Il Quaderno della maestra Jole Ballarini Orfei

Battaglia Terme descritta sotto gli aspetti geografico, storico, fisico, economico e sociale dalla maestra Jole Ballarini Orfei nel suo Quaderno, pubblicato nel 1942.
Qui tutti i capitoli del libro di Enrico Grandis pubblicati.

IL QUADERNO DELLA MAESTRA JOLE
BALLARINI ORFEI

Poco prima della seconda guerra mondiale, il Centro Didattico di Padova iniziò la pubblicazione di monografie dedicate ai singoli comuni della provincia di Padova, redatte da insegnanti elementari.
Dopo Albignasego, Campodoro e Pontelongo toccò a Battaglia Terme.
Fu la maestra Jole Ballarini Orfei, moglie del segretario comunale Mario Ballarini, a realizzare uno scritto, pubblicato con il concorso del comune di Battaglia e redatto con la cura del prof. Giovanni Fabris. Questa si era resa necessaria in quanto l’autrice morì il 6 aprile 1941, prima della pubblicazione della sua opera 1.
Con questo Quaderno ella affrontò, permeata dell’enfasi tipica del periodo fascista, tutti gli aspetti geografici, fisici, economici e sociali di Battaglia, rendendone di fatto omaggio.
Essendo stato scritto proprio alla fine del ventennio oggetto di analisi in questa tesi, è probabile che evidenziarne i punti salienti sia il miglior modo per completare la trattazione specificatamente fondata su documenti.
E, per questa ragione, lo commenteremo riproponendo molte sue parti in modo integrale.
L’inizio fu dedicato alla situazione geografica:
“Tra il 0,40’ e il 0,41’ di longitudine ovest dal meridiano di Monte Mario, e tra il 45,17 e 45,18 di latitudine, a sud – ovest di Padova, a cavaliere di un importante e largo canale, si distende il paese di Battaglia Terme. Dista km. 15,700 da Padova (capoluogo di provincia), km 5,500 da Monselice (ex capoluogo di circondario e km 23 da Rovigo. […]
La superficie del comune è di 6,26 km quadrati. Della superficie totale della provincia è il 0,29% per estensione, quindi è il più piccolo dei 105 comuni padovani. E’ inoltre:
il primo per la percentuale degli addetti all’industria;
il nono per la densità di popolazione;
il decimo per la percentuale degli addetti al commercio;
il sedicesimo per popolazione inattiva;
il novantasettesimo per popolazione assoluta;
ll centesimo quarto per la percentuale degli addetti all’agricoltura […] 2.

Le Officine di Battaglia in una cartolina degli anni ’20 del '900.

Officine di Battaglia (cartolina degli anni ’20).

Successivamente venne presentata un po’ di storia, argomento già da noi trattato nel primo capitolo. E’ invece interessante il capitolo chiamato Le abitazioni:
“Se verso sera, nelle belle giornate, si arriva sul ponte di Mezzo o Ponte della Piazza, si vedono parecchi barcari seduti sugli spaziosi e bassi scalini: veri tipi di chioggiotti, facce rugose e abbronzate di vecchi lupi di mare, spalle quadrate e dorsi massicci, corte pipe di terracotta e cappelli di paglia a larghe tese. Come la vita fluviale e marinara ha lasciato l’impronta su quegli uomini che dal canale e dalle sue barche traggono i mezzi di esistenza, così ha dato la sua caratteristica alle tradizionali abitazioni: Corte Cavazzana, Corte Danese, Corte Stabilini, Corte del Teatro, Corte Borella, sono gruppi di case addossate le une alle altre, spesso con ballatoi in legno e scale esterne, tutte innalzate intorno a una piazzetta comune, la corte, che qualche volta aveva in mezzo […] il pozzo in pietra d’acqua potabile, sormontato da un artistico arco in ferro. Sono case abbastanza alte, ma divise in piani bassi, con finestre piuttosto strette; le famiglie vi abitano numerose. Sul lastricato e sul selciato a ciottoli e a terradura giocano i monelli vivacissimi e, sulle soglie o davanti alle porte, siedono le donne chiacchierando ad alta voce, in stretto dialetto veneto e lavorando ad ago, a ferri, all’uncinetto e a rete.

Le corti di Battaglia Terme che si affacciano su via Terme.

Le corti di Battaglia Terme che si affacciano su via Terme. Da sinistra: Corte Cavazzana (151), Corte del Teatro (402), Corte Stabilini (117). Dal progetto di Piano Regolatore Generale di Battaglia Terme dell’architetto Giovanni Zabai (1954).

Per gentile concessione della figlia, arch. Silvia Zabai.

Altre abitazioni tradizionali rurali sono le fattorie sparse nei campi e sui colli: ampie costruzioni con casa, stalla, fienile, dove di solito abita un’unica famiglia: figli, nuore e nipoti raccolti intorno al vecchio capoccia. […]
Dirò da ultimo delle case urbane: sono le solite civili abitazioni che il bisogno e l’esperienza hanno insegnato a costruire sempre più pratiche, più comode e più eleganti. Le prime in ordine di tempo sono a tre piani, con la sala di divisione nel mezzo, le stanze indipendenti e il granaio a tutto piano; nelle ultime invece è utilizzato il minimo spazio, con l’aspetto di villette, il pianoterra rialzato, il minuscolo giardino, la terrazzetta sull’entrata o sul tetto e le grandi finestre spalancate a ridere con la salubre aria al di qua delle leggere e vivaci tendine” 3.

Battaglia Terme, via nuova negli anni ’30.

Via Nuova negli anni ’30.

Poi descriveva l’ambiente umano:
“La gente, in generale, si presenta con aspetto decoroso e pulito. Si può dire che a Battaglia i veramente brutti siano rari: […] siamo contenti dei nostri giovani, tra cui i maschi raggiungono la statura media di m. 1,70 (certi arrivano a 1,80); in generale hanno ampie spalle, capigliatura abbondante e bruna, occhi vivaci e scuri” 4. Questa parte è evidentemente influenzata dalla volontà di esaltare le doti degli abitanti del suo paese adottivo. È interessante notare come la statura media dei giovani sia notevolmente inferiore alle medie attuali.
“La causa di mortalità in generale è il marasma senile 5, ci dice il nostro bravo dottore con un sorriso buono e soddisfatto, però il suo viso si fa triste dicendo che alle volte l’enterite ci ruba invece i nostri bimbi, e nei mesi caldi anche la polmonite. […] Dal casellario risultano rare le condanne e, di solito, per piccoli furti stagionali o contravvenzioni per pesca abusiva. I nati illegittimi l’ultimo quinquennio sono sette. […] La popolazione appartiene tutta alla religione cattolica. […] Le scuole sono frequentate con regolarità: sono ormai rari i genitori che abbiano bisogno di richiami a questo proposito. Ci sono le cinque classi elementari in otto aule con otto insegnanti. Poi c’è un corso di avviamento di un solo anno a tipo industriale. Le biblioteche sono tre: Biblioteca Magistrale per i soli insegnanti; Biblioteca della Casa Littoria (pubblica); Biblioteca della Parrocchia (pubblica). Una rivendita di giornali e riviste continua la sua solita attività, sebbene gli abbonati alle radioaudizioni siano una settantina” 6.

Le scuole comunali adiacenti al Municipio (sulla destra).

Le scuole comunali adiacenti al Municipio (sulla destra).

Dopo aver raccontato come si svolge l’annuale Fiera di S. Bartolomeo, che si teneva nel mese di agosto, la maestra Ballarini si soffermò sulle Opere e istituzioni fasciste:
“Lo stemma del comune rappresenta un’aquila romana in atto di spiegare il volo da un fascio littorio 7: sembra questo un auspicio per Battaglia che infatti, per le sue perfette organizzazioni fasciste, è considerata fra i primi comuni del padovano. […] L’iscrizione è totalitaria. Su 2700 abitanti sono completamente equipaggiati e perfettamente inquadrati più di duemila. Le opere assistenziali sono numerose e perciò i beneficati sono numerosissimi. Centottanta dei nostri fortunati piccoli inscritti alla GIL, trovano la gioia delle vacanze in quaranta giorni di cura elioterapica della colonia situata nel grande campo sportivo dell’edificio scolastico. Piscina termale e docce fredde per i bagni d’acqua e abbondante sabbia per i bagni di sole; le fitte ombre accoglienti del vicino parco, un grande chiosco aperto che riunisce i bimbi intorno ai piccoli deschi dalle fresche tovaglie e stoviglie variopinte, ampie sale dove si allineano sulle adatte brande i piccoli dormienti del pomeriggio, altalene, cerchielli, palloni, costumini rosa e azzurri: tutto è bello, sano e ridente. Dall’alza all’ammaina bandiera sull’alto pennone del campo, è un continuo festoso echeggiare di voci infantili 8. Il Dopolavoro aziendale delle officine tiene le sue riunioni alla Casa Littoria e le sue simpatiche feste e conferenze culturali nel teatro comunale. […] Quando il campo sportivo è disponibile, la ginnastica e il calcio si susseguono alternandosi. Lo sport più coltivato è il nuoto 9.

Bagni nella colonia elioterapica estiva di Battaglia Terme (fine anni '30).

Bagni nella colonia elioterapica estiva di Battaglia Terme (fine anni ’30).

Il magnifico e utilissimo accordo tra le intelligenti e attive autorità civili, fasciste e religiose di Battaglia potrebbe servire di esperienza e di esempio a molti paesi, dove il fare del bene diventa ardua impresa per la mancanza di reciproca comprensione. A Battaglia abbiamo l’assistenza permanente a 321 capi famiglia […], assistenza contingente a 118 capi famiglia […], assistenza invernale a 681 capi famiglia […], pacchi natalizi N.83, pacchi per Pasqua N.88. Feste della GIL: allegre adunanze. Il cinematografo privato si apre una volta alla settimana, il teatro della parrocchia intrattiene i giovani durante tutto il carnevale” 10.
Non serve soffermarsi sul tono del brano precedente. Di fatto tutti dovevano essere iscritti al partito o alle varie associazioni per svolgere ruoli o attività pubbliche. Interessante però riconsiderare, come già fatto parlando della parrocchia, gli accordi e l’unità di intenti tra autorità politiche e religiose. L’impressione raccolta dai vari documenti analizzati e da alcune considerazioni tramandate oralmente da alcuni rappresentanti attuali dei due gruppi, è che ci sia stato un rapporto di non interferenza reciproca basato sulla collaborazione negli interessi comuni e non intromissione nelle questioni specifiche rispettivamente politiche o religiose.
Parlando di agricoltura, caccia e pesca è interessante far notare che le persone dedite all’agricoltura erano 205, cioè il 25% della popolazione, c’erano due uniche grandi tenute 11, sedici piccoli fondi, quarantacinque coltivatori diretti, fittavoli o proprietari.

La fattoria Pasta. Tenuta del Catajo, Battaglia Terme.

La fattoria “Pasta”.
La fattoria Mazzucato. Tenuta del Catajo, Battaglia Terme.

La fattoria “Mazzucato”.

Immagini tratte da: L’azienda agraria del Cataio (1928).

Molto praticata la caccia, che però era proibita all’interno del parco del Cataio detto dei daini 12.
La pesca aveva molti amatori: dalle barche, dagli argini. dai burchielli si calano nelle acque le reti a mano, le bilancie o l’amo per prendere trote, lamprede, tinche, barbi, raine e i passerini. Il pesce costituiva uno dei principali consumi registrati statisticamente come 4 Kg annui per abitante. Alta era anche la percentuale per abitante nel consumo della carne bovina, suina e di pollo. Il pubblico mattatoio 13, attrezzato e rispondente alle esigenze del comune, preparava la carne per le sette macellerie esistenti, tre delle quali spacciavano anche generi alimentari. La vigilanza igienica era affidata al veterinario e all’ufficiale sanitario.
A conclusione del capitolo specifico l’autrice dava dei simpatici consigli su cosa e dove gustare a Battaglia:
“Un consiglio spassionato: se capitate in quel di Battaglia con la voglia di un buon piatto alla casalinga, troverete il fatto vostro in un succulento piatto di risotto con i canestrei e un sano e ben preparato piatto di verdura che sono la specialità della Adele 14. Dalla Scarpa 15 invece sarà meglio chiedere le tagliatelle in brodo, impastate di uova e spianate, tagliate, cotte in pochi minuti dalle sapienti mani dell’ostessa solerte. E non vi piacciono piuttosto i risi e bisi? Allora dietro front ! e, senza esitazione, si entra dalla Comare 16. Se poi qua e là troverete una grossa fetta di torta margherita (tutte le nostre donne sanno prepararla alla perfezione): il quarto di bianco che viene dal colle non basta più certamente, ma attenti nel fare il bis ! è limpido, frizzante, amabile al palato, ma tradisce, perché è assai svelto e leggero nel salire al … piano superiore” 17.

Le Trattorie “Dalla Comare” e “Da Scarpa” in Via Terme.

Le Trattorie “Dalla Comare” e “Da Scarpa” in Via Terme.

Foto tratta dal libro: Bruno Savin, “E noi… chi siamo!?” 1939-1946, Battaglia Terme nella 2a Guerra Mondiale, Battaglia Terme, 2006, p. 40.

Parlando di vie di comunicazione, sul canale di Battaglia non c’è molto da dire rispetto a quello già più volte visto nell’arco di tutta la trattazione. La strada statale N.16 Padana Inferiore 18 univa Battaglia con Padova e con Monselice, sede di Pretura. Strade carrozzabili conducevano ai paesi limitrofi. Tre ponti nel centro e uno in località Rivella univano le due rive del canale 19.
La parte dedicata alle industrie non presenta notizie che potevano implementare quanto già descritto precedentemente.
Per quanto riguarda le Terme ne è suggestiva la descrizione:
“Come nelle favole, Battaglia è ora nota il paese delle sette fontane e il suo aspetto, a notte, è suggestivo, quando le sue tante lampade e le finestre illuminate si riflettono nello specchio dei suoi canali e dei suoi laghetti fumosi che occhieggiano nella pianura ai piedi dei colli di S. Elena e di Lispida.
In molte zone il sottosuolo di Battaglia è pregno di quest’acqua naturalmente calda che da secoli dona salute e forza a chi ricorre ad essa […].
Le Terme si trovano ai piedi del Colle di S. Elena, a sud – ovest di Battaglia, a seicento metri circa dal Municipio. Sono circondate da un grande parco, dove si ammira il rigoglioso viale di magnolie che, dopo Roma e Tivoli, è il terzo d’Italia. Tenute ora dall’I.N.F.P.S., accolgono ogni anno cinquemila persone, tra inscritti e non inscritti, con una media di 75.000 cure. […]
Le sorgenti termali sono tre: acqua limpidissima e abbondante scaturisce ad una temperatura che va dai 60 ai 76 gradi centigradi in quantità di 1.000.000 di litri in 24 ore. La grotta sudatoria scavatasi nella trachite della Collina in tempi preistorici misura 25 metri di lunghezza, è larga da 3 a 9 metri e alla da 3 metri e mezzo a 5 metri. Le pareti sono coperte da incrostazioni saline e di quella muffa comune alle Terme Euganee […]” 20.

Lo Stabilimento “Terme dei lavoratori”, 1939.

Grotte sudorifere termali sotto il monte Sant’Elena a Battaglia (fine ‘800).

Immagini tratte da: Le terme dei lavoratori di Battaglia e da Andar per acque: da Battaglia a Rivella.

La conclusione del Quaderno, prima delle finali note statistiche che riporteremo anche noi in tabella, veniva affidata agli Auspici per lo sviluppo del paese:
“Battaglia Terme per l’industria, il commercio, l’agricoltura è paese economicamente assai ben piazzato. Non ci sono disoccupati, se non si volesse tener conto dei pochissimi casi in cui si tratta di sola mala voglia o apatia.
L’assiduo, intelligente e instancabile interessamento del Municipio da qualche anno continua ad arricchire il ridente paesello di nuova comodità e bellezze: strade, viali, giardini, piazzali, edifici, acquedotti, fontane. La Casa del Fascio è bellissima e sta sorgendo un vasto asilo infantile. […]” 21.
Fatta questa premessa, l’autrice riteneva necessario riprendere un vecchio progetto del Podestà Primo Cattani che prevedeva un raccordo ferroviario che raggiungesse la Conca di navigazione ed il porto fluviale, in modo da creare un anello di congiunzione tra i tre sistemi di trasporto (ferroviario, stradale, fluviale) che potesse dare maggiore impulso al paese.
Alla maestra Ballerini premeva poi che venisse finalmente costruito un albergo privato che accogliesse “i forestieri che chiedono da tutte le parti d’Italia e da molti paesi di usufruire delle famosissime terme” 22 e le sarebbe piaciuto che il suo “caro paesello d’adozione avesse la sua strada principale asfaltata perfettamente” 23.

La strada principale di Battaglia in una cartolina del 1909.

Battaglia in una cartolina del 1909.

Centro per la Ricerca e la Documentazione sulla Storia Locale – Battaglia Terme.

Note
1 JOLE BALLARINI ORFEI, Battaglia Terme, Padova, Centro Didattico, 1942, Prefazione.
2 JOLE BALLARINI ORFEI, Battaglia Terme, cit., pp. 7-8.
3 Ivi, pp.33-34.
4 Iyi, p. 35.
5 La vecchiaia.
6 JOLE BALLARINI ORFEI, Battaglia Terme, cit, pp. 35-36.
7 In apposito paragrafo in Appendice sono presentati i vari stemmi di Battaglia, che più volte furono modificati in questo secolo.
8 La Colonia Elioterapica estiva era situata dietro alle vecchie scuole ed al vecchio municipio, verso l’attuale Cimitero di Battaglia, ad est della strada statale N.16.
9 Nei vari canali presenti nel territorio.
10 YOLE BALLARINI ORFEI, Battaglia Terme, cit., pp. 39-40.
11 Cataio ed Emo.
12 AI tempo c’erano circa 100 esemplari di daino.
13 L’attuale Museo della Navigazione Fluviale.
14 Trattoria Alla Pescheria di Maniero Adele, in via Pescheria.
15 Trattoria Scarpa di Scarpa Santina, in via Terme,
16 Trattoria Alla Comare di Cavalca Cesira, in via Terme.
17 JOLE BALLARINI ORFEI, Battaglia Terme, cit., pp. 42-43.
18 Parte della complessiva strada statale Adriatica.
19 JOLE BALLARINI ORFEI, Battaglia Terme, cit., p.48.
20 Ivi, pp. 55-58.
21 JOLE BALLARINI ORFEI, Battaglia Terme, cit., p.59.
22 Ivi.
23 Ivi.