Storia postale di Battaglia (1)

La storia postale di Battaglia, dalle origini sino ai primi del Novecento. Prima parte: introduzione e cenni storici.

INTRODUZIONE

Scopo di questa pubblicazione, presentata in concomitanza con la Mostra filatelica promossa dal Centro di cultura «Concetto Marchesi» e dall’Azienda autonoma di cura e turismo, è quello di offrire ai cittadini di Battaglia e agli appassionati di storia postale una visione panoramica dei timbri e dei francobolli usati nel nostro paese dalle origini fino agli inizi del XX secolo.
La filatelia è sempre stata uno degli hobbys più diffusi nel mondo. Secondo recenti indagini sembra che il numero dei collezionisti superi i 30 milioni, dei quali un milione circa in Italia.
Limitata in un primo tempo alla semplice raccolta di francobolli, essa è andata sempre più allargando i propri orizzonti: dalle prime raccolte generali, per lo più impostate secondo criteri scarsamente scientifici, si è passati a raccolte di tipo specialistico, quali quelle ristrette ad un numero limitato di stati o addirittura solo al proprio paese e le cosiddette «tematiche», consistenti nella raccolta dei francobolli aventi per oggetto un argomento specifico: fiori, animali, quadri, personaggi storici, storia della navigazione, dell’aviazione, ecc.
Un ulteriore importante indirizzo è stato impresso alla filatelia in questi ultimi tempi: alle tradizionali forme di collezione si è aggiunta la raccolta di francobolli su lettera e di documenti riguardanti il servizio postale. I motivi di tale evoluzione sono facilmente comprensibili. Il francobollo, da solo, è infatti una figura muta, mentre, applicato su lettera, esso si trasforma in una immagine parlante, che ci rivela una lunga serie di vicende: quando e da dove la lettera è partita, il tragitto compiuto, le eventuali soste, l’arrivo a destinazione. Messe insieme e disposte in ordine cronologico, queste lettere ci consentono un discorso, una conclusione, che, unitamente ad altri analoghi discorsi e conclusioni, creano i presupposti per una valutazione storica.
Nasce, così, la storia postale. La filatelia, insomma, non è più soltanto un hobby, un dilettevole passatempo: essa si presenta in una veste nuova e, alla pari delle altre trattazioni di carattere storico, (storia della letteratura, storia dell’arte, storia della filosofia, ecc.) diventa una vera e propria scienza per la quale si richiedono lungo studio, attenta ricerca e costante applicazione.
Poiché questo nuovo modo di intendere la filatelia ha messo in luce la stretta connessione che esiste fra la storia postale e quella politica, prima di iniziare la trattazione della storia postale di Battaglia, abbiamo ritenuto opportuno accennare brevemente alla sua storia politica. Questo studio si compone, dunque, di due parti intitolate: la prima «Cenni storici su Battaglia», la seconda «Storia postale di Battaglia». Ad ogni parte fa seguito la presentazione di alcuni documenti illustrativi.
Vorremmo a questo punto precisare che, poiché questa trattazione è rivolta non tanto a cultori di storia postale, quanto a persone che di questa materia nulla o quasi nulla conoscono, è nostro intendimento trattare i vari argomenti nella forma più semplice e piana possibile, fornendo note e spiegazioni che, se appaiono ovvie per un collezionista, sono invece utili e talvolta addirittura necessarie per chi non possiede una specifica competenza.
Concludiamo, esprimendo la nostra riconoscenza a tutti coloro che ci sono stati d’aiuto in questo non facile compito. Un ringraziamento particolarmente sentito:
— al Sig. Franco Sandon, del Centro di Cultura « C. Marchesi », alla Sig.na Anna Assereto e al Sig. Gianfranco Turato;
— al Presidente dell’Azienda di cura e turismo Cav. Guido Montesi;
— al Sig. Vezzio Barsottini del Circolo filatelico del GRAL delle Officine meccaniche Magrini – Galileo;
— al Rag. Egidio Noventa che ha gentilmente messo a nostra disposizione la sua raccolta di documenti sulla storia postale di Battaglia;
— al Sig. Girolamo Valtieri, appassionato cultore della storia del nostro paese.

Battaglia. 3-6-80

L’Autore

PARTE PRIMA

CENNI STORICI

La storia di Battaglia, che nelle sue tappe più significative corre parallela a quella di Padova, si può suddividere in quattro periodi:

1) Un primo periodo che va dalle origini al 1405, durante il quale Battaglia fece parte della Repubblica di Padova.
2) Un secondo periodo che va dal 1405 alla fine del 1797 (caduta della Repubblica di Venezia), durante il quale Battaglia fece parte del «Territorio di Terraferma Padovano».
3) Un terzo periodo che va dalla fine del 1797 al 12 luglio 1866, data dell’ingresso a Padova delle truppe nazionali, durante il quale Battaglia ed il territorio padovano furono soggetti alle dominazioni straniere.
4) Il quarto ed ultimo periodo è quello che vede Battaglia parte del territorio nazionale italiano.

A differenza di quanto si rileva nella storia dei paesi limitrofi, le notizie intorno alle origini di Battaglia sono quanto mai incerte e frammentarie. I primi dati attendibili risalgono, infatti, alla fine del XI secolo, quando la Repubblica di Padova iniziò la costruzione di quel canale che più tardi avrebbe preso il nome di «Canale della Battaglia».
In quel tempo il territorio attualmente occupato dal nostro Comune non era che una vasta palude, un fitto intreccio di fossi ed acquitrini, continuamente alimentati dalle acque che scendevano dai colli circostanti.
Uniche zone salubri erano due piccole alture pressoché isolate: quella di Sant’Elena, citata negli antichi documenti col nome di Monte della Stupa (o Stufa) e quella del Monte delle Croci sulla cui cima sorsero le prime abitazioni del luogo: pochi casolari raggruppati attorno ad una chiesetta dedicata all’Assunta, di cui abbiamo notizia fin dal 1206, alla quale fu in seguito aggiunto un piccolo monastero, esistente ancora nel 1696 e di cui oggi restano solo poche rovine.

Il territorio, compreso tra Arquà e Montegrotto, che dalle propaggini dei colli degrada lentamente verso il piano era allora soggetto a due giurisdizioni diverse: la parte orientale dipendeva sia civilmente che ecclesiasticamente da Pernumia, quella meridionale, a cominciare dalla Rivella fino al colle di Sant’Elena, da Monselice. La linea di confine fra le due giurisdizioni non era però ben definita, per cui le contestazioni erano frequenti.
A questo proposito pensiamo anzi che, fra le varie ipotesi affacciate per spiegare l’origine del nome di Battaglia, non sia da escludere questa nostra, secondo la quale la località avrebbe derivato il suo nome proprio da tali contese che non di rado degeneravano in un vero e proprio conflitto o, come si dice in dialetto, in una «batagia».
Nel 1189 la Repubblica di Padova, intuendo i grandi vantaggi che gliene sarebbero derivati, decise di inserirsi tra i due contendenti, dando inizio ai lavori di scavo di un canale destinato ad unire le acque del Bacchiglione con quelle del Frassine, provvedendo contemporaneamente alla costruzione di una carreggiata sul contrargine sinistro.
L’importante realizzazione avviò la zona ad una insospettata prosperità, tanto che Battaglia diventò in breve un importante scalo di navigazione fluviale ed un altrettanto importante posto di transito commerciale fra Padova, Monselice, Rovigo e la Romagna da un lato e Padova, Este, Montagnana, Legnago e Mantova dall’altro.

Da allora il numero delle abitazioni aumentò così rapidamente, che nel 1235 si ha già notizia dell’avvenuta costruzione di un ponte congiungente le due rive del canale, ed è proprio nei documenti risalenti a questo periodo che si incontra per la prima volta il nome di «Batalia».
Qualche tempo più tardi, allo scopo di meglio regolare la navigazione del canale e lo scorrimento delle acque del Bacchiglione e del Frassine che si incontravano proprio nel centro del paese, la Repubblica di Padova commissionò all’architetto Gian-Antonio Volpi la costruzione di una sorta di ponte a tre luci — il cosiddetto Arco di mezzo — che, grazie ad un ingegnoso gioco di saracinesche, consentisse lo scarico delle acque del «Canale della Battaglia» nel sottostante «Canale di sotto», che corre verso Bovolenta e, passando per Pontelongo, prosegue fino al mare. Il salto d’acqua dovuto alla differenza di livello dei due canali fu subito utilizzato per dar vita ad alcune imprese artigianali: primi fra tutte i famosi mulini e, più tardi, nei primi decenni del XIV secolo, una sega artificiale, un opificio del maglio che può a buon diritto considerarsi il primo embrione delle attuali officine ed una cartiera che, nata per iniziativa di alcuni artigiani di Fabriano, ebbe molta rinomanza, in quanto la carta in essa prodotta dava modo di sostituire la pergamena allora costosissima.
Via dei 6 mulini, Via dei 4 mulini, Via della sega, Opificio del maglio, ecc. sono iscrizioni leggibili ancora oggi, a testimonianza del tempo passato.
Nel 1332, in esecuzione del testamento di Fina de’ Zacchi e del figlio Jacopo, venne eretta una cappella dedicata all’apostolo San Giacomo, primo embrione di quella che è oggi chiamata «la chiesa vecchia».

Un nuovo periodo storico ha inizio nel 1405, quando, cessata la dominazione Carrarese, Padova ed il suo territorio entrarono a far parte della Repubblica di Venezia.
Battaglia in quel tempo non era più una località sconosciuta, senza nome, ma un borgo di circa 750 abitanti, ben organizzato e dotato di una sua parrocchiale.

Verso la metà del secolo successivo (XVI) nuove attrattive concorsero ad arricchire il territorio di Battaglia.
Gli Obizzi, infatti, invogliati dall’amenità dei luoghi e dall’abbondante selvaggina, decisero di costruire un castello, cui, più tardi, fu imposto il nome di «Catajo», forse perché allora, dopo i favolosi racconti di Marco Polo, Catajo era sinonimo di luogo di straordinaria bellezza.
All’incirca nello stesso periodo, sul colle di Sant’Elena, ebbe inizio la costruzione della Villa Selvatico, così chiamata dal nome della famiglia che maggiormente contribuì alla sua attuale fisionomia.
Un ulteriore impulso alla notorietà di Battaglia venne dalle cure termali che, già esistenti nel Medio Evo, nel 1500 cominciarono a rivaleggiare con quelle di Abano.

Verso la fine del XVIII secolo, lungo la riva del canale, venne costruito un nuovo stabilimento termale, che si caratterizzò immediatamente per una clientela particolare, per la quale la cura delle acque spesso costituiva il pretesto per una piacevole villeggiatura.
Nel 1797 il territorio padovano fu occupato militarmente dai Francesi e quindi, in seguito al trattato di Campoformio, trasferito all’Austria.
Da allora, Padova e conseguentemente anche Battaglia, conobbero alterne vicende e passarono più volte dalle mani degli Austriaci a quelle dei Francesi e viceversa.
Durante l’occupazione francese (1805-1814), l’ex-territorio della Serenissima venne suddiviso, secondo l’uso francese, in «dipartimenti» distinti ognuno con il nome del fiume che lo percorreva.
La città di Padova fu scelta come sede del «Dipartimento della Brenta» che era suddiviso in quattro Distretti: Padova, Este, Piove di Sacco e Camposampiero.
Ogni Distretto era, a sua volta, suddiviso in «Cantoni» e ogni Cantone in Comuni.
Il Distretto di Padova comprendeva quattro Cantoni; fra di essi quello di Battaglia cui facevano capo i Comuni di Battaglia, Carrara, Pernumia, Arquà e Galzignano.
Ogni Comune era retto da una «Municipalità» (vedi fig. 1).
Si tratta di particolari importanti, poiché il fatto che Battaglia sia stata preferita ai Comuni circostanti come sede cantonale sta a dimostrare l’importanza che essa aveva raggiunto in quel tempo.

Lettera datata 20 novembre 1811.

Fig. 1. Lettera datata 20 novembre 1811.

Il 17 aprile 1814, in seguito alla caduta di Napoleone, ebbe luogo la Convenzione di Mantova, con la quale venne stabilito che le terre tolte ai Francesi fossero affidate «in custodia provvisoria» all’Austria; tale custodia fu resa definitiva dal Congresso di Vienna iniziatosi nel novembre dello stesso anno.
Il 7 aprile 1815 Francesco I°, Imperatore d’Austria, proclamò l’istituzione del Regno Lombardo-Veneto (Vedi fig. 18) e la suddivisione amministrativa introdotta dai Francesi fu sostituita da una nuova «Compartimentazione territoriale» che prevedeva 12 Distretti, fra i quali quello di Battaglia, comprendente sei Comuni: Battaglia, Arquà, Carrara San Giorgio, Carrara Santo Stefano, Pernumia e Galzignano.
Nel luglio del 1853 il numero dei Distretti fu ridotto a otto. Fra i Distretti soppressi vi fu anche quello di Battaglia ed i Comuni che ne facevano parte furono così assegnati: Battaglia, Pernumia, Galzignano ed Arquà al Distretto di Monselice; Carrara San Giorgio e Carrara Santo Stefano al Distretto di Padova.

Proclamazione del Regno Lombardo-Veneto.

Fig. 18. Proclamazione del Regno Lombardo-Veneto.

Il 12 luglio 1866, a conclusione dalla III° guerra d’’indipendenza, Padova ed il suo territorio furono annessi al Regno d’Italia.
Un fatto molto importante per la storia di Battaglia ebbe a verificarsi nel 1921, quando la frazione di S. Pietro Montagnon si staccò dal nostro paese provocando un cospicuo restringimento del territorio comunale che fu ridotto a soli 628 ettari, dei quali più della metà appartenenti alla tenuta del Catajo.
La scarsità di superfici coltivabili ha avuto un enorme riflesso sugli sviluppi del paese, rafforzandone con nuove motivazioni l’antica vocazione artigiano-industriale e turistica, vocazione, quest’ultima, che ha trovato un riconoscimento ufficiale nella modifica del toponimo «Battaglia» in quello di «Battaglia Terme» (1925) e nella successiva promozione del paese ad «Azienda autonoma di cura e turismo».
A maggior illustrazione di quanto si è detto facciamo seguire alcune vedute della vecchia Battaglia e la riproduzione di documenti sui quali i bolli dei molti Uffici esistenti in Battaglia stanno a dimostrare la notevole importanza che essa ebbe in passato.

Battaglia, veduta generale. Cartolina datata 1902.
Saluti da Battaglia. Cartolina datata 1902.
Battaglia Terme, Ponte nuovo. Cartolina.

BOLLI E SIGILLI AMMINISTRATIVI
USATI A BATTAGLIA
DURANTE LE DOMINAZIONI STRANIERE

PERIODO NAPOLEONICO
MUNICIPALITA’ DELLA BATTAGLIA

Lettera datata 20 novembre 1811

Storia postale di Battaglia, lettera datata 20 novembre 1811.

Fig. 1

Interno della lettera sopra esposta

Storia postale di Battaglia, lettera datata 20 novembre 1811, interno.

Fig. 2

REGNO LOMBARDO VENETO
IMPERIALE REGIO COMMISSARIATO DISTRETTUALE DI BATTAGLIA

Lettera datata 28 luglio 1828

Storia postale di Battaglia, lettera datata 28 luglio1828.

Fig. 3

IMPERIALE REGIA PRETURA DI BATTAGLIA

Lettera datata 7 maggio 1822

Storia postale di Battaglia, lettera datata 7 maggio 1822.

Fig. 4

 

DEPUTAZIONE COMUNALE DI BATTAGLIA

Lettera datata 24 novembre 1865

Storia postale di Battaglia, lettera datata 24 novembre 1865.

Fig. 5

 

Intestazione interna di una lettera recante lo stesso bollo
di quella precedente, datata 29 ottobre 1860

Storia postale di Battaglia, lettera datata 29 ottobre 1860, intestazione interna.

Fig. 6

 

AGENTE DI BATTAGLIA

Lettera datata 11 settembre 1821 priva del bollo postale
perché recapitata a mano

Storia postale di Battaglia, lettera datata 11 settembre 1821.

Fig. 7

 

Lettera datata 1 gennaio 1825 spedita tramite l’ufficio postale
e pertanto dotata del bollo «Battaglia»

Storia postale di Battaglia, lettera datata 1 gennaio 1825.

Fig. 8

 

GUARDIA NAZIONALE DI BATTAGLIA

Lettera datata 29 maggio 1848

Storia postale di Battaglia, lettera datata 29 maggio 1848.

Fig. 9

 

Interno della lettera sopra esposta

Storia postale di Battaglia, lettera datata 29 maggio 1848, interno.

Fig. 10

 

LA COMMISSIONE DISTRETTUALE
AGLI OGGETTI MILITARI
DI BATTAGLIA

Lettera datata 25 agosto 1848

Storia postale di Battaglia, lettera datata 25 agosto 1848.

Fig. 11

Storia postale di Battaglia, copertina.

Angelo Ferrazzi, Storia postale di Battaglia dalle origini agli inizi del novecento, Quaderni del Centro Sociale e Culturale “C. Marchesi” di Battaglia Terme, Battaglia Terme, Editrice La Galiverna, 1980 – pagine 5-21 (premessa e parte prima).