1922, nasce la squadra del Battaglia

1923-26

Il primo campionato

Gli inizi del gioco del calcio

Nella seconda metà dell’Ottocento, quando il calcio è ancora agli inizi, il gioco si svolge in maniera molto semplice, senza troppi tatticismi. I difensori, il primo dei quali è il portiere, devono impedire agli avversari di far entrare la palla nella propria porta; gli attaccanti, invece, hanno il compito inverso, quello di far entrare la palla nella porta avversaria, segnando un goal. Gli attaccanti sono i più dotati nella corsa e i più coraggiosi nell’affrontare i rivali: s’impossessano della palla nella propria tre quarti campo o, se posizionati più avanti, sono riforniti dai difensori con lunghi lanci. È un susseguirsi di corpo a corpo tra i difensori e gli attaccanti, che cercano di andare al tiro da qualsiasi posizione, anche da distanze impossibili; il più delle volte passano la palla solo quando sono sfiancati e devono quindi fermarsi per riprendere il respiro. Spesso i tiri sono spesso sbilenchi e fuori misura, ma non c’è paura di fare brutta figura: l’obiettivo è quello di segnare un punto, in tutti i modi.
Non esiste ancora una precisa strategia e prevale l’individualismo sul gioco di squadra. Col tempo si acquisisce un’organizzazione che, oltre ad aumentare la bellezza del gioco, consente di ridurre il dispendio d’energie, dando così la possibilità agli atleti d’essere più presenti e reattivi nei momenti decisivi della partita. Il miglioramento della potenzialità dei singoli aumenta la forza della squadra, permettendo di ottenere maggiori risultati.

Il modulo 2-3-5, o Piramide

Il primo significativo modulo è la “piramide di Cambridge”, nome che deriva dal college inglese in cui viene introdotto. I giocatori sono disposti in campo secondo un triangolo rovesciato al cui vertice c’è il portiere, per cui il modulo è conosciuto più semplicemente con il nome di “piramide”. È utilizzato compiutamente fin dal 1884 dalla squadra del Blackburn Rovers, che con questa tattica molto offensiva tra gli anni ottanta e novanta dell’Ottocento vince cinque Coppe d’Inghilterra. In seguito, il Genoa vincerà i suoi primi 6 scudetti (dal 1898 al 1900 e dal 1902 al 1904) e l’Uruguay ben due Olimpiadi (1924 e 1928) e il primo Campionato del mondo (1930).

La "piramide di Cambridge", tattica calcistica inglese fortemente offensiva.

Modulo 2-3-5 (o piramide). È una tattica fortemente offensiva, introdotta in Inghilterra fin dal 1884. I giocatori sono numerati dal basso all’alto e da destra a sinistra. L’attacco, chiamato anche prima linea, è composto da ben cinque giocatori. Il centrocampo, o seconda linea, è costituito da tre giocatori, mentre la difesa, o terza linea, ne ha due. Il portiere è il vertice della piramide.
Nei suoi primi anni l’A.C. Battaglia gioca attuando questo modulo.

Elaborazione grafica: Carmelo Donà.

Nella piramide la marcatura è a distanza; prevede due difensori, tre centrocampisti e ben cinque attaccanti, per cui è anche chiamata 2-3-5. La numerazione dei giocatori va da destra a sinistra, partendo dal portiere, al quale viene assegnato il n. 1. La difesa è chiamata anche terza linea; da qui il nome di terzini dato ai due soli difensori che coprono la parte centrale davanti alla porta: quello destro ha il n. 2 e il sinistro il n. 3. Il centrocampo, detto anche seconda linea, è formato da tre giocatori che, disposti in mezzo al campo, sono chiamati mediani: il destro ha il n. 4, quello centrale, detto anche centromediano, ha il n. 5 e il sinistro il n. 6. I mediani laterali contrastano le ali avversarie e il centromediano organizza il gioco; in caso d’attacco avversario, diventa difensore centrale. L’attacco, chiamato anche prima linea, è composto da ben cinque giocatori. Due esterni, le ali, con il n. 7 alla destra e il n. 11 alla sinistra; uno che staziona al centro dell’area avversaria, contraddistinto dal n. 9, chiamato centravanti o anche centrattacco; due, infine, posti tra le ali e il centravanti, con il n. 8 alla destra e il n. 10 alla sinistra, chiamati interni o mezz’ali. L’A. C. Padova nel campionato 1927/28 ha una rosa di 28 giocatori, di cui 5 portieri, 4 terzini, 7 mediani e ben 12 attaccanti. 1 I numeri indicati contraddistinguono le posizioni in campo, che sono ben determinate, ma non sono ancora presenti nelle maglie dei giocatori.

Il calcio dei primi anni ’20 a Battaglia

La nascita dell’A.C. Battaglia dà una struttura societaria al calcio paesano. Oltre ai giocatori ci sono così altre figure, che possiamo ancora ritrovare ai nostri giorni: il presidente, il segretario, il cassiere, il magazziniere, il massaggiatore, l’accompagnatore. Spesso una stessa persona ricopre più ruoli. In questi anni non c’è ancora un vero e proprio allenatore: ogni squadra ha almeno un giocatore carismatico e di esperienza, che dà indicazioni ai compagni nelle varie fasi della partita.
I primi anni ’20 vedono la squadra di Battaglia giocare delle infuocate partite amichevoli contro le squadre dei paesi vicini, soprattutto durante la bella stagione. Le formazioni sono talora soggette a variazioni e incomplete, in particolare nelle trasferte: solo alcuni campi possono essere raggiunti in treno, per arrivare negli altri bisogna allungare la strada a piedi, oppure compiere l’intero tragitto in bicicletta o usare mezzi di fortuna. Di conseguenza, molteplici possono essere gli inconvenienti che impediscono ai protagonisti di arrivare per tempo. Spesso si deve ritardare l’inizio della partita per avere un giusto numero di giocatori e, quando non ci sono arbitri ufficiali, la direzione è affidata ai rappresentanti delle due squadre, metà gara per ciascuno.

“Nel periodo invernale, non essendoci gli spogliatoi, i tifosi custodivano i cappotti e gli indumenti dei loro beniamini. Qualche volta anche l’arbitro si serviva dei tifosi a questo scopo”. (Vittorio Bonafè)

Le porte non sono munite di reti e l’arbitro in cuor suo si augura che le traiettorie dei tiri siano sempre ben visibili: gli inganni ottici, infatti, sono sempre possibili e una eventuale errata valutazione causerebbe l’ira di una parte dei tifosi. 2 Ai lati del campo due guardalinee controllano che la palla non abbia superato la linea laterale, a volte inesistente.
Il terreno di gioco sembra talvolta un campo di combattimento: entrate “assassine”, anche in scivolata, calcioni sulle caviglie, trattenute e spinte si susseguono, soprattutto negli incontri più sentiti. Quando c’è cattivo tempo, le difficoltà aumentano. L’arbitro non può continuamente fischiare, altrimenti le interruzioni spezzetterebbero troppo il gioco e non ci sarebbe più partita. Quando la giacchetta nera lascia passare qualche scorrettezza che ritiene meno grave, ecco partire le proteste, accompagnate da gesti minacciosi e spintoni provenienti dai giocatori più focosi. Qualcuno, dopo alcuni falli di troppo, perde il controllo e decide di farsi giustizia, restituendo i colpi proibiti con gli interessi: l’arbitro non può far altro che mandarlo fuori dal campo. I più scaltri per agire aspettano l’occasione propizia, quando il direttore di gara è girato da un’altra parte. C’è chi, pur non avendo ricevuto alcun fallo, contraccambia l’intervento particolarmente duro subito da un compagno di squadra. Ci si aiuta anche in questo modo…
Il modulo tattico cui ci s’ispira è la piramide, ma il più delle volte l’esasperato individualismo rompe gli schemi creando situazioni di gioco confuse e poco gestibili.
Durante l’interruzione tra il primo e il secondo tempo i giocatori, non essendoci spogliatoi, si distendono ai bordi del campo, possibilmente all’ombra, vicino ai propri sostenitori; si dissetano e scambiano pareri sull’andamento della sfida. I tifosi, da parte loro, danno suggerimenti per il prosieguo della partita e continuano a incoraggiare la propria squadra. Quando le condizioni meteorologiche sono avverse, i calciatori si mantengono in movimento per non raffreddare i muscoli, nell’attesa della ripresa del gioco. Se le partite si giocano in casa, ci sono anche delle donne che assistono allo spettacolo: sono mamme, sorelle, fidanzate, ammiratrici dei giocatori.
Qualora ci siano meno di tre avversari posti tra l’attaccante e la porta, uno dei quali può essere il portiere, scatta la regola del fuorigioco (offside), da sempre oggetto di controversie. Spesso il campo è segnato alla meno peggio, oppure le righe sono poco visibili, per cui anche le rimesse dalla linea laterale (out, fuori, talora tradotto popolarmente in “auto”), gli angoli (corner) e l’individuazione dell’area di rigore sono oggetto di continue discussioni tra l’arbitro e i giocatori. Queste polemiche vengono amplificate dagli spettatori, assiepati ai bordi del campo, che prendono in tutto e per tutto le difese della propria squadra. È una partita nella partita: urla di incitamento o disapprovazione, fischi e battimani accompagnano tutta la gara. Nelle sfide più appassionate, quelle tra le squadre dei paesi confinanti, a difesa dei propri beniamini si sentono anche offese rivolte prima ai giocatori e poi agli spettatori avversari, che portano a delle vere e proprie contese durante le quali qualche volta si arriva perfino alle mani. Qualcuno di buona volontà cerca di sedare gli animi, ma viene a sua volta assalito. Quando tutto va bene, le botte lasciano il posto a delle gran bevute in un clima d’amicizia. Qualunque sia il risultato, se le partite sono in trasferta la via del ritorno è lunga e irta d’ostacoli… Le dispute non finiscono con la partita, ma continuano nei luoghi di ritrovo, anche per lungo tempo, finché non viene organizzata una nuova sfida. Se si prevedono partite particolarmente calde, sono presenti le forze dell’ordine.
Per assistere allo spettacolo gli spettatori danno un libero contributo e, nelle sfide più importanti, si può anche pagare un biglietto. La gara dura due tempi di 45 minuti, ma spesso, quando gli animi in campo e fuori sono quieti, ci si accorda nel prolungarla. Chi sta perdendo desidera poter raddrizzare la partita, chi è in vantaggio vuole dimostrare una volta di più la propria forza e il pubblico è ben felice che lo spettacolo possa continuare. Se la contesa non finisce in rissa, ci si accorda subito per la rivincita; quando invece c’è troppa tensione, si lascia passare del tempo prima di chiedere un nuovo incontro. Non si sa mai…
La preparazione consiste in un allenamento alla settimana in prossimità delle partite, svolto dopo l’orario di lavoro (o di studio, per quei pochi che continuano a frequentare la scuola) e a volte oltre il tramonto del sole, senza l’illuminazione artificiale, che nel campo da calcio ancora non c’è.
La voglia di giocare è tanta: accanto alla squadra del paese, formata dai più capaci, ce ne sono altre composte dai frequentatori dei diversi bar o luoghi di ristoro (nel 1930 in tutto il territorio di Battaglia se ne contano ben ventuno) che si sfidano senza esclusione di colpi. 3 È un modo per emulare le gesta dei giocatori della prima squadra, mettere in mostra le proprie qualità calcistiche e, chissà mai, poter trovare un posto nel gruppo dei più bravi. Negli anni a seguire nell’ambito delle Officine Galileo saranno organizzati diversi tornei aziendali, nei quali ogni reparto metterà tutte le proprie energie per vincere il trofeo messo in palio.

La conca di navigazione

Il 1° giugno del 1923 il presidente del Consiglio Benito Mussolini è a Battaglia per inaugurare la conca di navigazione, cominciata nel 1919 e da poco ultimata. Il sistema idraulico è realizzato dalle Officine di Battaglia, che ne costruiranno molti altri. 4 L’opera permette, con un sistema di manovra ad aria compressa, di coprire il dislivello del canale Sottobattaglia rispetto ai canali Battaglia e Monselice (Bisatto), che normalmente è di poco superiore ai sette metri. È costituita da un bacino chiuso da due porte, il cui fondo è al livello del canale posto più in basso: aprendo e chiudendo le porte, all’interno della conca è possibile portare l’acqua al livello di uno dei due canali. I burci (o burchi) provenienti da Padova e da Monselice in meno di una giornata possono così raggiungere la laguna, senza dover più trasferire il carico su carri per trasportarlo sino al canale Sottobattaglia e poi ricaricarlo su altri burci. 5 Con la costruzione della conca il trasporto fluviale viene incrementato, ma perderà progressivamente rilevanza sino ad essere sostituito negli anni ‘60 da quello stradale. 6 In occasione della realizzazione della conca è ricostruito il ponte sul canale Rialto, che collega Battaglia con la località Chiodare. 7

1922, lavori per la costruzione della conca di navigazione di Battaglia.

Conca di navigazione, 1922. La cartolina mostra una fase dei lavori per la costruzione della conca di navigazione. L’opera, iniziata nel 1919, è inaugurata nel 1923.

Il dislivello tra i canali era da tempo utilizzato per due importanti attività: la produzione di energia elettrica e il funzionamento dei mulini. Proprio a Battaglia venne realizzata una delle prime centrali elettriche sorte nel padovano, che dall’ottobre del 1895 iniziò a fornire energia elettrica a tutto il paese; in novembre il servizio si estese a Este. 8 A Battaglia l’acqua è stata importante anche per un’altra attività, iniziata per volontà della signoria Carrarese (documentata sin dal 1339) e conclusa verso la fine del 1700: la fabbricazione della carta. 9

I molini e il Porto di Battaglia agli inizi del '900.

Porto e molini, inizi ‘900. Al centro, l’arco di Mezzo da cui scende l’acqua del corso superiore che alimenta il canale Sottobattaglia. A sinistra, l’edificio a cinque piani che ospita il molino della Società veneta di macinazione e, a destra, l’edificio già del mulino dei Sei e della cartiera. In primo piano, un burcio in attesa di completare il carico.

Il 24 ottobre 1923 il Catajo (castello e tenuta) è affidato all’Opera nazionale combattenti (ONC), 10 che già dal 1921 aveva iniziato il risanamento dell’area paludosa chiamata per la sua forma “Ferro di cavallo”, situata tra il castello e i colli circostanti. I lavori termineranno nel 1930 e il terreno così recuperato darà lavoro a un buon numero di contadini. 11

Battaglia, il castello del Catajo negli anni '20.

Castello del Catajo, anni ’20. I lavori per il risanamento dell’area paludosa situata tra il castello e i colli circostanti occupano l’intero decennio. Sul ciglio della strada, la trachite proveniente dalla cava del Monte Croce pronta per essere caricata sulle barche.

In dicembre è completata una strada interna, parallela a via Terme, chiamata via Nuova (ora via Roma): confluisce nella via per Galzignano, con due allineamenti di case popolari che vi si affacciano. 12 È una prima risposta all’assoluta necessità di abitazioni del paese industrializzato di Battaglia, che riesce ad alloggiare solamente un terzo del personale, con danno anche alle finanze del Comune. Inizia così l’espansione del paese che, nel dopoguerra, interesserà il territorio che va da via Terme alla ferrovia, tra le tenute Catajo ed Emo Capodilista.

Battaglia Terme. La via Nuova, ora via Roma, in una cartolina degli anni '30.

Via Nuova, anni ’30. Nel dicembre del 1923 la nuova strada interna è completata. Ai lati sono costruiti due allineamenti di case popolari, una prima risposta all’assoluta necessità di abitazioni del paese.

In questo stesso anno Armido Rizzetto, passato dallo Sport Club Genova alla Lygie, diventa Campione Italiano Velocità Juniores. In seguito vestirà la maglia della Maino, la stessa squadra di Costante Girardengo. Continuerà a gareggiare fino ai 35 anni.

Gli avvenimenti
1923. Il 14 gennaio è istituita la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (MVSN). Il 10 giugno Costante Girardengo vince per la seconda volta il Giro d’Italia, aggiudicandosi ben otto delle dieci tappe. Il 22 luglio il trevigiano Ottavio Bottecchia si classifica al secondo posto al XVII Tour de France. Nello stesso giorno si conclude il 23° campionato italiano di calcio della massima serie, la I Divisione, organizzato in Lega Nord e Lega Sud: il Genoa vince il suo ottavo campionato, battendo in una doppia finale la vincente della Lega Sud, la Lazio. Il Padova ottiene un risultato di prestigio: vincitore del Girone C della Lega Nord, arriva terzo nella fase finale. Il Petrarca, invece, chiude il girone A all’11° posto ed è retrocesso in II Divisione. Il 24 luglio la famiglia Agnelli entra nella società calcistica Foot-Ball Club Juventus. Il 12 dicembre sono sospese le pubblicazioni di molti giornali.

Il piano di ampliamento territoriale

Il 12 febbraio 1924 il Comune di Battaglia presenta al Ministero dell’Interno una relazione relativa al Piano di ampliamento territoriale: manca, infatti, lo spazio per poter sviluppare l’attività industriale, lavorativa e commerciale che caratterizza il paese. Le Officine, ad esempio, occupano 6,70.16 ettari: di questi, solo 1,11.28 si trovano nel territorio di Battaglia, mentre la rimanenza (83,4%) è nel Comune di Pernumia. Il piano non avrà però seguito. 13 Sarà ripreso nel 1931, con parziali modifiche, ma anche questo secondo Piano di ampliamento territoriale non avrà esito. 14

Officine di Battaglia, anni '20.

Officine di Battaglia, anni ’20. L’area in cui si sviluppano le Officine si trova per la maggior parte nel territorio di Pernumia. Sullo sfondo, il campanile e il tiburio della chiesa di S. Giacomo. A destra, le case della zona Ortazzo che si affacciano sul canale Sottobattaglia e la ciminiera dell’impianto ausiliario termico della centrale idro-elettrica (Società Adriatica di Elettricità).

Nell’aprile del 1924 in Italia si svolgono le elezioni politiche: tra brogli e intimidazioni, il Partito nazionale fascista (PNF) ottiene il 66,5% dei voti. Il 7 giugno il governo Mussolini ottiene la fiducia alla Camera. Tre giorni dopo il deputato socialista rodigino Giacomo Matteotti, che aveva denunciato alla Camera le gravi irregolarità elettorali fasciste, viene rapito a Roma. Il corpo senza vita viene ritrovato il 16 agosto.
Il 29 maggio l’Amministrazione comunale delibera la realizzazione della strada che dovrà collegare via Nuova con la Stazione ferroviaria (l’odierno viale Matteotti), per un importo di spesa di £ 230.500. 15
Con la partita Padova-Andrea Doria (6-1) il 19 ottobre è inaugurato a Padova il nuovo Stadio Comunale, posto a fianco del precedente Monti, capace di 9.800 spettatori. Viene intitolato a Silvio Appiani, attaccante del Padova morto nel 1915 sul Carso, a soli 21 anni, a causa di un bombardamento austriaco.

1924. Il Dal 4 maggio al 27 luglio si svolge a Parigi l’VIII Olimpiade. L’Italia vince 16 medaglie, di cui 8 d’oro. Il 20 luglio Ottavio Bottecchia vince il suo primo Tour de France. Nel massimo campionato di calcio (I Divisione), il 13 aprile il Genoa vince il girone A della lega Nord; al secondo posto, il Padova. Il 7 settembre il Genoa, battendo in una doppia finale il Savoia, squadra di Napoli vincitrice della Lega Sud, vince il suo nono campionato. Dal campionato successivo il Genoa sarà la prima squadra a fregiarsi dello scudetto: un distintivo a forma di scudo con i colori della bandiera italiana, sormontato dalla corona sabauda; al centro, lo stemma reale. L’austriaco Schönfeld (Torino) realizza 22 reti. Il 27 agosto è costituita l’Unione radiofonica italiana (URI), il 6 ottobre iniziano le trasmissioni. Il 19 ottobre Antonio Ascari su Alfa Romeo vince a Monza il Gran premio automobilistico d’Italia.

Il riconoscimento dell’attività termale

Nel 1925 Battaglia diventa Battaglia Terme. Viene così riconosciuta ufficialmente un’attività che da secoli caratterizza il paese e che richiama ospiti da molte parti. La prima casa di cura termale, infatti, risale al 1145 e sorge sul colle della Stufa (o Stupa), poi chiamato colle Sant’Elena; qui, oltre a fanghi ricchi di proprietà curative e un’altrettanta terapeutica acqua salina da bere, vi è una grotta sudatoria naturale che offre diversi benefici. 16

Battaglia Terme, la grotta naturale di Sant'Elena.

Grotta sudatoria naturale. La grotta si trova ai piedi del colle di Sant’Elena, un tempo colle della Stufa (o Stupa). L’acqua termale che esce dalla roccia rende umido l’ambiente, riscaldandolo sino a 45°C. La cura dura dai 15 ai 40 minuti.

Il 1° maggio viene istituita l’Opera Nazionale Dopolavoro (OND), uno strumento di propaganda e controllo del regime che si diffonderà in tutto il tessuto sociale della Nazione. Il 20 giugno Mussolini lancia la “battaglia del grano”, allo scopo di raggiungere l’autosufficienza nella produzione del frumento.
Il 4 novembre la Nazionale italiana è a Padova per giocare sul campo Silvio Appiani l’amichevole contro la Jugoslavia. Il risultato è di 2-1 per l’Italia; entrambi i gol sono segnati da Schiavio, centravanti del Bologna.

1925. Il 7 giugno Alfredo Binda vince il suo primo Giro d’Italia; al secondo posto, Costante Girardengo. Il 19 luglio Ottavio Bottecchia vince il Tour de France per la seconda volta consecutiva. 26 luglio: nel circuito di Montlhéry, presso Parigi, dove si disputa il Gran premio di Francia, Antonio Ascari, primatista mondiale di velocità e padre di Alberto, muore in un incidente mentre è in testa alla corsa. Il 23 agosto il Bologna, battendo in una doppia finale l’Alba Roma, diventa campione d’Italia per la prima volta. Capocannoniere del torneo è Magnozzi (Livorno), con 19 reti.

Il campionato di IV divisione 1925/26, girone C veneto

Il primo campionato dell’A.C. Battaglia di cui si ha notizia è quello FIGC del 1925-26. La squadra partecipa al campionato di IV divisione, l’ultimo dei quattro livelli in cui è organizzato il calcio italiano, a carattere regionale; gioca nel girone C veneto, con altre quattro squadre: Clodia, Estense, Monselicense e Piovese. La distanza tra Battaglia e Chioggia, l’unica squadra fuori provincia, è di 53 km, una trasferta per quei tempi piuttosto impegnativa. I risultati non sono esaltanti: dopo 8 partite giocate tra il dicembre 1925 e il gennaio 1926 il Battaglia si classifica all’ultimo posto, con 4 punti. In questi anni e fino alla stagione 1993/94 sono assegnati 2 punti per la vittoria, 1 per il pareggio e 0 per la sconfitta. 17
Di questa squadra conosciamo solo pochi nomi: Pedrazzoli Dario (portiere), Ventura Mario detto “Baretìna” (terzino), Pirovano Andrea e Salvan Arrigo (mediani), Moscon Giuseppe (attaccante). La maglia è scura con colletto ricurvo più chiaro e una scollatura chiusa da un cordino; i pantaloncini, qualche volta sostenuti da una cintura, sono chiari e arrivano ben sopra i fianchi.

La squadra dell'A.C. Battaglia nel 1925.

A.C. Battaglia, 1925. La società è stata fondata da appena tre anni. La squadra si trova nel primo terreno di gioco dell’A.C. Battaglia, situato in un angolo del Campo della Fiera. La maglia è scura con un ampio colletto ricurvo più chiaro; probabilmente i colori sono azzurro (o celeste) e giallo.
Conosciamo il nome solo di alcuni di questi giocatori. Da sinistra, in piedi: il primo è Ventura Mario (terzino), l’ultimo Pirovano Andrea (centromediano). Seconda fila: ?, Salvan Arrigo (mediano), Moscon Giuseppe (attaccante, in piedi). Seduti: ?, Pedrazzoli Dario (portiere), ?.

(raccolta Vittorio Bonafè)

Il campionato è vinto dalla Polisportiva Monselicense, con 12 punti. Il Battaglia è sconfitto dalla Monselicense, sempre con il minimo scarto, sia in trasferta (1-0) che in casa (1-2). 18 Mentre le prime classificate dei vari gironi giocano le finali, le altre squadre partecipano a tornei od organizzano partite amichevoli. In una di queste partite la Monselicense, pur giocando in 10 uomini, sconfigge duramente il Battaglia per 5-0. 19

Carmelo Donà

NOTE

1. FANTINO COCCO, PAOLO DONÀ, 77 volte Padova, Padova, Pragmark, 1987, p. 24.
2. Le reti alle porte sono state introdotte per la prima volta in Italia dal Milan, il 7 gennaio 1906. Nei campi delle squadre dilettanti si è giocato senza le reti fino all’immediato dopoguerra.
3. ENRICO GRANDIS, Battaglia Terme tra le due guerre: territorio, economia, chiesa e società, Battaglia Terme, La Galiverna, 2005, p. 121.
4. ANTONIO NAPOLI, Mondo operaio della Galileo, in PIER GIOVANNI ZANETTI (a cura di), Battaglia Terme. Originalità e passato di un paese del Padovano, Comune di Battaglia Terme, La Galiverna, 1989, pp. 212 e 213.
5. Il burcio è un’imbarcazione in legno di grandi dimensioni, dal fondo piatto per poter navigare nei fondali bassi, adibita a trasporto merci. La lunghezza è tra i 20 e i 35 metri e ha un pescaggio massimo di 2 metri. Dotata di due alberi con velatura, viene anche spinta a remi o trainata, in determinati tratti fluviali, tramite argani o da cavalli con funi; quest’ultima è l’occupazione del “cavalante”.
6. E. GRANDIS, Battaglia Terme tra le due guerre, op. cit., pp. 59-61.
7. ADRIANO VERDI, Lo sviluppo urbano, in P.G. ZANETTI (a cura di), Battaglia Terme, op. cit., p. 234.
8. BRUNO SAVIN, “E noi… chi siamo!?” 1939-1946 Battaglia Terme nella 2a Guerra Mondiale, Battaglia Terme, 2006, p. 53.
9. CLAUDIO GRANDIS, La cartera di pubblica ragione nella villa della Battaggia, in P.G. ZANETTI (a cura di), Battaglia Terme, op. cit., p. 54.
10. E. GRANDIS, Battaglia Terme tra le due guerre, op. cit., p. 81.
11. B. SAVIN, “E noi… chi siamo!?”, op. cit., p. 56.
12. ADRIANO VERDI, Lo sviluppo urbano, op. cit., pp. 246-248.
13. E. GRANDIS, Battaglia Terme tra le due guerre, op. cit., pp. 64-68.
14. Ivi, pp. 90-93.
15. 230.500 lire del 1924 corrispondono a 204.784,14 euro del 2011. A. VERDI, Lo sviluppo urbanoop. cit., p. 248.
16. Nel medioevo le terme erano chiamate “stufe”. Nei documenti riguardanti il Colle della Stufa di Battaglia c’è la variante “Stupa” presente, ad esempio, a Bologna.
Sac. GUIDO BELTRAME, La parrocchia di S. Giacomo e il paese di Battaglia, Parrocchia di S. Giacomo, 1997, ristampa, p. 6.
17. Dalla stagione 1994/95 alla squadra vincitrice saranno assegnati 3 punti. Questo spingerà le squadre a cercare la vittoria con maggiore determinazione, contribuendo a migliorare la spettacolarità delle partite.
18. MARIO BOETTO (a cura di), Un secolo di storia. 1908-2008, Monselice, e-graf, 2009, p. 13.
19. ANDREA CASELLI, BiancoRosso. Cento anni di sport a Monselice, Monselice, CLEM, 1986, p. 13.

Undici bei fiori, copertina.

Testo e immagini tratti da: Carmelo Donà, Undici bei fiori. 1922-2012 Storie di uomini, storie di sport a Battaglia Terme, 2012.

Sono qui riportati i primi due capitoli del libro. In questa versione digitale l’autore ha apportato delle modifiche e corretto alcune imprecisioni. Nei nominativi delle squadre i giocatori vengono indicati con cognome e nome, come negli elenchi ufficiali.
Si ringraziano fin d’ora quanti contribuiranno ad identificare i giocatori e i dirigenti rimasti sinora sconosciuti.