Separazione tra Battaglia e S. Pietro Montagnon

Cronaca degli avvenimenti che portarono alla separazione tra Battaglia e l’allora frazione di S. Pietro Montagnon (ora Montegrotto Terme), resa ufficiale con la Legge N. 417 del 23 marzo 1919 e definitiva con il Regio Decreto 17 aprile 1921 N. 614.

IL PAESE PIU’ PICCOLO DELLA PROVINCIA DI PADOVA

SOMMARIO: La crisi amministrativa negli anni del primo Novecento – Il commissariamento del comune – La divisione definitiva tra Battaglia e San Piero Montagnon

Il confine amministrativo di Battaglia, comprendente anche la frazione di San Pietro Montagnon, prima della definitiva separazione del 1921.

Il confine amministrativo di Battaglia in una carta del 1882. Prima della definitiva separazione del 1921, comprendeva anche la frazione di S. Pietro Montagnon (ora Montegrotto Terme).

La crisi amministrativa negli anni del primo Novecento

Nella seconda parte dell’Ottocento erano i cittadini di Battaglia che mal digerivano l’unione con San Pietro Montagnon. Ripetutamente avevano richiesto la divisione del bilancio in quanto la relativa povertà della frazione impediva lo sviluppo del capoluogo. Tali domande non erano mai state accolte proprio perché le autorità preposte a decidere erano consapevoli del rischio di impoverire ulteriormente i cittadini sampietrini. La frazione era un territorio prettamente agricolo con poche industrie: due stabilimenti termali, tre cave di sasso trachitico e una fornace di laterizi 1. Nel 1904 furono gli elettori di S. Pietro Montagnon che presentarono ricorso alla Giunta Provinciale Amministrativa allo scopo di ottenere il riparto dei consiglieri in base alla popolazione ricevendo risposta negativa. Centosette di loro riprovarono nel 1911 sottolineando che tale ripartizione “è pienamente giustificata da ragioni topografiche e da motivi gravissimi per non veder lesi ulteriormente gli interessi vitali di una Frazione che conta maggior numero di abitanti in confronto del Capoluogo, interessi che vennero sino ad ora sempre disconosciuti, posposti e sacrificati a quelli del Capoluogo” 2.
Nell’adunanza consigliare del 31 ottobre 1911, con 12 voti favorevoli e 4 contrari, il consiglio comunale di Battaglia diede parere contrario all’accoglimento della domanda rifacendosi alle motivazioni presentate nella relazione della giunta municipale durante la stessa riunione. Tra queste veniva posta attenzione: alla precedente deliberazione della Giunta Provinciale Amministrativa, che nel 1904 aveva negato medesima istanza, ribadendo che nulla di nuovo era accaduto per poter variare tale giudizio; al fatto che le entrate e le uscite per capoluogo e frazione erano state, nell’ultimo triennio, sostanzialmente simili; 107 elettori non potevano rappresentare che parte delle volontà dei sampietrini; la lista di S. Pietro aveva già 11 rappresentanti su 20 3.

La riforma elettorale del 1882 prevedeva che il diritto di voto fosse esteso a tutti i maschi che sapevano leggere e scrivere o a coloro che pagavano un minimo di imposte annue di Lire 19,50 4. Dal punto di vista amministrativo veniva inoltre emanata il 30 dicembre 1888, dal governo Crispi 5, la Legge comunale e provinciale. Questa stabiliva, tra le altre cose, che le sedute del consiglio comunale fossero pubbliche, che il sindaco fosse elettivo nei comuni capoluoghi di provincia e con popolazione superiore ai diecimila abitanti e che il suffragio amministrativo comprendesse tutti i maschi che avessero compiuto 21 anni, sapessero leggere e scrivere e che pagassero almeno 5 6 lire di imposta annua 7. La maggiore capacità economica di Battaglia, rispetto a S. Pietro, e la bassa percentuale di analfabeti tra i suoi cittadini consentirono a questi ultimi di detenere la maggioranza del consiglio comunale sino al 1914. A questo punto bisogna sottolineare che dall’unione alla divisione tra capoluogo e frazione i termini di maggioranza e minoranza all’interno del consiglio comunale avevano un significato del tutto particolare. Essi non rappresentavano vere e proprie connotazioni politiche, ma la suddivisione tra gli eletti dai cittadini di Battaglia e quelli di San Piero Montagnon 8.
All’inizio del Novecento gli abitanti della frazione cominciarono a rendersi conto che potevano esercitare una maggiore influenza all’interno dell’amministrazione comunale e con la riforma elettorale del governo Giolitti ciò fu possibile. Il 30 giugno 1912, Legge n.665, veniva concesso il diritto di voto a tutti i maschi che sapevano leggere e scrivere di almeno 21 anni, a tutti coloro che avevano compiuto il servizio di leva (anche se analfabeti) e a tutti gli analfabeti che avevano compiuto 30 anni 9.

Il censimento del 1911 assegnava alla frazione 3027 abitanti contro i 2210 del capoluogo.
“Il 1912 fu anno di grande agitazione a Battaglia. La giunta, eletta da due anni, all’inizio dell’estate rassegnò le dimissioni e per alcuni mesi si visse una crisi comunale che trovava le sue origini, come sempre, nelle difficoltà di convivenza fra i due centri. Il 20 settembre 1912 vennero eletti il nuovo sindaco e la giunta municipale. Erano ancora tutti rappresentanti di Battaglia […]. Contemporaneamente si preparava un nuovo colpo di scena. Appena concluso il consiglio comunale sei consiglieri rassegnarono le dimissioni. Erano tutti di San Pietro Montagnon ed affermavano che non essendo più in grado di difendere gli interessi della loro zona ritenevano opportuno abbandonare l’assemblea. A questo fatto si deve aggiungere che nel corso della legislatura erano morti due rappresentanti di Battaglia. Così, quando tutti credevano di aver concluso la crisi amministrativa, se ne aprì un’altra con più di un terzo di consiglieri dimissionari (o defunti)” 10.
“Alle elezioni amministrative dell’autunno 1914 il comune arrivò retto da un commissario prefettizio. In questa occasione furono ripartiti i consiglieri fra le due frazioni. I dodici eletti in rappresentanza di San Pietro Montagnon erano tutti uomini nuovi, uno escluso. Fra questi fu scelto il sindaco Ferdinando Cavazzani e la giunta. I rappresentanti di Battaglia assunsero ora il ruolo di consiglieri di minoranza” 11.

I rappresentanti del capoluogo, per la prima volta in minoranza, non vollero assumere responsabilità amministrative e si posero nei confronti della maggioranza in termini molto polemici. Dai verbali della prima seduta l’ex sindaco Migliorati disse: “Battaglia, la porca Battaglia, come si compiace di chiamarla taluno di San Pietro non arrossirà di avere una amministrazione non uscita dall’urna cosciente evoluta e civile, ma da una marea briaca di menzogne, di denigrazioni, […]. Nessuno degli eletti di Battaglia può avere parte alcuna alla nuova amministrazione. Ciò è moralmente vietato dalla accusa di ladri colla quale vennero bollati, dall’affermazione continua di canaglia che viene contro loro lanciata …” 12.
Con queste premesse non si poteva andare lontano e nel 1916, in piena guerra mondiale, si ponevano le basi per la definitiva suddivisione amministrativa e veniva avviato il periodo del commissariamento del comune.

Note
1 Cfr. P. CATTANI, Battaglia Terme – Storia – Industrie e Problemi dal 1100 al 1925 – III anno dell’era fascista, Padova, L. Penada, 1925, p. 20.
2 A.C.B. (Archivio Comunale di Battaglia Terme), Domanda di riparto dei consiglieri per frazioni. Adunanza consigliare del 31 ottobre 1911, cart. Atti relativi alla separazione Battaglia da S. Pietro Montagnon a tutto il 1922.
3 Ivi.
4 L. 129.278,23 nel 2001.
5 C. DUGGAN, Crispi, Roma – Bari, Laterza, 2001.
6 L. 33.828,28 nel 2001.
7 R. FINZI – M. BARTOLOTTI, Storia. Verso una storia planetaria, III, Bologna, Zanichelli, 1990, p. 1280.
8 Cfr. A. ZANELLA, Vicende amministrative tra ottocento e novecento, in Battaglia Terme – Originalità e passato di un paese del padovano, Battaglia Terme, Editrice La Galiverna, 2001, p. 175.
9 R. FINZI – M. BARTOLOTTI, Storia, cit, p. 1305.
10 A.C.B., Delibera giunta municipale (G.M.) 4 ottobre 1912, in A. ZANELLA, Vicende amministrative, cit., p. 179.
11 A. ZANELLA, Vicende amministrative, cit., pp. 174-175.
12 A.C.B., Delibera C.C. 14 dicembre 1914, in A. ZANELLA, Vicende amministrative, cit., p. 179.

Il commissariamento del comune

Alla seduta del consiglio comunale del 22 marzo 1916 si presentarono 11 consiglieri di San Pietro Montagnon e nessuno di Battaglia. Il sindaco Cavazzani ne assunse la presidenza ed espose la domanda della maggioranza degli elettori della frazione di S. Pietro Montagnon per la erezione a comune autonomo di quella frazione. Gli atti di tale domanda, pervenuta a mezzo del prefetto, erano datati 13, 20 e 27 settembre 1914 e furono autenticati dal notaio Francesco Buzzacarini. Visto che nessuna via poteva essere percorsa per portare la tranquillità nei due paesi la giunta espose la seguente relazione:
” […] Torna inutile il far presente come tra gli abitanti delle due frazioni da molto tempo non corrano purtroppo quei rapporti di cordialità che sono tanto necessari perché l’amministrazione possa funzionare regolarmente e quindi perché da questa si possa ottenere quei provvedimenti nel comune interesse. Un primo sintomo di questo antagonismo lo abbiamo avuto quando […] venne accolta la domanda presentata […] dalla maggioranza degli elettori della Frazione di S. Pietro Montagnon per ottenere il riparto dei consiglieri. A questo motivo che è il principale, altri se ne aggiungono per consigliare a dare il vostro appoggio alla domanda di separazione […].
La assoluta impossibilità di poter regolarmente e proficuamente amministrare mancando qualsiasi affiatamento tra la maggioranza e la minoranza, […]. La lontananza della Frazione dal Capoluogo, circa 6 chilometri, separata si può dire naturalmente da una catena di monti, […]. Gli interessi opposti dei due centri. Agricoli esclusivamente nella Frazione, industriali nel Capoluogo, […].
Con la separazione della Frazione dal Capoluogo gli animi completamente si pacificheranno e le due Amministrazioni potranno regolarmente funzionare ed allora i due Comuni potranno risentire veri e propri vantaggi. […].
Signori Consiglieri! Il vostro voto non può essere che favorevole […]. Il riparto dei Consiglieri nella proporzione di 12 per la Frazione e di 8 per il Centro rende al Capoluogo una condizione di inferiorità che a Battaglia non può essere gradita né oggi né mai. […]” 13.

Il municipio di Battaglia, luogo in cui si svolsero le dispute tra capoluogo frazione, in una foto del 1925.

Il municipio di Battaglia (dal 1879 al 1997), luogo in cui si svolsero le dispute tra capoluogo frazione. La foto è del 1925.

La fotografia è tratta da: Primo Cattani, Battaglia-Terme. Storia – Industrie e Problemi : dal 1100 al 1925 – III. anno dell’Era Fascista, Editrice La Galiverna, 2009, p. 12.

Il Sindaco diede successivamente lettura all’ordine del giorno, che di fatto ribadiva quanto indicato nella relazione della giunta, e fu deliberato all’unanimità il parere favorevole all’accoglimento della domanda degli elettori di S. Pietro Montagnon. Tale delibera aveva solo potere di giudizio e fu inoltrata alle autorità competenti.
Nei mesi successivi i consiglieri di minoranza, tutti di Battaglia, diedero le dimissioni. Durante la seduta del consiglio comunale del giugno 1916 tali dimissioni furono accettate con 7 voti a favore e due contro. Tra i contrari c’era lo stesso sindaco che decise di dimettersi il 14/7/1916.
L’ultimo atto della crisi fu lo scioglimento del consiglio comunale con decreto del Governo del 26 ottobre 1916. Fu incaricato della straordinaria gestione il dott. Ermigio Menini. Successivamente una serie di commissari prefettizi reggerà il comune sino alla nomina del cav. avv. uff. Celso Carturan, avvenuta con Decreto Prefettizio del 13 ottobre 1920 N.16456-167, a cui toccò l’onere di dar vita a l’effettiva separazione di Battaglia da San Piero Montagnon 14.

Note
13 A.C.B., Delibera della giunta municipale di Battaglia Terme del 22 marzo 1916, cart. Atti relativi alla separazione Battaglia da S. Pietro Montagnon a tutto il 1922.
14 Cfr. A. ZANELLA, Vicende amministrative, cit., p.176.

La divisione definitiva tra Battaglia e San Pietro Montagnon

La legge 23 marzo 1919 N. 417, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’8 aprile 1919, costituiva il comune autonomo San Pietro Montagnon. Essa ebbe la sua esecuzione col Regio Decreto 17 aprile 1921 N.614 che determinò i confini dei due comuni e ne ripartì il patrimonio.
In data 12 maggio 1920 veniva proposto dal regio commissario di Battaglia il criterio di valutazione degli immobili nella ripartizione patrimoniale dei due comuni. Sessanta volte il reddito imponibile per i fabbricati e 325 volte l’imponibile erariale per i terreni. Tali valutazioni non venivano accettate dai rappresentanti di S. Pietro che chiedevano la stima sull’attuale valore di mercato dei beni. Non essendo trovato l’accordo venne rimessa la definizione al Prefetto di Padova 15. Quest’ultimo, con decreto del 17 maggio 1920, nominò il cav. Giuseppe Tosi commissario per la compilazione d’ufficio del suddetto riparto 16. Il cav. Tosi, in considerazione delle sue molteplici occupazioni, chiese di essere esonerato e, con decreto 17 giugno 1920, venne nominato il rag. Luigi Gualtieri 17.
Nel verbale di consegna dell’ufficio comunale dal regio commissario avv. cav. Gino Montalti al commissario prefettizio avv. cav. Celso Carturan del 27 ottobre 1920 era inserito tra gli affari correnti:
“Separazione di Battaglia da S. Pietro Montagnon: non essendo intervenuto accordo fra i rappresentanti la frazione e quello del capoluogo, il R. Prefetto ha rimesso l’affare alle decisioni di un arbitro. Questi, il rag. Cav. Luigi Gualtieri, ha presentato il suo lodo, contro il quale ricorsero i rappresentanti della frazione. L’on. G.P.A. ha emesso il proprio parere in questi qiorni, e la definitiva decisione verrà data dal R. Ministero, non resta che attendere” 18.

La prima pagina della Gazzetta Ufficiale dell'8 aprile 1919, in cui venne pubblicata la Legge 23 marzo 1919 N. 417.

La prima pagina della Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia dell’8 aprile 1919, in cui venne pubblicata la Legge 23 marzo 1919 N. 417, che sanciva la definitiva divisione amministrativa di San Pietro Montagnon da Battaglia.

Il rag. Gualtieri presentò in data 24 agosto 1920 una dettagliata relazione riguardante la pendenza per la divisione dei beni patrimoniali tra capoluogo e frazione. Dopo aver riassunto il principale motivo di discussione tra le parti, valutazione in base a costi detratti gli oneri per Battaglia e valutazione a prezzi di mercato per S. Pietro, egli sottolineò la difficoltà di poter scegliere un criterio oggettivo in considerazione delle notevoli oscillazioni dei prezzi del periodo. La diatriba era così accesa tra i due contendenti in quanto Battaglia era tenuta a pagare San Pietro un importo che potesse compensare la frazione del valore degli immobili pubblici che rimanevano entro il territorio del capoluogo.
“Ho dovuto perciò ricercare una formula che riuscisse compensativa, e di un valore medio fra quello precedente alla guerra, formato dai seguenti coefficenti, cioè, volume dei fabbricati e prezzo unitario al metro cubo. Il prezzo unitario al metro cubo varia fra L. 12 e L. 14 19, applicando il minore di questi per quei fabbricati composti di vasti locali, oppure di mediocre costruzione, quali sarebbero le scuole, le case popolari, il macello, stalle ed adiacenze di fabbricati. Tale valore anteguerra fu diminuito del degrado percentuale, […] e quindi fra i due valori dedotto il valore medio” 20.
Di fatto venne utilizzato il valore di mercato prima e dopo il conflitto mondiale deducendone il valore medio. Fu incaricato della stima dei beni e dei calcoli l’ing. Frassinella Luigi.
“Esaminati tutti gli atti e documenti necessari e tenute presenti le istruzioni ministeriali 25 aprile 1915 n. 15300 – 34 si sentenzia dovere il Comune di Battaglia:
pagare in denaro al Comune di S. Pietro Montagnon a conguaglio la somma di L. 117122,89 21 ed eventuali interessi a partire dal primo gennaio 1921 al tasso del 6.50%;
pagare agli ospedali l’intero debito per spedalità di L. 21527,96 22 essendo stata compensata la parte dovuta dal Comune di S. Pietro Montagnon;
stanziare nel suo bilancio a tutto suo carico 1′ gennaio 1921 la annualità dei mutui contratti per la formazione dei beni ad esso assegnati e cioè:
Cassa di Risparmio di Padova per un residuo capitale di L. 22756,59
coll’annualità di ammortamento a tutto 28 agosto 1964 di L. 1210,84 23;
Cassa di Risparmio di Padova per residuo capitale di L. 30103,31
con l’annualità di ammortamento fino al febbraio 1929 di L. 2264,74 24;
Cassa Depositi e Prestiti per un residuo capitale di L. 19193,67
coll’annualità di ammortamento fino al 3 settembre 1939 di L. 1380,86 25;
Cassa Depositi e Prestiti per un residuo capitale di 49898,60
e colla annualità di ammortamento a tutto il 1969 di L. 1001,40 26;
Cassa Depositi e Prestiti per un residuo capitale di L. 15020,55 fino al 31 dicembre 1952
coll’annualità di ammortamento di L. 634,74 27;
ed in complesso L. 6492,58 annue 28.
Stanziare inoltre la sua quota per prestiti contratti per spese collettive a carico generale per un complessivo capitale rimasto ad estinguere a tutto il 1920 di L. 112402,19 29 e per quota di ammortamento a suo carico di L. 7408,45 30.
Rimanere di esclusiva sua proprietà tutti i beni esistenti nel suo territorio in base al progetto di delimitazione territoriale.
Rimanere pure di esclusiva sua proprietà tutti i beni mobili, arredi, e simili già destinati a servizio particolare della popolazione.
Dovere il Comune di S. Pietro Montagnon:
ricevere dal Comune di Battaglia la somma di L. 117122,89 31 a conguaglio di ogni suo avere per differenza sui beni patrimoniali immobili e mobili;
stanziare sul suo bilancio, a tutto suo carico, da 1′ gennaio 1921 l’annualità del mutuo contratto per la formazione dei suoi beni per un residuo capitale di L. 29198,94 32 con la Cassa di Risparmio di Verona a tutto 28 marzo 1941 per L. 2310,04 33;
stanziare sul suo bilancio il concorso annuale a favore del comune di Battaglia per prestiti contratti per spese collettive a carico generale per un complessivo capitale rimasto ad estinguere a tutto il 1920 di L. 112402,89 34 per quota d’ammortamento a suo carico di L. 9812,92 35;
ricevere di sua proprietà tutti i beni immobili esistenti nel suo territorio ed i mobili che erano già a speciale servizio di quella popolazione, […];
pagare annualmente al Comune di Battaglia metà della spesa effettiva per la manutenzione del lazzaretto finché dovrà usufruirne” 36.
“[…] Mentre gli interessi di San Pietro Montagnon erano trattati da una avida Commissione eletta dai suoi cittadini, Battaglia invece era amministrata da un R. Commissario, il quale, […] non ha potuto ottenere, presso le competenti autorità, appoggio alle sue oneste richieste, perché gli è mancato […] l’appoggio della cittadinanza di Battaglia, che in detta occasione si è mantenuta beffardamente apatica, […]” 37.

I cittadini dell’ex frazione, rappresentati da Giuseppe Trevisan, Agostino Braggion e Giuseppe Carpanese, seguirono le pratiche di divisione e riuscirono a vedere coronati i loro sforzi con l’assegnazione di gran parte del territorio ed una sostanziosa cifra in denaro come risarcimento per il minor valore degli immobili pubblici che venivano ad avere sul loro territorio. Quelli di Battaglia non si preoccuparono delle vicende divisorie, non nominarono un comitato ed alla fine si ritrovarono con un paese piccolo ed impoverito 38. Il mandato dei rappresentanti della frazione era quello di ottenere i confini della propria parrocchia, che erano gli stessi preesistenti all’unione avvenuta nel periodo napoleonico.
A seguito dei pareri della Giunta Provinciale Amministrativa del 15 ottobre 1920 e del Consiglio di Stato Sez. I del 16 marzo 1921 veniva delimitato il territorio fra S.Pietro e Battaglia e si stabiliva il riparto delle attività e passività patrimoniali fra i due comuni. Sostanzialmente vennero riconfermati tutti i punti sanciti dal rag. Gualtieri nella sopra descritta relazione del 24 agosto 1920 aumentando il conguaglio in denaro da L. 117112,89 a L. 199684,89 39. Di fatto, su ricorso dei cittadini sampietrini, fu rivisto il valore degli immobili dando a questi il valore di mercato alla data della divisione. Il criterio adottato seguiva il parere del Consiglio di Stato che dichiarava arbitraria la formula adottata dal rag. Gualtieri e riteneva che essa doveva essere sostituita dalla stima sulla base dei prezzi in vigore nel momento del distacco. Quest’ultima era inoltre più consona alle regole del diritto comune 40.

L'attuale sede del comune di Montegrotto Terme, già San Pietro Montagnon.

L’attuale sede del comune di Montegrotto Terme, già San Pietro Montagnon.

Di Velvet [CC BY-SA 3.0 ], da Wikimedia Commons

Battaglia veniva chiamata a pagare Lire 199.684,89 41 come conguaglio nell’assegnazione dei beni patrimoniali e di emergenze amministrative, mediante l’assunzione di tutti i mutui assegnati a S. Pietro Montagnon, eccetto quello per le scuole del Turri, e 40 annualità aumentate dell’interesse dello 0,50% oltre l’interesse legale 42.
Con delibera del 20 agosto 1921 43 il Regio Commissario Celso Carturan autorizzò il ricorso al Consiglio di Stato ed al Re contro un provvedimento ritenuto iniquo per il paese da lui rappresentato. Specialmente per quanto riguarda la cifra in denaro da rimborsare egli sostenne che il valore degli immobili, a seguito della svalutazione post prima guerra mondiale, non era di Lire 199684,89 (calcolati nel 1919) ma di Lire 117112,89 44. Poiché la separazione amministrativa avvenne il 10 agosto 1921, il minor valore degli immobili doveva venire ricompensato in base al calcolo effettuato a quella data e non secondo la valutazione di due anni prima. La differenza, rivalutata in base ai parametri Istat con riferimento anno 2001, sarebbe oggi di Lire 118.633.723,8 (61.269,21 Euro).
Con Decreto Prefettizio 11 luglio 1921 venne nominato un commissario per la gestione interinale dell’ex frazione mentre, con Decreto Prefettizio del 12 settembre 1921, venne riconfermato l’avv. cav. Celso Carturan come commissario prefettizio per il comune di Battaglia 45.
Questi diede l’incarico di provvedere materialmente al ricorso all’avvocato Ezio Ancona con lettera del 6 ottobre 1921 46 alla quale venivano allegate le varie motivazioni che lo dovevano sostenere. Oltre alla contestazione del riparto patrimoniale venivano evidenziati due punti: “Non si è tenuto […] che Battaglia restava senza terreno e che mentre il comune unito era comune rurale, avvenuta la separazione, S. Pietro Montagnon continuava ad essere rurale con tutte le riserve della proprietà terriera e Battaglia restava con sole case e colla impossibilità, essendo centro di 2000 anime soltanto, di ottenere dal reddito catastale le rendite necessarie a vivere. Sul riparto del territorio la proprietà terriera doveva e poteva essere divisa in modo da rendere a Battaglia possibile la vita. Bastava assegnare ad essa la località Regazzoni che topograficamente le apparteneva. Si pensi infatti che, a separazione avvenuta, gli abitanti dei Regazzoni devono continuare ad essere curati dal medico di Battaglia […]” 47. Veniva inoltre allegato un estratto della relazione del commissario prefettizio cav. Pittau, in carica dal 21 settembre 1919 al 26 maggio 1920, che descriveva come segue le varie fasi che portarono alla ripartizione territoriale: “nella prima adunanza dei rappresentanti di S. Pietro Montagnon, tenuta il 29 dicembre 1919, senza l’intervento dei membri eletti di Battaglia centro, come in tutte le successive, il sottoscritto propose che la linea di delimitazione fra gli istituendi due comuni fosse quella che comprendesse in Battaglia centro anche i territori di cui ai fogli 11 – 12 e 14 della Sezione censuaria di S. Pietro Montagnon 48: invece i rappresentanti dell’anzi accennato istituendo comune sostennero che la linea di delimitazione territoriale fosse quella della loro parrocchia. Non si addivenne perciò a nessun risultato concreto. Frattanto la Regia Prefettura con nota 3 detto mese n. 18058 […] ebbe a dichiarare che non si dovevano creare confini fittizi, dovendosi rispettare la tradizione e lo stato di fatto, e che perciò la circoscrizione parrocchiale, […] aveva il massimo valore. In una successiva adunanza del 7 gennaio 1920 il sottoscritto rivolse domanda ai rappresentanti di S. Pietro Montagnon se vi fosse la possibilità di venire ad una transazione fra le due diverse proposte, ma essi dichiararono che non potevano assolutamente recedere riguardo a quanto avevano richiesto.
Rimessi quindi gli atti alla Prefettura per i provvedimenti d’Ufficio ai termini della circolare del ministero Interni 25 aprile 1915 n. 1530034, con decreto Prefettizio 20 gennaio 1920 fu nominato commissario il sig. Lupati Comm. Ing. Giulio per stabilire la delimitazione territoriale in parola, che fu dal medesimo stabilita nella proposta dei rappresentanti di S. Pietro Montagnon” 49.

In data 14 ottobre 1921 il comune di Battaglia deliberò l’approvazione alla convenzione fra il comune stesso e quello di S. Pietro per il riparto patrimoniale. Il ricorso in atto non era sospensivo e venne quindi dato seguito a quanto previsto. Con decreto reale del 23 gennaio 1923, firmato da Vittorio Emanuele e dal primo ministro Benito Mussolini, fu posta fine alla vertenza e fu fatto obbligo a Battaglia di rispettare il provvedimento originario. San Pietro Montagnon ottenne il 70% del territorio comunale lasciando a Battaglia 627 ettari sui 2152 originari. Metà del territorio rimasto era di proprietà della tenuta Cataio (341,6 ettari – il 54%), un terzo era occupato dal centro urbano e la rimanenza comprendeva le terme, la proprietà Emo e la non indifferente presenza dei vari canali. Fu così che Battaglia divenne il paese più piccolo della provincia di Padova 50.

I confini amministrativi di Battaglia e San Pietro Montagnon dopo la separazione.

I confini amministrativi di Battaglia e San Pietro Montagnon dopo la separazione. All’ex frazione fu assegnato il 70% del precedente territorio comunale.

Note
15 A.C.B., Verbale di riunione della commissione di riparto del patrimonio, cart. Atti relativi alla separazione Battaglia da S. Pietro Montagnon a tutto il 1922.
16 A.C.B., Decreto del Prefetto di Padova del 17 maggio 1920, cart. Atti relativi alla separazione Battaglia da S. Pietro Montagnon a tutto il 1922.
17 A.C.B., Riguardante il lodo per la divisione patrimoniale dei Comuni di Battaglia e San Pietro Montagnon, cart. Atti relativi alla separazione Battaglia da S. Pietro Montagnon a tutto il 1922.
18 A.C.B., cart. Consegne atti del comune a Podestà e Commissari Prefettizi, fasc. Materiale Commissari Regi e Prefettizi, Amm.ni comunali e Podestà.
19 Rispettivamente L. 20.275,51 e L. 23.654,76 nel 2001.
20 A.C.B., Riguardante il lodo per la divisione patrimoniale dei Comuni di Battaglia e San Pietro Montagnon, cart. Atti relativi alla separazione Battaglia da S. Pietro Montagnon a tutto il 1922.
21 L. 168.259.680,8 nel 2001.
22 L. 30.927.239,56 nel 2001.
23 Rispettivamente L. 32.692.299,25 e L. 1.739.502,43 nel 2001.
24 Rispettivamente L. 43.246.655,97 e L. 3.253.543,60.
25 Rispettivamente L. 27.573.779,87 e L. 1.983.754,52 nel 2001.
26 Rispettivamente L. 71.684.727,95 e L. 1.438.619,25 nel 2001.
27 Rispettivamente L. 21.578.642,29 e L. 911.872,56 nel 2001.
28 L. 9.327.292,37 nel 2001.
29 L. 191.041.785,7 nel 2001.
30 L. 12.591.600,91 nel 2001
31 L. 168.259.680,8 nel 2001.
32 L. 41.947.287,13 nel 2001.
33 L. 3.318.621,94 nel 2001.
34 L. 189.918.834,2 nel 2001.
35 L. 16.580.163,79 nel 2001.
36 A.C.B., Riguardante il lodo per la divisione patrimoniale dei Comuni di Battaglia e San Pietro Montagnon, cart. Atti relativi alla separazione Battaglia da S. Pietro Montagnon a tutto il 1922.
37 P. CATTANI, Battaglia Terme Storia-Industrie e Problemi, cit., p.23.
38 A. ZANELLA, Vicende amministrative, cit., p. 176.
39 Rispettivamente L. 168.259.680,8 e L. 286.893.405,6 nel 2001.
40 A.C.B., Lettera dell’avvocato Ezio Ancona al Regio Commissario di Battaglia del 19 settembre 1921, cart. Atti relativi alla separazione Battaglia da S. Pietro Montagnon a tutto il 1922.
41 L. 286.893.405,6 nel 2001.
42 COMUNE DI BATTAGLIA, Relazione del Commissario Avv. Cav. Uff. Celso Carturan al Consiglio Comunale, pp. 23-24 e A.C.B., Deliberazione che approva la Convenzione tra il comune di Battaglia e quello di S. Pietro Montagnon per il riparto patrimoniale. 14 ottobre 1921, cart. Atti relativi alla separazione Battaglia da S. Pietro Montagnon a tutto il 1922.
43 A.C.B., Delibera del Regio Commissario del 20 agosto 1921, cart. Atti relativi alla separazione Bttaglia da S. Pietro Montagnon a tutto il 1922.
44 L. 168.259.680,8 nel 2001.
45 A.C.B., Decreto prefettizio 11 luglio 1921 e Decreto prefettizio del 12 settembre 1921, cart. Atti relativi alla separazione Battaglia da S. Pietro Montagnon a tutto il 1922.
46 A.C.B., Lettera del commissario prefettizio all’avvocato Ezio Ancona del 6 ottobre 1921, cart. Atti relativi alla separazione Battaglia da S. Pietro Montagnon a tutto il 1922.
47 Ivi.
48 Contrada Regazzoni.
49 A.C.B., Lettera del commissario prefettizio all’avvocato Ezio Ancona del 6 ottobre 1921, cart. Atti relativi alla separazione Battaglia da S. Pietro Montagnon a tutto il 1922.
50 A quell’epoca era il più piccolo dei 105 comuni della provincia. Oggi è ancora il più piccolo dei 104 comuni attuali, diminuiti a seguito della fusione di Carrara S. Stefano e Carrara S. Giorgio nel comune di Duecarrare.

Enrico Grandis

La copertina del libro "Battaglia Terme tra le due guerre: territorio, economia, chiesa e società".

Enrico Grandis, Battaglia Terme tra le due guerre: territorio, economia, chiesa e società, Battaglia Terme (Pd), Ed. La Galiverna, 2005 – pagine 27-36 (capitolo 2).

Le immagini e le relative didascalie sono a cura di BATTAGLIATERMESTORIA.