A.C. Battaglia, dalla III Divisione all’interruzione del 1933

1929-34

La crisi economica e l’interruzione dell’attività

La grande crisi e le sue ripercussioni a Battaglia Terme

Nel 1929 si apre una crisi economica che ha effetti devastanti negli Stati più industrializzati, ma anche in quelli che esportano materie prime. Iniziata negli Stati Uniti il 29 ottobre, con il crollo della borsa di New York, si propaga presto in Europa centrale: calo della produzione, diminuzione dei prezzi, fallimenti e disoccupazione sono le inevitabili conseguenze. Nel novembre del 1930 l’industria italiana diminuisce i salari dell’8%; in dicembre la riduzione economica interessa gli impiegati pubblici e i lavoratori agricoli. La grande crisi ha una forte ripercussione anche a Battaglia, coinvolgendo le Officine, che già nel 1922 avevano vissuto un momento particolarmente difficile: per poterlo superare, i lavoratori erano stati dimezzati, da seicento a trecento, ed era stato ridotto l’orario di lavoro. Ora invece si pensa di rafforzare l’azienda con una fusione: il 25 novembre 1931 la “Società anonima Officine Battaglia”, controllata dalla Società Adriatica Di Elettricità (SADE) fin dal 1913, viene incorporata dalla “Società anonima Officine Galileo” di Firenze, diventandone lo Stabilimento di Battaglia Terme. Le Officine Galileo di Firenze sono specializzate nella meccanica di precisione, che viene prodotta in cinque diversi stabilimenti e distribuita in tutto il mondo. 1 A Battaglia sono presenti i reparti di meccanica, carpenteria e strumentazione elettrica. I dipendenti, che competono con quelli della casa madre nella realizzazione dei manufatti, scendono comunque a duecento.

Marchio delle Officine Galileo.

Marchio delle Officine Galileo. Nel dopoguerra questa immagine diventerà l’emblema della squadra del Battaglia.

Queste difficoltà vengono in parte equilibrate dall’apertura, avvenuta nel 1930, della cava sul Monte Croce e dalla costruzione del Nuovo Stabilimento Termale. 2 La cava dà lavoro inizialmente ad una quindicina di operai, ma già nel 1931, vista l’alta qualità del materiale, particolarmente adatto per le massicciate delle linee ferroviarie, i cavatori sono oltre cento. 3 Nello stesso anno la costruzione dello stabilimento termale occupa un’ottantina di operai. 4 Queste attività, naturalmente, sono soggette alle variazioni e sospensioni dovute alla cattiva stagione.

Lavoratori della cava Monte Croce, fine anni '20.

Monte Croce, fine anni ’20. I lavoratori della cava. Inizialmente sono una quindicina, ma nel 1931, tra cavatori e scalpellini, supereranno il centinaio.

Battaglia Terme vista dal Monte Croce, 1930.

Battaglia Terme, 1930. La foto è stata scattata dal Monte Croce, dove è iniziata da poco l’attività estrattiva. In primo piano, la linea ferroviaria con la stazione. Sulla destra, il Campo della Fiera, caratterizzato dagli alti platani. Tra la ferrovia e il paese, che è ancora principalmente sviluppato lungo il corso del naviglio, si estende la campagna.

Mantengono stabile l’occupazione la Società Veneta di Macinazione con una cinquantina di operai e il trasporto fluviale, effettuato in gran parte dalla Società Cooperativa Trasporti Fluviali, che però per l’inverno dà lavoro solo a metà degli associati. 5
In Italia la produzione industriale diminuisce progressivamente, arrivando al minimo nel 1933, anno della massima crisi. Tutto questo ha importanti ripercussioni nel mondo del calcio dilettantistico.

“Le Officine di Battaglia Terme (che, insieme al mulino – Società Veneta di Macinazione, erano una risorsa primaria del paese) vivono una forte crisi. 50 operai vengono licenziati e devono quindi cercare un altro posto di lavoro, emigrando con l’intera famiglia in zone dove ci sono delle industrie. Qualcuno va a Torino, altri si spostano a Genova, a Brescia e a Mestre. Tra gli operai che lasciano il paese ci sono molti calciatori dell’A.C. Battaglia. Donà Marino, uno dei più forti, troverà lavoro a Brescia; Bernardini, il portiere, andrà a Torino”. (Vittorio Bonafè)

“Ero molto amico di Ravenna Ubaldo: un ottimo centromediano che giocava nel Battaglia. Tirava di forza e riusciva a dare molto effetto alla palla. Quando c’è stata la crisi è andato a lavorare a Copparo, nel ferrarese, in una fonderia. Ubaldo è stato chiamato alla leva nell’aviazione, con destinazione Cagliari. Ha militato nel Rovigo e nel Badia”. (Giuseppe “Pino” Gallinaro)

1929/30, il Battaglia non è iscritto ad alcun campionato

Nel 1929/30 il calcio italiano torna ad essere organizzato in 5 livelli, l’ultimo dei quali è la III Divisione, ancora a carattere regionale. 6 In Veneto si formano 4 gironi da 7 squadre ciascuno. Troviamo le società che già conosciamo, ma ancora una volta manca il Battaglia, che non è iscritto a nessun campionato e continua la sua attività giocando partite amichevoli con le squadre dei paesi circostanti che si trovano nell’identica situazione. Queste sono alcune delle società che, come il Battaglia, in questi anni non hanno un’attività ufficiale: Anguillara, Badia, Conselve, Lendinara, Saffa Este e U.T.I.T.A. Este, Pontelongo, Solesino, Stanga Padova, Tribano. 7
Il campionato maggiore è per la prima volta a girone unico, come in quello inglese: chiamato Serie A, è formato da 18 squadre, con partite di andata e ritorno; dal 1934/35 le squadre saranno 16. Il 6 ottobre 1929 in nove città italiane si gioca la prima giornata; il Padova gioca in casa contro il Modena e viene sconfitto per 3-1.

Tra il 18 settembre 1927 e l’11 maggio 1930 si disputano le partite della prima Coppa Internazionale alla quale partecipano cinque nazionali dell’Europa Centrale: Austria, Cecoslovacchia, Italia, Svizzera e Ungheria. L’Italia, guidata da Vittorio Pozzo, vince a Budapest nell’ultima partita battendo inaspettatamente la forte squadra di casa per 5-0 e si aggiudica la Coppa. Tre dei cinque gol sono di Giuseppe “Pepìn” Meazza, soprannominato “Balilla” per aver esordito in serie A a soli 17 anni.
Il 13 luglio 1930 inizia il primo Campionato del mondo di calcio, che si gioca in Uruguay e non vede l’Italia tra le nazioni partecipanti; la squadra di casa, che festeggia il centenario della propria indipendenza, il 30 luglio vince il torneo e si aggiudica la Coppa del Mondo (rinominata nel 1946 Trofeo Jules Rimet, in onore del Presidente della FIFA che l’aveva istituita), battendo in finale l’Argentina per 4-2.

Nell’ottobre del 1930 Il Battaglia è a Monselice per prendere parte alla Coppa Parisotto, dove viene sconfitto dall’A.C. Monselicense per 2-0 e dall’U.S. Estense per 2-1. Si classifica all’ultimo posto, con 0 punti. 8

1930. L’8 giugno 1930 si conclude il 18° Giro ciclistico d’Italia, vinto dal giovane esordiente Luigi Marchisio. Al Giro non ha preso parte Binda, ritenuto dagli stessi ciclisti troppo forte e sicuro vincitore. Per non farlo correre, gli organizzatori hanno pagato a Binda la stessa somma che sarebbe andata al vincitore, e cioè 22.500 lire, equivalenti a 19.790,21 euro del 2011. Il 6 luglio 1930 l’Ambrosiana (dall’agosto del 1928 questo è il nuovo nome dell’Internazionale di Milano, imposto dal regime) conquista il suo terzo scudetto. Capocannoniere è Meazza (Ambrosiana), con 31 gol. Il Padova occupa il penultimo posto, e per la prima volta viene retrocesso in Serie B. Il 30 agosto a Liegi, in Belgio, Alfredo Binda si aggiudica il Campionato mondiale di ciclismo su strada; Learco Guerra è secondo. Il 19 ottobre è approvato il codice Rocco (codice penale e codice di procedura penale).

1930/31, il Battaglia gioca solo tornei o partite amichevoli

Anche nel 1930/31 il Battaglia non ha un’attività ufficiale; si giocano tornei o partite amichevoli con le rappresentative dei paesi vicini. Una foto del 1931 ritrae l’A.C. Battaglia e il Camerini-Rossi nel campo delle Scuole elementari, dove le due squadre giocano una partita amichevole. Il campo è situato dietro il Municipio; intorno ha una pista in terra battuta per le corse. Riconosciamo, tra gli altri, Cavazzana Vittorio, Manfioli Antonio, Brizzolari Paride, Mazzucato, Brizzolari Tiziano, Fortin Lorenzo, Pizzeghello Amedeo, Agostini Aristide, Maistrello Antonio, Chinchio Primo. Accompagna la squadra il consigliere Sbettega Giuseppe. I giocatori del Battaglia indossano una divisa completamente nera con una vistosa stella a cinque punte sul petto, quelli del Camerini-Rossi hanno la maglia con la scritta D. ORIONE. L’Opera Pia Camerini-Rossi di Padova sin dal 1869 si occupa di assistenza, educazione e ospitalità ad orfani, giovani e persone con disagio sociale; tra il 1923 ed il 1933 il Vescovo di Padova, Mons. Elia Dalla Costa, affida la direzione dell’Istituto proprio alla Congregazione di Don Orione. 9

“Non c’erano soldi. Le partite venivano improvvisate. Per scherzo ho detto che la maglia che dovevamo indossare sembrava quella del Casale. Detto fatto: siccome il Casale aveva una stella, ecco che sulla nostra maglia è stata cucita una stella ancora più grande sul petto”. (Giuseppe “Pino” Gallinaro)

Battaglia, campo delle scuole, 1931. Immagine ridotta.Campo delle scuole, 1931. Amichevole Battaglia - Camerini-Rossi.

Campo delle Scuole, 1931. Amichevole A.C. Battaglia – Camerini Rossi. Il campo è quello delle ex Scuole elementari. I giocatori del Battaglia sono in maglia scura con una grande stella a cinque punte sul petto. I portieri sono riconoscibili, oltre che dalla diversa maglia, anche dal vistoso berretto che indossano.
Questi i giocatori di cui si conosce il nome: 1. Cavazzana Vittorio, 2. Manfioli Antonio, 3. Brizzolari Paride, 4. Mazzucato, 5. Brizzolari Tiziano, 6. Fortin Lorenzo, 7. Sbettega Giuseppe (consigliere), 8. Pizzeghello Amedeo, 9. Agostini Aristide, 10. Maistrello Antonio, 11. Chinchio Primo.

(Raccolta Vittorio Bonafè)

1931. Il 24 maggio Giuseppe Campari e Tazio Nuvolari, su Alfa Romeo, vincono a Monza il Gran Premio automobilistico d’Italia. Il 31 maggio Francesco Camusso vince il Giro d’Italia. Il 28 giugno la Juventus ottiene il suo terzo scudetto; trionferà ininterrottamente sino al 1935. Volk (Roma) è il miglior realizzatore, con 29 reti. Il Padova, in serie B, giunge quarto, a tre punti dalla promozione. Il 26 agosto Learco Guerra, soprannominato “la locomotiva umana”, si aggiudica a Copenaghen (Danimarca) il Campionato mondiale di ciclismo su strada. Il 31 settembre Emilio Palma, già giocatore del Battaglia, diventa il nuovo Podestà di Battaglia Terme; manterrà la carica fino al 2 marzo 1935. Mercoledì 30 dicembre esce il primo numero de “Il Calcio illustrato”, settimanale che sarà pubblicato fino al 1974 (con un’interruzione tra il 1966 e il 1970). La testata riprenderà le pubblicazioni nel 2001, trasformata nell’organo ufficiale della Lega Nazionale Dilettanti. Nel dicembre 1931, in base a un compromesso, l’Ambrosiana riprende in parte il vecchio nome: ora si chiama “Ambrosiana-Inter”.

1931/32, il Battaglia continua a non avere un’attività ufficiale

Il 1931/32 vede a Battaglia ancora tornei e partite amichevoli, cui prendono parte rappresentative dei paesi vicini.
Martedì 17 maggio 1932 si corre la 3a tappa della 20a edizione del Giro d’Italia: il percorso è Udine – Ferrara, di 223 km. Alle ore 13.45 i corridori, provenienti da Padova, transitano per Battaglia Terme, dove vengono accolti festosamente, dirigendosi verso Monselice. La tappa è vinta da Fabio Battesini, alla media di 32,99 km/h. 10

1932. Il 5 giugno Tazio Nuvolari, su Alfa Romeo, vince a Monza il Gran Premio automobilistico d’Italia. Il 12 giugno la Juventus ripete il successo della stagione precedente, vincendo il suo quarto scudetto. La classifica marcatori vede in testa due giocatori con 25 reti: Angelo Schiavio (Bologna) e l’uruguaiano Pedro Petrone (Fiorentina). In serie B il Padova arriva secondo, dopo il Palermo, e viene promosso. Dal 30 luglio al 14 agosto si tengono a Los Angeles le X Olimpiadi: l’Italia ottiene 36 medaglie, 12 delle quali sono d’oro. Nel ciclismo su strada il piazzolese Guglielmo Segato è primo nella cronometro a squadre insieme a Olmo e Pavesi e secondo nella Corsa individuale, dopo Pavesi. Il 31 agosto, a Roma, si disputa la 12a edizione del Campionato mondiale di ciclismo su strada; la gara dei professionisti è vinta da Alfredo Binda. Nel 1932 vengono introdotti in Italia i Littoriali, manifestazioni sportive, culturali, artistiche e del lavoro che si protrarranno fino al 1940. Mario Bonnard gira il film Cinque a zero, in cui compare gran parte della squadra della Roma, capitanata da Fulvio Bernardini.

1932/33, l’A.C. Battaglia è sciolta. Benelle e Zanca giocano con il Padova

Nel 1932/33 due giovani di Battaglia, i diciassettenni Benelle Vittorio e Zanca Germano, entrambi attaccanti, giocano con la squadra B del Padova in I Divisione, nel girone C. Alla fine del campionato la squadra si classifica all’8° posto. 11
In questa stagione diverse società minori si ritirano a campionato ancora in corso, non riuscendo a far fronte agli impegni finanziari. La crisi economica è devastante, dai 300.000 disoccupati del 1929 si passa al milione e 300.000 del 1933. Queste difficoltà interessano anche Battaglia, tanto che nel 1933 la società di calcio è sciolta. Viene abbandonato il campo della Fiera (che verrà utilizzato solo per allenamento o partitelle tra giovani) e i giocatori rimasti si inseriscono nelle squadre dei paesi vicini.
Nello stesso anno il quindicenne Gallinaro Giuseppe, chiamato “Pino”, originario di Battaglia, inizia a giocare in porta con i Boys del Padova, squadra giovanile paragonabile agli attuali Allievi, in cui milita anche Walter “Lallo” Petron. Coetaneo di Gallinaro (1918), Lallo giocherà per tre stagioni come attaccante nel Padova, dal 1935 al 1938. Nei successivi tre campionati sarà con il Torino e quindi passerà al Venezia. In licenza militare, durante un bombardamento alleato in zona Portello sarà colpito da una scheggia all’aorta e morirà dissanguato. Gli verrà intitolato il primo campo del Padova, situato nella vicina via Belzoni.

“Dopo la giornata lavorativa trascorsa alle Officine spesso si allenavano, nel campo che si trovava tra il viale Sant’Elena e la via Fosse Ardeatine, alcuni giocatori del Battaglia. Ricordo, tra questi, Manfioli e Moscon. Io me ne stavo a fianco della porta e recuperavo il pallone quando usciva. Ero piccolo, ma con il passare del tempo venni considerato uno del gruppo e mi ritrovai in porta, a parare i tiri di questi giocatori.
Un giorno del 1933, anno in cui ho iniziato a lavorare alle Officine Galileo di Battaglia, al campo erano presenti Vittorio Benelle, che già era al Padova, e altri due o tre giocatori. Vittorio mi chiese come mai non partecipassi a un campionato giovanile, e io risposi che non possedevo le scarpe. A quel tempo, infatti, avere le scarpe da calcio era un privilegio. Le scarpe venivano passate da un giocatore a un altro ed anche prestate nel corso di una stessa partita; quando si rompevano, fino a quando era possibile venivano riparate.
La domenica seguente a Padova c’era una partita dei Boys, squadra giovanile del Padova. Fui accompagnato da Vittorio Benelle al Monti, campo di gioco dei Boys adiacente all’Appiani, e qui conobbi un certo Franchin, dirigente delle giovanili del Padova. 12 Ho fatto il provino, ed è andato bene. Di un portiere guardavano l’altezza, la presa e il colpo d’occhio. Io ero abituato a parare i tiri piuttosto forti dei più grandi, e questo mi aiutò molto. Una volta ho fatto un tuffo con una mezza capriola, e sono stato richiamato da Franchin: allora la regola fondamentale era la sobrietà nelle parate. Questo è un aspetto molto importante, perché aiuta ad effettuare il gesto atletico nella maniera più semplice e quindi più efficace”.
(Giuseppe “Pino” Gallinaro)

La crisi del settore siderurgico porterà a fine campionato Pino Gallinaro a lavorare in Sardegna, fermando così la sua promettente carriera nelle giovanili del Padova. Mentre in molti altri paesi del Veneto la mancanza di lavoro e la conseguente povertà porta parecchie persone a tentare la fortuna fuori dell’Italia, a Battaglia l’emigrazione è minore e prevalentemente interna, alla ricerca di un’occupazione presso altre industrie. Il VII censimento generale della popolazione del 21 aprile 1931 vede a Battaglia Terme 2.517 residenti (+113 rispetto al precedente censimento del 1° dicembre 1921); saranno 2.711 nel 1936. 13

I Boys del Padova nel campionato 1933/34.

Boys Padova, campionato 1933/34. I Boys si allenavano e giocavano al Monti, poi trasformato in velodromo. Dietro si intravede l’esterno dell’Appiani, adiacente al Monti, con alcuni giovani che si sono arrampicati per seguire gli allenamenti. Siamo nel 1934 e “Pino” Gallinaro ha 16 anni.
Da sinistra: Guarnieri “Cicca” (terzino destro), Cappello Oscar (mediano), Della Riva (ala destra), Munari G., Gallinaro Giuseppe (portiere), Faggion B., Busini Giuseppe “Bepi” (centravanti), Longhi (centrocampista), Petron Walter “Lalo”, Paglianti, Zotti Mario (terzino sinistro).
Petron, cui è intitolato il campo del Portello, giocherà nel Torino e nel Venezia. Faggion proviene dal Camerini-Rossi ed è amico di Mario Grossi. Giocherà nel Valdagno e nel Marzotto. Cappello è fratello di Gino, giocatore del Padova, del Milan, del Bologna, del Novara e della Nazionale.

(Raccolta Giuseppe Gallinaro)

Mercoledì 24 maggio 1933 si corre la 14a tappa del 21° Giro d’Italia, che copre il tragitto Ferrara – Udine, di km 242,5. Verso le ore 10 i corridori passano per Battaglia, accolti come al solito da una folla festante. La tappa è vinta in volata da Ettore Meini, che copre il tragitto in h 7.49’15”, alla media di 30.94 km/h. 14

Nel 1933 il triestino Umberto Saba scrive cinque poesie sul gioco del calcio; una di queste, Tredicesima partita, considerata dall’autore la più bella, è scritta in occasione di un incontro tra il Padova e la Triestina che sembra essere stato giocato all’Appiani, al quale il poeta afferma aver assistito con la figlia: 15

Sui gradini un manipolo sparuto
si riscaldava di se stesso.
E quando
– smisurata raggiera – il sole spense
dietro una casa il suo barbaglio, il campo
schiarì il presentimento della notte.
Correvano sue e giù le maglie rosse,
le maglie bianche, in una luce d’una
strana iridata trasparenza. Il vento
deviava il pallone, la Fortuna
si rimetteva agli occhi la benda.
Piaceva
essere così pochi intirizziti
uniti,
come ultimi uomini su un monte,
a guardare di là l’ultima gara.

1933. Il 23 gennaio è costituito l’Istituto per la ricostruzione industriale (IRI). Il 25 aprile è inaugurato dai principi di Piemonte Umberto e Maria di Savoia il ponte stradale che congiunge Venezia alla terraferma, che affianca il già esistente ponte ferroviario. Il 29 giugno, al Madison Square Garden di New York, il gigante friulano Primo Carnera (203 cm per 129 kg) con un montante destro manda al tappeto lo statunitense Jack Sharkey e conquista il titolo mondiale di boxe nella categoria dei pesi massimi. Il 28 maggio Alfredo Binda trionfa per la 5a volta al Giro d’Italia. In giugno la Juventus vince il suo quinto scudetto, terzo consecutivo. Felice Borel (Juventus) è il primo marcatore, con 29 reti. Il Padova è quattordicesimo e si salva. Il 27 settembre partono per l’Agro Pontino, territorio laziale bonificato tra il 1926 e il 1937, 250 contadini padovani. Il 15 ottobre viene inaugurata l’autostrada Padova – Venezia.

1933/34, molte società minori vengono chiuse

Nel 1933/34, alla crisi economica si aggiunge la difficoltà di trovare giocatori. Le mire espansionistiche del regime fascista, infatti, portano alle ferma militare delle classi 1913, 1914 e 1915 e alla successiva partenza per la guerra in Africa Orientale, cui seguiranno nuovi impegni bellici che coinvolgeranno altre leve. 16 Vi sarà scarsità anche di arbitri e dirigenti. Molte giovani vite saranno spezzate sui fronti di guerra. Parecchie società minori rimarranno incomplete e forzatamente non si iscriveranno ai campionati regionali e provinciali. Se l’A.C. Battaglia non avesse interrotto la sua attività nel 1933, sicuramente avrebbe dovuto farlo nell’anno successivo.

Dal 27 maggio al 10 giugno 1934 si gioca in Italia la seconda edizione del Campionato mondiale di calcio: vi partecipano le rappresentative di 16 nazioni. Gli azzurri, guidati da Vittorio Pozzo, giocano nello Stadio Nazionale del P.N.F. di Roma la finale contro la Cecoslovacchia, vincendo dopo i tempi supplementari per 2-1, con reti di Orsi e Schiavio. Gli spettatori sono circa 50.000. L’incasso dell’intera manifestazione è di oltre un milione e mezzo di lire, e i giocatori italiani ottengono ciascuno un premio-partita di 20.000 lire. 17 L’Italia vince il titolo per la prima volta, tra il tripudio di tutti gli sportivi. La radio, che inizia a diffondersi in questi anni, trasmette la cronaca delle partite. La calda voce di Nicolò Carosio racconta, momento per momento, quanto avviene in campo, comunicando agli appassionati tutte le emozioni degli incontri. Carosio accompagnerà per oltre trent’anni le gesta dei calciatori italiani. 18

Giovedì 7 giugno 1934 si corre la 15a tappa del 22° Giro ciclistico d’Italia, la Ferrara – Trieste di 273 km; la corsa passa per Battaglia verso le 8.30, seguita da un numeroso pubblico. La tappa è vinta da Fabio Battesini, in h 8.13’04”, alla media di 33,08 k/h. 19 Il Giro è vinto il 10 giugno da Learco Guerra. L’entrata dei corridori all’Arena di Milano è accompagnata da un boato per la rete di Schiavio nella finale del Campionato del mondo.

La crisi economica continua a farsi sentire. Il 14 aprile del 1934 vi è una nuova riduzione degli stipendi, dopo quella del 1930, che interessa gli statali, i lavoratori degli enti locali e i parastatali, accompagnata da disposizioni per la riduzione degli affitti; il 26 aprile il settore industriale vede decurtati i salari del 7%. L’11 ottobre è introdotta in Italia la giornata lavorativa di otto ore. Il 18 settembre sono emanate disposizioni sulla preparazione militare della nazione: l’addestramento parte dagli 8 anni.
Il 3 novembre dello stesso anno le Officine diventano proprietà della Società Adriatica Costruzioni Impianti Elettrici (SACIE); la “Galileo” di Firenze attua un piano di ridimensionamento e l’occupazione a Battaglia scende a 50 unità. L’attività delle Officine si ferma quasi del tutto per circa due anni. 20
Lo scenario è sconsolante, ma il mondo dello sport, incoraggiato anche dal regime, non si ferma; diverse saranno le vittorie degli atleti italiani che faranno vivere agli appassionati momenti di gioia, aiutandoli a dimenticare per un po’ i gravi problemi di tutti i giorni.

1934. Il 1° aprile, giorno di Pasqua, don Giovanni Bosco, il sacerdote dei giovani fondatore dei Salesiani, è dichiarato santo da Pio XI. Il 22 aprile è aperta la linea ferroviaria direttissima Bologna-Firenze. Alla fine di aprile la Juventus vince il suo sesto scudetto, il quarto consecutivo; il Padova, al 16° posto, retrocede in serie B. In Prima Divisione, girone A, il Padova B è al 10° posto. Miglior realizzatore della serie A è ancora Felice Borel (Juventus), con 31 reti. Il 14 giugno Primo Carnera viene sconfitto dal pugile statunitense Max Baer e perde il titolo mondiale della categoria pesi massimi. Il 25 luglio viene assassinato dai nazisti il cancelliere austriaco Dollfuss; l’Italia invia truppe al Brennero. Il 18 settembre sono date disposizioni sulla preparazione militare della nazione.

Carmelo Donà

NOTE

1. Rifredi (FI), Milano, Taranto, San Martino (La Spezia) e Marghera (VE).
2. Nel 1930 la proprietà dello Stabilimento Termale passa alla Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali (CNAS).
3. ENRICO GRANDIS, Battaglia Terme tra le due guerre: territorio, economia, chiesa e società, Battaglia Terme, La Galiverna, 2005, pp. 122-123.
4. Ivi, p. 129.
5. Ivi, p. 157.
6. Questi i livelli del calcio italiano dal 1929/30 al 1934/35: Serie A, Serie B, I Divisione, II Divisione, III Divisione.
7. TARCISIO CARON, Il Pallone a Solesino, Stanghella, Grafiche Dielle, 1995, p. 29.
8. MARIO BOETTO (a cura di), Un secolo di storia. 1908-2008, Monselice, e-graf, 2009, p. 22.
9. Luigi Orione nasce a il 23 giugno 1872 a Pontecurone (AL). Nel 1886 è all’Oratorio Valdocco di Torino, fondato e gestito da don Bosco, e vi rimane per tre anni. Ordinato sacerdote nel 1895, consacra tutta la sua vita nella cura dei bisognosi e, in particolare, degli orfani. La sua opera dapprima si espande in Italia, poi in altre parti del mondo, in particolare in America Latina. Muore a Sanremo (IM) il 12 marzo 1940. È beatificato il 26 ottobre 1980 da Giovanni Paolo II, che lo proclama santo il 16 maggio 2004. Varie sono le opere sorte nel suo nome in Veneto, sin dal 1908.
10. “Il Littoriale”, 18 maggio 1932.
Nel 1924 viene fondato a Bologna il “Corriere dello Sport”, trisettimanale composto di 4 o 8 pagine. Nel dicembre 1927 il giornale viene rilevato dal gerarca Leandro Arpinati e diventa “Il Littoriale: quotidiano sportivo di tutti gli sport”. Nel 1929 la sede passa da Bologna a Roma; dopo vari passaggi, dal gennaio 1942 il giornale diventa proprietà del Partito Nazionale Fascista. Dal 7 giugno 1944 ridiventa “Corriere dello Sport”. Il 10 settembre 1977 si fonda con “Stadio”, diventando “Corriere dello sport – Stadio”.
11. STEFANO CASALICCHIO, CARLO FONTANELLI, 1893-2006 Oltre un secolo di calcio a Rovigo, Empoli, Geo Edizioni, 2006, pp. 63 e 67. La I Divisione è il terzo livello del campionato italiano.
12. Il Monti è il secondo campo di gioco del Padova e il primo campo comunale in Italia. A forma ovale, è circondato da un anello di cemento per il ciclismo su pista. Inaugurato nel febbraio del 1916, viene successivamente intitolato a Giovanni Monti, giocatore del Padova per ben 11 stagioni e aviatore, morto in un volo di prova nel 1931.
13. Nel 1931 a Padova ci sono 126.843 abitanti (+17.931 rispetto al 1921), in Provincia 639.469 (+46.858), in Veneto 3.487.00 (+168.000) e in Italia (ai confini attuali) 41.043.489 (+1.646.737).
14. “Il Littoriale”, 24 maggio 1933.
15. La tredicesima partita del campionato 1933/34 è Triestina-Padova, giocata domenica 10 dicembre 1933. Saba afferma invece di aver assistito alla partita Padova-Triestina, probabilmente perché i concittadini o anche gli stessi giocatori alabardati non avevano apprezzato le sue Cinque poesie per il gioco del calcio.
16. 1933: ferma militare e addestramento delle truppe che sarebbero partite per la guerra in Africa Orientale. 1935, ottobre: inizia la guerra d’Etiopia. 1936, novembre: Italia e Germania sostengono con truppe e mezzi i nazionalisti nella Guerra civile di Spagna.
17. Un milione e mezzo di lire del 1934 equivalgono a 1.680.694,58 euro del 2011; 20.000 lire, invece, a 22.409,26 euro.
18. Carosio trasmette la cronaca delle partite della Nazionale dal 1934 al 1970, anno in cui si gioca il Campionato del mondo in Messico.
19. “Il littoriale”, 8 giugno 1934.
20. ANTONIO NAPOLI, Mondo operaio della Galileo, in PIER GIOVANNI ZANETTI (a cura di), Battaglia Terme Originalità e passato di un paese del Padovano, Comune di Battaglia Terme, La Galiverna, 1989, p. 214.

Undici bei fiori, copertina.

Testo e immagini tratti da: Carmelo Donà, Undici bei fiori. 1922-2012 Storie di uomini, storie di sport a Battaglia Terme, 2012.

Sono qui riportati i capitoli terzo e quarto del libro. In questa versione digitale l’autore ha apportato delle modifiche e corretto alcune imprecisioni. Nei nominativi delle squadre i giocatori vengono indicati con cognome e nome, come negli elenchi ufficiali.
Si ringraziano fin d’ora quanti contribuiranno ad identificare i giocatori e i dirigenti rimasti sinora sconosciuti.