti pontificie e tedesche, comandato dal Cardona, coll’intenzione di porvi assedio. Ma essendochè Battaglia era difesa da numerosa milizia, alla cui testa era il celebre Andrea Gritti, il Cardona lasciò l’assedio, si appostò tra Vicenza, Padova e Treviso, e si diede a devastare le campagne, spingendo le scorrerie fino a Marghera.
Battaglia è patria di Luigi Guerra, insigne profesore di gius ecclesiastico nell’università di Padova nel 1773, e di Gianantonio Leonati, medico rinomato del secolo scorso.

BATTAGLIA. — Frazione del comune di Campoli del monte Taburno, nel Napoletano, provincia e circondario di Benevento, mandamento di Vitulano.
L’ufficio postale è a Montesarchio.

BATTAGLIA. — Frazione del comune di Isola del Cantone, nella Liguria, provincia e circondario di Genova, mandamento di Ronco Scrivia.
L’ufficio postale è ad Isola del Cantone.

BATTAGLIA. — Frazione del comune di Campli, nel Napoletano, provincia di Abruzzo Ulteriore I, circondario di Tèramo, mandamento di Campli.

BATTAGLIA. — Frazione del comune di Casaletto Spartano, provincia di Principato Citeriore, circondario di Sala Consilina, mandamento di Vibonati.
L’ufficio postale è a Casalbuono, già Casalnuovo.
È un villaggio situato in una profonda valle, 11 chilometri lontano da Vibonati.

BATTAGLIA. — Frazione del comune di Mioglia, nella Liguria, provincia di Genova, circondario di Savona, mandamento di Dego.
L’ufficio postale è a Dego.

BATTAGLIA. — Frazione del comune di Palermo, in Sicilia, provincia, circondario e mandamento di Palermo.
L’ufficio postale è a Palermo.

BATTAGLIA. — Laghetto fra il monte di Femmina morta e Montempolo, vicino a Santerano in Colle già S. Eramo, in Terra di Bari.

BATTAGLIA. — Laghetto fra Altamura e Cassano delle Murge in Terra di Bari.

Tratto da: Dizionario Corografico dell’Italia, a cura di Amato Amati, Milano, Francesco Vallardi, 1868, Vol. I (pagine 665-667).

L’illustrazione è stata aggiunta da Battagliatermestoria.
Lettura e download della pubblicazione: Google Books.

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