Le terme dei lavoratori di Battaglia

L’acquisto delle Terme di Battaglia da parte della Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali e la realizzazione dello Stabilimento Termale dell’Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale (INFPS) Pietro D’Abano, inaugurato nel 1936.

LE TERME DEI LAVORATORI DI BATTAGLIA

Sommario: Le Terme dei Lavoratori – La realizzazione del Viale delle Terme

Le Terme dei Lavoratori

Il 12 marzo 1927, in Padova, in una delle sale dell’Istituto di Previdenza Sociale, il senatore Giovanni Indri, per conto ed in qualità di Presidente del consiglio di amministrazione della Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali, acquistò da Angelo e Gabriele Emo Capodilista Maldura diversi immobili e mobili siti in Battaglia, costituenti le Terme di Battaglia, che avevano un estensione di circa 6 ettari 1. In particolare: lo stabilimento termale grande comprensivo del Grand Hotel, degli annessi palazzina, portineria, garage, adiacenze per lavanderia ed altro; lo Stabilimento denominato S. Elena; la grotta sudatoria radioattiva con annessi camerini; il fabbricato ad uso fattoria con annesso fabbricato ad uso abitazione; i viali, prati e terreni circostanti; le sorgenti e le vasche per deposito di fango; l’intera dotazione degli stabilimenti (impianto idroelettrico, caloriferi, frigorifero, ecc.), mobilio, stoviglie, biancherie, argenterie e quant’altro si trovasse nei fabbricati trasferiti. Il prezzo della compravendita fu di L.1.820.000 2. L’accordo comprendeva quanto indicato nell’articolo 3 del contratto che diceva: “I signori Conti Emo concedono inoltre alla Cassa Nazionale, che, in persona del costituito rappresentante, accetta, il diritto perpetuo ed esclusivo di uso e sfruttamento dei laghetti per l’estrazione dei fanghi compresi nella proprietà residua degli stessi conti Emo, e facenti parte del mappale n. sessantasei. […] La Cassa Nazionale potrà estrarre, e fare estrarre, il fango necessario ai bisogni dello Stabilimento Termale senza alcuna limitazione, rimanendo a suo carico la protezione e la manutenzione delle sponde dei laghetti, ed i conti Emo, e loro aventi causa, non potranno sfruttare altre sorgenti di fango nel raggio di settanta metri da ciascuno dei laghetti indicati” 3. La Cassa Nazionale concedeva ai conti Emo l’utilizzo dell’acqua calda e fredda per gli usi domestici ed agricoli della residua loro proprietà, cioè il castello, per un corrispettivo di 5 lire annue 4 e il passaggio lungo il viale denominato delle Magnolie 5.

Battaglia Terme, facciata del Grand Hotel lungo il canale (cartolina).

Grand Hotel lungo il canale (cartolina).
Stabilimento S. Elena in una foto degli anni '20 del secolo scorso.

Stabilimento S. Elena, anni ’20.

Dal 1923, a seguito dell’accordo intervenuto dagli allora proprietari con la direzione del suddetto ente 6, la Cassa Nazionale inviava per un periodo di 8 mesi l’anno colonie di 200 bagnanti per volta, con cambio quindicinale 7.
Tale utenza avrebbe dovuto solamente integrare quella privata. Le carenze di gestione e le difficoltà legate ad un territorio non ancora reso adatto ad un turismo sempre più esigente, causarono difficoltà economico – finanziarie agli stabilimenti termali di Battaglia che, di fatto, avevano come unica utenza la clientela del settore pubblico.
La Cassa Nazionale, una volta divenuta proprietaria, decise di rinnovare gli stabilimenti costruendo un imponente edificio che avrebbe dovuto accogliere almeno 700/800 curanti per volta 8. Il 25 maggio 1931 il Direttore Generale Medolaghi così scrisse al Regio Prefetto di Padova:
“Sapendo con quanto interesse Ella segue l’opera che svolge la Cassa Nazionale, di cui onorò la Sede provinciale visitandone gli uffici nei giorni scorsi, ed essendo informato di quanto in particolare Ella si sia occupato per le Terme di Battaglia mi sembra doveroso informarLa direttamente dei propositi della Cassa per la valorizzazione delle Terme di Battaglia. Il programma dei lavori per il riordinamento e l’ampliamento delle Terme è uscito ormai dalla fase di incertezza nel quale finora era rimasto, e si avvierà verso la definitiva sollecita soluzione. Nei passati giorni l’on. Presidente Senatore Garbasso ed io ci incontrammo con i signori Conti Emo Capodilista venuti a Roma appositamente per trattare con noi la vendita o di tutta la restante loro proprietà intorno alle Terme o di una parte di essa. Trovammo i Conti Emo molto disposti, nell’interesse pubblico, a facilitare sia l’una che l’altra soluzione, entro i limiti naturalmente del loro interesse. Sottoposte però al Comitato Esecutivo le varie proposte di acquisto, questo ritenne che potesse raggiungersi una buona valorizzazione delle Terme anche senza procedere a nuovi acquisti ai quali nelle attuali condizioni e della pubblica economia e del bilancio della Cassa è pregiudizialmente contrario. Aggiungasi che anche sulla stima dei fondi di cui si sarebbe trattato l’acquisto vi era larga divergenza di apprezzamenti. Pertanto abbandonata l’idea di allargare la proprietà della Cassa, è stato deciso però di riprendere subito, con la massima sollecitudine, il programma che allo scopo di non disturbare le cure già avviate nella presente stagione, dovrà dividersi in due tempi. Il programma comprende la trasformazione del Sant’Elena, la ricostruzione del Grande Albergo e la costruzione ex novo, nel luogo della così detta Fattoria, di un nuovo grande edificio […]. Come vede l’E.V. il programma è vasto e contribuirà, appena potrà iniziarsene l’attuazione, ad alleviare anche la disoccupazione locale” 9.
I lavori iniziarono prima del previsto, anche se a ritmi lenti.

Pianta dello Stabilimento Termale P. d'Abano a Battaglia Terme.

Pianta dello Stabilimento Termale P. d’Abano.

Il Podestà di Battaglia così scriveva al regio Prefetto in data 1 luglio 1932:
“E’ noto aIl’E.V. che, a cura della Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali, sono stati iniziati da parecchi mesi i lavori di costruzione d’uno Stabilimento Termale in questo comune, appaltati dall’Impresa Ingg. Buzzaccarini, Piva e Zileri. Tali lavori procedono in modo assai lento e ne è la prova il fatto che, attualmente, vi lavorano solo 18 operai, mentre se essi avessero lo sviluppo necessario vi potrebbero essere occupati subito non meno di 50 operai ed, in proseguio di tempo, tale numero potrebbe salire sino a 200 circa. I benefici che ne deriverebbero alla classe operaia locale ed a quella dei paesi vicini sono più che evidenti. Ciò premesso, prego l’E.V., cui sta molto a cuore il problema doloroso della disoccupazione operaia, di voler rivolgere vive premure alla Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali di Roma affinché si compiaccia dare disposizioni alla dipendente Direzione Tecnica per un più largo sviluppo dei lavori anzidetti […]” 10.
Il programma iniziale venne parzialmente modificato. Vennero infatti demoliti i fabbricati del vecchio Grand Hotel, mentre vennero ricostruiti quelli dell’Albergo di S. Elena, più adiacenti al colle e con diretto accesso alla grotta sudatoria, e venne edificato un nuovo fabbricato, che nacque in una posizione diversa da quella dello stabilimento demolito. Fu infatti realizzato al centro del grande parco antistante il colle di S. Elena, in una posizione sicuramente più tranquilla ed immersa nel verde, in linea con la volontà di ricercare un ambiente più ospitale.
Vi si accedeva dall’attuale via dei Colli “varcando un bel portale che si erge come un arco di trionfo di stile modernissimo. Si offre subito alla vista la distesa verdeggiante del bellissimo parco che attraversa tre viali carrozzabili e ben alberati, che portano fino in fondo, oltre cinquecento metri di sviluppo in rettilineo, ai giardini del parco ed al piazzale antistante il moderno fabbricato 11. AI centro del giardino una fumante vasca raccoglie una parte di acqua termale del primo pozzo che una volta alimentava, in parte, lo stabilimento in riva al canale 12.
Avvicinandosi a questa vasca si può ammirare la bella facciata principale del fabbricato che si eleva in un sobrio stile moderno su tre piani ai quali si accede superando uno scalone esterno grande quasi quanto l’intero segmento trasversale del prospetto. Girando su uno dei lati del fabbricato si può percorrere tutto il suo perimetro pentagonale che si sviluppa su di un’area di 4600 mq con un orientamento da sud a nord. Sul lato nord del fabbricato si osservano le belle vasche fumanti per la conserva del fango, estese su di una superficie di 1300 mq e capaci di contenere oltre mille mc di materiale. […] Sul lato nord di queste vasche incomincia lentamente l’erta che conduce al colle S. Elena alle cui falde è adagiato il padiglione omonimo […]” 13.

Battaglia Terme, ingresso INPS. Cartolina degli anni '50 del '900.

Battaglia Terme, l’ingresso INFPS (poi INPS) e i giardini del parco, visti dalla strada che costeggia il canale, in una cartolina degli anni ’50 del ‘900. In primo piano, l’area in cui si affacciava il Grand Hotel delle Terme, che è stato demolito.

(Raccolta Giovanni Sanavio, titolare negozio all’INPS)

Lo Stabilimento "Terme dei lavoratori", 1939.

Lo Stabilimento “Terme dei lavoratori”, 1939.
 Il nuovo Stabilimento S. Elena in una foto degli anni '60 del '900.

Nuovo Stabilimento S. Elena, anni ’60.

La scala dell’edificio maggiore conduceva al piano rialzato, dove si entrava attraverso tre grandi porte a vetro. Caratteristiche comuni a tutte le stanze erano il soffitto alto, le pareti dipinte con colore chiaro e il pavimento in palladiana. Ai lati della grande sala d’ingresso c’erano due soggiorni, illuminati da grandi finestre, per una superficie totale di 360 mq. Superando l’ingresso ci si trovava in un corridoio che conduceva al reparto di sinistra e di destra. Il corridoio era pentagonale poiché percorreva tutta la circonferenza dell’edificio e terminava dalla parte opposta nel reparto cure. Al primo piano si trovavano gli uffici e i servizi sanitari. AI secondo piano la foresteria e l’alloggio del personale dirigente. All’ultimo piano vi era un piccolo reparto di 29 posti letto.
Procedendo dall’ingresso, in un corpo separato che si sviluppa nell’interno del perimetro del fabbricato, si accedeva nel vasto refettorio munito di 100 tavoli capaci di accogliere 400 assistiti. Nell’area sottostante c’erano la cucina, la centrale termica, la lavanderia e altri locali di servizio.
I posti letto nelle varie camere erano così distribuiti:
2 camere a 7 posti, 3 camere a 5 posti, 70 camere da 4 posti, 13 camere da 3 posti, 13 camere da 2 posti e 26 camere singole.
Il reparto cura era costituito da 36 camerini, muniti di vasche da bagno, doccia, lavabo e mobilio.
Tutto il complesso fu inaugurato solennemente nel 1936 per servire esclusivamente gli assicurati dell’Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale, nuova denominazione della precedente Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali, con l’obiettivo della prevenzione e della cura della invalidità determinata da reumatismo.

1936, inaugurazione dello Stabilimento Termale Pietro d'Abano.

Inaugurazione delllo Stabilimento Termale Petro d’Abano (1936).

Il secondo edificio, il padiglione S. Elena, era di dimensioni più modeste. Era addossato al colle omonimo ed in parte incorporato in esso 14. Fu completamente rifatto nello stesso 1936 e venne destinato ad accogliere esclusivamente privati per cure ambulatoriali 15.
Questa struttura fu realizzata affinché nel comune si potesse mantenere una parte di attività termale privata, e ciò per assecondare il desiderio espresso, in quel tempo, dalle autorità preposte 16.
L’Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale, acquistando l’intera zona termale del territorio di Battaglia, aveva ottenuto infatti una “estesa concessione mineraria protettiva, per la quale, in perpetuo, nessuna iniziativa privata avrebbe potuto avere pratica realizzazione; da ciò nacque, ed è sempre stato rispettato e potenziato, l’impegno morale ottenuto dai dirigenti del tempo, della gestione di uno stabilimento termale destinato a privati. Costoro, trovando comodo soggiorno nelle pensioni locali, possono valersi della vasta attrezzatura del S. Elena per una buona pratica delle cure termali, mentre il comune gode il vantaggio di ricevere annualmente un notevole numero di forestieri che, non essendo soggetti alle speculazioni di privati, sono facilitati dalla modestia della spesa pur ricevendo delle ottime prestazioni sia nel campo delle cure che del soggiorno” 17.
Nacque così lo stabilimento termale dell’Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale Pietro D’Abano 18 che, per le prerogative viste, venne spesso chiamato Terme dei Lavoratori di Battaglia 19.

Cartolina di Battaglia Terme, 1963. In primo piano lo stabilimento ora INPS, un po' più lontano il nuovo padiglione S. Elena e, in fondo, il colle di Sant’Elena con la villa Selvatico.

Cartolina di Battaglia Terme, 1963. In primo piano lo stabilimento ora INPS, un po’ più lontano il nuovo padiglione S. Elena e, in fondo, il colle di Sant’Elena con la villa Selvatico. Sulla destra il paese di Battaglia Terme, sviluppatosi anche oltre la linea ferroviaria. (Raccolta: Giovanni Sanavio.)

“Varcata la soglia, sul lato sinistro di essa, si vede murato un vecchio marmo del 1352 a ricordo dell’investitura dei Feudatari Nicolò e Ubertino da Carrara. Nell’ingresso del fabbricato maggiore, un’altra lapide incisa in latino dice:
Le acque termali che qui, o forestiere, miri scaturire alte con scherzoso gorgo, sono dovute, sappilo, ai sussulti di straordinaria letizia. Infatti, Giovanni, fratello dell’Imperatore, ottimo e massimo, imperante su vasto spazio, che per l’amabilità e le virtù regali tutti chiamano a gran voce quasi fratello, qui venne a fare i bagni ed a pernottare, mentre Abano invidiosa, lo voleva nel suo territorio e alle fonti di Ortone. In vero nella villa del Signore molto benignamente e cortesemente ricreò il padrone con la sua presenza e con il suo conversare e Pietro Selvatico, pervaso dalla gioia di così grande onore, non volle tacere questo avvenimento, ma comandò che venisse reso noto ai contemporanei ed ai posteri con questa lapide. Tu pure, ospite, chiunque tu sia, alimenta i giorni felici con i bagni bene auguranti; immergiti ed assorbi queste acque e con maggiore fiducia esperimenta il nuovo nume amico. – 3 giugno 1804 – 20.
Questi due marmi e la grotta sudatoria furono le uniche tre cose che restarono e restano tuttora a testimonianza del grande passato delle Terme di Battaglia.

Battaglia Terme,la grotta sudatoria naturale.

Battaglia Terme, la grotta sudatoria naturale.

Note
1 A.C.B., Contratto di compravendita del 12 marzo 1927, Copia consegnata direttamente da funzionario del comune di Battaglia Terme, e Relazione sulle ragioni di adozione del progetto 2 settembre 1930. Acquedotto di Battaglia, A.C.B., cart. Acquedotto di Battaglia Terme.
2 L. 2.306.893.134 nel 2001.
3 A.C.B., Contratto di compravendita del 12 marzo 1927 – Art. 3, Copia consegnata direttamente da funzionario del Comune di Battaglia Terme.
4 L. 6.337,62 nel 2001.
5 A.C.B., Contratto di compravendita del 12 marzo 1927, cit.
6 Vedere capitolo 5, paragrafo 6.
7 A.C. B., Relazione sulle ragioni di adozione del progetto 2 settembre 1930. Acquedotto di Battaglia, cart. Acquedotto di Battaglia Terme.
8 Ivi.
9 A.C. B., Lettera del Direttore Generale della Cassa Nazionale al Regio Prefetto di Padova del 25 maggio 1931, cart. Archivio dalla cat. I alla IV – 1931, fasc. cat. I – Deliberazioni del Podestà.
10 A.C.B., Lettera del Podestà alla Regia Prefettura del 1 luglio 1932, cart. Delibere 1932 – 1938.
11 Il viale detto delle magnolie è il terzo per lunghezza in Italia, dopo quello di Villa Borghese a Roma e di Tivoli, e altri due viali detti dei platani. A.C.B., Verbale di deliberazione del 16 maggio 1941,cart. Pratiche vecchie ante 1950.
12 Il Grand Hotel.
13 A. BONADONNA, Le Terme di Battaglia, cit., pp 22-24.
14 Cfr., A. BONADONNA, Le Terme di Battaglia, cit., pp 44-45.
15 A. BONADONNA, Le Terme di Battaglia, cit., p. 20.
16 Nell’accordo tra l’INFPS e il comune era anche stato stabilito che i cittadini di Battaglia potessero utilizzare il reparto cure del S. Elena a tariffe particolari.
17 A. BONADONNA, Le Terme di Battaglia, cit., p. 46-47.
18 Medico nato nel 1250. Famoso a Parigi, l’Università di Padova lo richiamò in patria istituendo per lui espressamente una cattedra. Fu un rivoluzionario della medicina mal tollerato e mal compreso dai suoi contemporanei che attribuivano la sua sapienza soltanto ad un infernale incantesimo. Gli irriducibili avversari riuscirono a promuovergli un processo che durò alcuni anni e che si estinse con la morte del Maestro avvenuta nel 1316. Mal paghi della fine di questo illustre studioso, i suoi nemici volevano bruciarne le spoglie, ma esse furono nascoste e seppellite da una sua serva fedelissima. Gli avversari dovettero accontentarsi di gettare nel rogo la sua effige. A. BONADONNA, Le Terme di Battaglia, cit., p. 21.
19 Tale denominazione individua lo stabilimento principale, che è quello intitolato a P. D’Abano, e non comprende lo stabilimento di S. Elena. Con Decreto 21 marzo 2002 il Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, trasferì la proprietà dello stabilimento termale Pietro D’Abano e relative pertinenze dall’INPS alla Regione Veneto (per una quota del 90%) ed al comune di Battaglia Terme (per una quota del 10%).
20 A. BONADONNA, Le Terme di Battaglia, cit., p. 21.

La realizzazione del Viale delle Terme

Nel luglio del 1937 la Sede di Venezia dell’INFPS chiedeva al Conte Andrea Emo la cessione del terreno necessario per la costruzione di una strada che potesse collegare lo stabilimento di S.Elena con via Galzignana 21.
Il conte Andrea Emo faceva conoscere le sue decisioni in merito il 9 settembre 22: cessione all’INFPS di una striscia di terreno tra via Galzignana ed il piazzale antistante il padiglione S.Elena a patto che la strada venisse costruita a spese dell’Istituto e che la striscia di terreno da cedere sia larga quanto la strada; che le spese di manutenzione ordinarie e straordinarie fossero sempre a carico dell’INFPS; che i proprietari, gli eredi, i dipendenti e i visitatori di Villa Emo avessero diritto di passaggio; rinuncia da parte del comune di Battaglia alla servitù istituita a suo favore nel 1895 sui campi detti della Fiera allora adibiti al mercato annuo del bestiame;
concessione di una servitù di passaggio a favore dell’Istituto attraverso la strada di accesso al castello situata ad oriente dello stabilimento S.Elena a patto che l’INFPS si obbligasse a fornire senza alcuna corresponsione l’acqua potabile e filtrata occorrente agli usi domestici del castello, in quantità giornaliera da fissarsi di comune accordo ed eseguendo i lavori per il suo sollevamento con spese da dividersi in parti eguali.

Progetto strada di allacciamento da via Galzignana allo Stabilimento S. Elena, Battaglia Terme.

Progetto strada di allacciamento da via Galzignana al piazzale antistante lo Stabilimento S. Elena.

Il Podestà Angelo Ferrazzi scrisse l’8 ottobre all’INFPS di Venezia comunicando che si era potuto raggiungere con il Conte Emo il seguente accordo di massima 23:
il comune di Battaglia avrebbe ceduto la nota servitù sui campi della Fiera;
il Conte Emo avrebbe concesso la proprietà della striscia di terreno e la servitù di passaggio precedentemente richieste.
Tale accordo venne poi comunicato alla Prefettura di Padova mediante delibera comunale. In questo documento venivano fissati altri dettagli quali: la strada doveva essere di 14 metri da ciglio a ciglio, comprese le due zone pedonali; la strada costruita avrebbe dovuto passare, una volta realizzata, di proprietà del comune di Battaglia, il quale avrebbe provveduto alla perpetua manutenzione della stessa; in corrispettivo delle spese che il comune avrebbe sostenuto, il Conte Emo avrebbe ceduto un altro appezzamento di terreno da adibire a mercato del bestiame, in sostituzione di quello nel quale veniva a cessare la servitù; l’INFPS avrebbe pagato una somma una tantum di L.15.000 24.
Il 24 ottobre si incontrarono il Podestà Ferrazzi, Il Presidente Nazionale dell’INFPS Lantini, S.E. Biagio Clerici ed il Conte Emo per discutere del problema.
Il 17 novembre 1937 l’INFPS di Venezia scriveva al Podestà rassegnando le decisioni della Sede Centrale di Roma 25:
la strada deve essere larga 12 metri, più 2 metri per parte come marciapiedi; nessun compenso sarebbe stato accordato al comune di Battaglia, in considerazione dei vantaggi che quest’ultimo aveva avuto a seguito della costruzione dello stabilimento.
Tali condizioni erano seguite dall’invito di accettarle, anche in considerazione del parere favorevole già dato dal Conte Emo.
Il 25 novembre a Battaglia si svolse una riunione per discutere della questione; la commissione era composta dal Podestà Angelo Ferrazzi, dal Segretario del Fascio Lorenzini Emidio, dal Presidente dell’Associazione Nazionale Combattenti Arboit dott. Domenico, dal Presidente della Cooperativa Trasporti Fluviali Scarpa Giovanni, dall’ing. Benedetto Peloso, dal Fiduciario Artigiani De Nobili Rizziero, dal Fiduciario Industria Guiocchi Domenico, dal Direttore del Mulino Nalesso Ferruccio, dall’Ispettore della Federazione del Fascio Cattani Primo e dai membri del Direttorio Randi Giuseppe, Emo Maldura Conte Andrea, Assereto Angelo e Lazzaroni Carlo 26.
Il 28 novembre il Podestà scrisse all’INFPS per informare che il comune di Battaglia non poteva rinunciare al compenso di L.15.000 in quanto avrebbe dovuto provvedere ad un nuovo campo per la fiera ed alla manutenzione della nuova strada 27. Successivamente, in un ulteriore missiva, il comune di Battaglia comunicava all’INFPS che era disposto a ridurre la cifra da L.15.000 a L.10.000 28.
1123 gennaio 1938 venne firmata la delibera comunale con le seguenti condizioni: accettare dai Conti Emo la striscia di terreno (470 m X 15) congiungente la via Galzignana con il piazzale del nuovo stabilimento di S. Elena;
rinunziare a favore dei conti stessi alla servitù gravante sui terreni segnati al mappale 56 foglio V° 29;
concedere all’I.N.F.P.S. l’autorizzazione a costruire sulla striscia stessa una nuova strada che, una volta ultimata, sarebbe passata di proprietà del comune di Battaglia;
accettare da parte dell’Istituto il contributo di L.10.000 quale concorso alla spesa necessaria per l’acquisto del terreno per sistemarvi la nuova fiera 30.
Il 27 gennaio la Sede Centrale dell’INFPS chiese al Podestà Ferrazzi di inviare al più presto copia di tale delibera, vistata dalla Giunta Provinciale Amministrativa, per dare inizio ai lavori 31.
La delibera in questione, approvata dalla Regia Prefettura di Padova, venne spedita all’INFPS di Roma e ai Conti Emo in data 19 febbraio 32.
Nell’aprile iniziarono i lavori. Il Podestà Ferrazzi scrisse il 15 alla Direzione Generale dell’INFPS lamentandosi del fatto che nessun progetto era stato inviato al comune e che i marciapiedi erano previsti in cemento e non in trachite. Dava quindi disponibilità a pagare la differenza di spesa quantificata in L.4.000 33.
L’8 agosto avviene la stipulazione dell’atto di permuta tra la cessione del terreno e la rinuncia della servitù sui campi della Fiera fra comune di Battaglia e Conti Emo Capodilista 34, a seguito della delibera n.14 del 23.1.1938 e approvata dalla G.PA il 3 giugno dello stesso anno.
Il 23 novembre 1938 il commissario prefettizio Fausto Mariniello, il Podestà Ferrazzi era stato richiamato alle armi, così scrisse alla Direzione dell’INFPS di Battaglia:
“A seguito di quanto in precedenza concordato, codesto Istituto ha ultimato da mesi la nuova strada di accesso allo Stabilimento Termale di S. Elena, strada che venne costruita su terreno di proprietà di questo comune.
Necessitando ora definire la pendenza, prego volermi comunicare quando codesta direzione intende fame la regolare cessione a questa amministrazione” 35.
Tale richiesta venne sollecitata alla Direzione di Roma il 13 gennaio 1939.
Il 5 giugno la Sede Centrale dell’INFPS rispose che la pratica era rimasta sospesa in seguito alle riserve avanzate dalla ditta appaltatrice dei lavori. Non appena si sarebbero risolte si sarebbe dato corso alla convenzione 36.
Con lettera del 17 novembre, il nuovo Podestà Mastropasqua scriveva alla Direzione dell’Istituto dicendosi disponibile a pagare le L.4.000 richieste dall’Impresa Piva 37 per le differenze di spesa della cordonata in trachite e ricordava che il comune attendeva il versamento delle L.10.000 concordate 38. Nel sollecito del 21 marzo 1940 chiedeva inoltre quando sarebbe stata fatta la consegna della nuova strada 39.
Il 20 aprile 1940 il comune di Battaglia, con deliberazione N.39, approvò la convenzione con l’INFPS in base agli accordi precedentemente presi 40.
Da quel momento iniziò un lungo iter burocratico per ottenere le varie autorizzazioni che terminò nel 1942 41. La strada venne ceduta al comune di Battaglia con atto del 18 febbraio 1942 che, come uniche differenze rispetto alla convenzione deliberata nel 1940, prevedeva il pagamento dei L.4.000 42 residui all’Impresa Virgilio Piva 43 da parte dell’I.N.F.P.S. e l’alberatura del viale a carico del comune 44.
Di fatto, con la costruzione della strada che univa via Galzignana al piazzale antistante al padiglione S.Elena, venne realizzato il Viale di S. Elena che divenne progressivamente una zona residenziale del paese, con costruzioni nate progressivamente ai lati della strada stessa. Che fa angolo con l’ingresso alle Terme, nel lato ovest della strada, nacque inoltre l’albergo privato tuttora di maggiori dimensioni del paese 45.

Note
21 Ora via Colli.
22 A.C.B., Lettera del Conte Emo del 9 settembre 1937, cart. Pratiche vecchie ante 1950.
23 A.C.B., Lettera del Podestà all’INFPS di Venezia del 8 ottobre 1937, cart. Pratiche vecchie ante 1950.
24 L. 22.338.386 nel 2001.
25 A.C.B., Lettera dell’lNFPS di Venezia al Podestà di Battaglia del 17 novembre 1937, cart. Pratiche vecchie ante 1950.
26 A.C.B., Verbale della seduta del 23 novembre 1937, cart. Pratiche vecchie ante 1950.
27 A.C.B., Lettera del Podestà del 28 novembre 1937, cart. Pratiche vecchie ante 1950.
28 L.14.892.257 nel 2001. AC.B., Lettera del 13 gennaio 1938, cart. Pratiche vecchie ante 1950.
29 Campi detti della Fiera.
30 A.C.B., Verbale di deliberazione del 23 gennaio 1938, cart. Pratiche vecchie ante 1950.
31 A.C.B., Lettera dell’INFPS del 27 gennaio 1938, cart. Pratiche vecchie ante 1950.
32 A.C.B., Copia delle due lettere del 19 febbraio 1938, cart. Pratiche vecchie ante 1950.
33 L. 5.509.806 nel 2001. AC.B., Lettera del Podestà del 15 aprile 1938, cart. Pratiche vecchie ante 1950.
34 Atto notaio Piovan Cristoforo di Padova N.14372 rep.).
35 A.C.B., Lettera del 23 novembre 1938, cart. Pratiche vecchie ante 1950.
36 A.C.B., Lettera dell’INFPS di Roma del 6 giugno 1939, cart. Pratiche vecchie ante 1950.
37 La stessa impresa che realizzò l’acquedotto comunale.
38 A.C.B., Lettera del 17 novembre 1939, cart. Pratiche vecchie ante 1950.
39 A.C.B., Lettera del 21 marzo 1940, cart. Pratiche vecchie ante 1950.
40 A.C.B., Verbale di deliberazione n.39 del 20 aprile 1940, cart. Pratiche vecchie ante 1950.
41 A.C.B., Documentazione varia, cart. Pratiche vecchie ante 1950.
42 L. 3.381.017,6 nel 2001.
43 Maggiore spesa sostenuta per la sostituzione dei cigli stradali in cemento con quelli di trachite.
44 Convenzione fra comune di Battaglia e INFPS del 18 febbraio 1942, Collezione privata Savin Bruno, Battaglia Terme.
45 L’attuale Albergo Terme Euganee. Costruito negli anni ’60. Dapprima riceveva le acque termali da una fonte adiacente al laghetto di Lispida, sotto Monselice, mediante una conduttura apposita. Successivamente venne utilizzato un nuovo pozzo individuato in loco.

Enrico Grandis

La copertina del libro "Battaglia Terme tra le due guerre: territorio, economia, chiesa e società".

Enrico Grandis, Battaglia Terme tra le due guerre: territorio, economia, chiesa e società, Battaglia Terme (Pd), Ed. La Galiverna, 2005 – pagine 181-191 (capitolo 9).

Alle tre foto che accompagnano il capitolo (inaugurazione INFPS, Pianta dello Stabilimento e Progetto strada di allacciamento) ne sono state aggiunte delle altre.