Villa Italia, ai piedi della collina di Lispida

La Villa “Italia” si trova ai piedi della collina di Lispida, nel territorio di Monselice; per la famiglia Corinaldi, proprietaria della Villa fino al 1928, il primo riferimento logistico ed economico-produttivo è però il paese di Battaglia.

Villa “Italia”

La Villa “Italia”, che fu per un anno e mezzo la sede del Quartiere Generale di S. M. il Re, costruita nel 1883 dal Conte Augusto Corinaldi, sorge ai piedi della collina di Lispida.

La Villa Italia, che sorge ai piedi della collina di Lispida.

Villa “Italia” – Lispida

In passato, al posto della Villa, v’era un antico Monastero: “il Monastero di Santa Maria di Lispida”, leggesi in una monografia scritta intorno al 1540 dal M. Rev. Padre Gio. Natal Baldi, era posseduto dagli Eremiti di S. Girolamo della Congregazione del Beato Pietro di Pisa, giace nel Distretto di Monselice vicina a Battaglia, Castello situato nel territorio della magnifica Città di Padova, distante da questa circa dieci miglia. Della sua fondazione non si trova notizia di sorta alcuna, è però certo esser egli antichissimo; perchè sino dall’anno 1151 viveva in esso un Ordine Canonico sotto la regola di Sant’Agostino, come apparisce da un breve del Sommo Pontefice Eugenio III°, sotto li 15 Giugno dell’anno suddetto e sesto del suo Ponteficato, col quale riceve sotto la protezione specialmente di S. Pietro e sua la Chiesa della Beata Madre di Dio sempre Vergine, fondata nella terra e possessione di ragione e proprietà della Santa Romana Chiesa . . . . . . . Al suddetto Ordine Canonico sono successe nel predetto Monasterio le Monache dell’Ordine di S. Benedetto, ma in qual maniera ed in qual tempo non si ritrova”. (1)
Dopo varie vicende “li 23 Ottobre 1443 il Sommo Pontefice Eugenio IV° assegna detta Chiesa con tutte ragioni et pertinenze ai poveri Eremitani della Congregazione di Fra Pietro di Pisa. Ottenuto dalla suddetta nostra Congregatione il detto luogo di Lispida, li religiosi è probabile lo affidassero ad altri” il chè diede luogo ad una serie di liti e di contestazioni, finchè nel 1484, in seguito a “Ducale del serenissimo Doge Giovanni Mocenigo . . . . . la nostra Congregazione . . . . . conseguì il quieto possesso del Monasterio di Santa Maria di Lispida. Non passarono molti anni, che più gravi incomodi ebbe a patire il Monasterio, imperochè nella guerra inferita da Massimiliano Imperatore e Ferdinando Re di Spagna alla Serenissima Repubblica Veneta, devastato tutto il territorio di Padua da Raimondo Cadorna Vice Re di Napoli Capitano dell’Esercito, e Prospero Colonna, restò esposto alla comune calamità anco questo nostro Convento di Lispida, come si legge al giorno d’oggidì in una memoria manoscritta del tenore seguente:
“Coenobium hoc Patrum Eremitarum Sancti Hieronimi anno 1513 memorabili illa Liviano Venetarum Copiarum Duce a Cadorna et Columna hostibus hoc in Agro illata clade direptum atque incensum mox anno 1525 P. Bartholomei solertia, et studio restauratum: demun B. P. Iordani Muscatelli vicentini eiusdem congregationis in Marchia Tarvisina Provincialis et Illustrissimi ac Reverendissimi Bonifaci Cardinalis Bevilaquae Theoligi suspiciis ampliavit hoc et elegantiori forma donatum est anno 1625”.
Per un altro secolo e mezzo circa Santa Maria di Lispida con le sue terre rimase in possesso, non sempre pacifico, dei RR. PP. Gerolomini finchè la proprietà, passata in possesso della Repubblica Veneta, fu venduta e deliberata alla pubblica asta e passò così in mani private nel 1792. In seguito a successivi trapassi, ne divenne proprietario il Conte Augusto Corinaldi, che con assidua opera, proseguita poi alacremente dal figlio Amedeo, mediante bonifiche e razionali colture intensive, ne migliorò grandemente le condizioni, dando specialmente incremento alle piantagioni di vignetti e sviluppando in modo particolare l’industria enologica.
Il nome di “Lispida” deriva indubbiamente dalla denominazione “Ispida” data alla collina, in antico quasi per intero ricoperta da oliveti, castagneti e boschi cedui. Ciò rjsulta, infatti dal Breve di Papa Eugenio III°, citato nella monografia sopra menzionata, il quale così comincia: “Eugenius Episcopus servus servorum Dei dilectis filiis Marco et Petro Ecclesiae Sanctae Mariae de Ispida . . . . . ”
Durante l’ultimo periodo della guerra Villa “Italia” fu teatro di avvenimenti storici noti e ignorati.
Importanti convegni militari e politici si susseguirono con maggior o minor frequenza e vi furono prese decisioni che, quando saranno di dominio pubblico, dimostreranno come e quanto abbiano influito sulla gloriosa Vittoria del nostro Esercito la mente e il cuore di Chi allora personificava la Patria in armi.
L’attuale proprietario di Villa “Italia” è il Conte Leopoldo Corinaldi, magnifica figura di patriotta ed industriale.

(1) «Illustrazione Italiana» 4 aprile 1920.

Battaglia-Terme Storia - Industrie e Problemi, copertina.

Testo e fotografia tratti da: Primo Cattani, Battaglia-Terme. Storia – Industrie e Problemi : dal 1100 al 1925 – III. anno dell’Era Fascista, Editrice La Galiverna, 2009, pp. 53-56 – Ristampa anastatica.

La ristampa anastatica del volume stampato nel 1925 dalla Tip. L. Penada di Padova è stata realizzata a cura del Centro per la Ricerca e la Documentazione sulla Storia Locale – Battaglia Terme.
È stata rispettata l’ortografia che appare a stampa.