Echi di storia nazionale negli atti amministrativi del Consiglio Comunale di Battaglia Terme. Capitolo II: Il primo Novecento e la Grande Guerra (1901 – 1918).
Qui l’introduzione e il primo capitolo.
ECHI
DI STORIA NAZIONALE
NEI CONSIGLI COMUNALI
DI BATTAGLIA TERME
II IL PRIMO NOVECENTO E LA GRANDE GUERRA ( 1901 – 1918 )
Indice
Nota introduttiva
Documenti
Battaglia in una cartolina del 1909.
Centro per la Ricerca e la Documentazione sulla Storia Locale – Battaglia Terme.
II
IL PRIMO NOVECENTO E
LA GRANDE GUERRA
( 1901 – 1918 )
22 Marzo 1909 Il terremoto di Messina | 26 Luglio 1912 In terra di Libia | 29 Novembre 1912 Pro flotta aerea | 8 Febbraio 1915 Il terremoto in Abbruzzo | 14 Ottobre 1915 L’affondamento della Benedetto Brin – La refezione dei figli dei richiamati alle armi – La sorveglianza dei figli dei richiamati alle armi – Una refezione partigiana – Sussidi alle famiglie dei richiamati | 14 Gennaio 1916 Custodia dei figli dei richiamati | 14 Dicembre 1916 Distribuzione dei sussidi alle famiglie dei richiamati | 16 Dicembre 1916 Le legittime aspirazioni nazionali | 19 Gennaio 1917 Gli orfani dei contadini morti in guerra | 5 Aprile 1917 Comitato Pro mutilati | 14 Maggio 1917 La Società Solferino e S. Martino | 7 Agosto 1918 La lega d’Azione antitedesca | 10 Novembre 1918 La grande vittoria | 27 Novembre 1918 Spese di guerra
Nota introduttiva
Le grandi aperture politiche, se pur accompagnate dai noti limiti, del governo Giolitti non sembrano aver colpito il Consiglio comunale, dal momento che dello statista di Mondovì non compare neppure il nome. Del primo quindicennio del Novecento si ricordano, nella sintetica ratifica di una deliberazione di Giunta, il catastrofico terremoto di Messina del 28 Dicembre 1908 e, qualche anno più tardi, la Guerra di Libia e la neonata flotta aerea. L’8 Febbraio 1915, quando l’Europa è già travolta dalla follia e in Italia si discute se mantenere o meno i patti siglati con gli Imperi Centrali, il Consiglio stanzia lire cento per un altro, violento terremoto che il 13 Gennaio aveva distrutto Avezzano e informa che un gruppo di benemeriti Battagliesi si è formato in comitato onde … sovvenire, separatamente dal sussidio che il Consiglio intenderà di deliberare, i danneggiati.
Ma inizia anche per l’Italia la Grande Guerra.
Nella seduta del 14 Ottobre 1815, il Sindaco Ferdinando Cavazzani si rivolge all’Assemblea con queste parole: Prima di iniziare la seduta mi sia permesso di rivolgere un commosso saluto ai prodi che caddero per la grandezza della Patria. La frazione di S. Pietro Montagnon conta già quattro dei suoi figli fra i caduti. Ad essi tutta la nostra ammirazione. E un commosso saluto alla lagrimata salma del valoroso Comandante Candeo perito nell’immenso disastro della Brin. Alla famiglia ho già fatto pervenire le espressioni di cordoglio dell’Amministrazione Comunale.
Com’è noto, la corazzata Benedetto Brin affonda il 27 Settembre 1915 al largo di Brindisi, per un atto di sabotaggio.
Ma degli orrendi massacri, delle sanguinose battaglie, dell’angoscioso allargamento del conflitto a tutti i continenti, dei complessi contrasti politici, assolutamente nulla. Un argomento su tutti sembra, invece, assorbire i lavori del Consiglio e le discussioni già abbastanza tese dei Consiglieri: il servizio di refezione e di sorveglianza per i figli dei richiamati alle armi e l’erogazione di sussidi alle relativa famiglie.
Sembrerebbe un argomento di tragica normalità in tempi di guerra. Purtroppo, a Battaglia, si combatteva da tempo un’altra guerra, se pur incruenta, quella tra il Capoluogo e la Frazione e dei bambini, ahimè, si approfitta per acuire tensioni e rinfocolare contrasti. Non sfugga il velenoso sarcasmo con cui il Cav. Migliorati attacca l’operato della Giunta:
La Giunta Municipale con pensiero gentile e patrio pensò di aver cura dei bambini figli dei richiamati alle armi, ma con sentimento tutto partigiano rivolse la sua attenzione solo ai figli dei richiamati della frazione di S. Pietro Montagnon dimenticando quelli della frazione di Battaglia. La frase non cade nel vuoto ed innesca, com’è comprensibile, una serie di polemiche e di discussioni che si protraggono nel tempo e che relegano in secondo piano la tragedia che sta sconvolgendo e modificando il mondo.
Un accenno, tuttavia, ad un conflitto che non vuoi cessare e che falcia milioni di giovani vite lo troviamo ancora nelle parole che il Regio Commissario Ermigio Menini pronucia nella seduta del 16 Dicembre 1916, allorquando delibera di assegnare una certa somma ad incremento del Comitato pro orfani dei contadini morti in guerra e ciò quale doverosa affermazione di patriottismo e di riconoscenza verso la classe che maggiormente concorre col sacrificio della vita al trionfo delle legittime aspirazioni nazionali.
Nell’anno di Caporetto si tace della sconfitta, ma si registrano tre interessanti iniziative: nasce un Comitato comunale per gli orfani dei contadini morti in guerra, cui partecipano i sacerdoti, i medici e i maestri-capo di Battaglia e S. Pietro Montagnon, si eroga un contributo a favore del Comitato Provinciale Pro Mutilati e si iscrive il Comune di Battaglia a socio perpetuo della Società Solferino e S. Martino che si propone di costituire un fondo per l’identificazione delle salme e delle sepolture dei caduti nell’attuale guerra.
Il 7 Agosto 1918, all’indomani della vittoria sul Piave e due giorni prima del fatidico volo su Vienna, il suddetto Regio Commissario iscrive il Comune di Battaglia alla Lega d’Azione Antitedesca, ritenuta opera altamente patriottica quella propostasi dalla lega medesima di esplicare cioè in ogni campo una forte propaganda per emancipare la nostra popolazione dalla egemonia tedesca purificandola dall’inquinamento che à toccato ogni ramo della nostra attività industriale, finanziaria e scientifica.
La grande vittoria e l’armistizio di Villa Giusti vengono salutati a Battaglia, come si vedrà poco oltre, con due giorni e due notti di ininterrotto scampanio che causerà perfino il logoramento delle corde delle campane. Ci si aspetterebbe quindi una seduta di Consiglio adeguata alle circostanza, ed invece il sobrio Commissario Regio, il 10 Novembre 1918, prendendo occasione dalla festa odierna, promossa da autorità locali e popolo, per celebrare la grande vittoria del nostro esercito, si limita, se pur lodevolmente, a destinare la somma di lire 500 a favore delle popolazioni già invase dal nemico.
Come mai tanta sobrietà di toni pur in mezzo all’esultanza popolare? C’era l’altra guerra da concludere, più che da combattere, cui già s’ è fatto cenno, ed era nell’aria che si sarebbe conclusa con una Caporetto.
Documenti
22 Marzo 1909
IL TERREMOTO DI MESSINA
Il 28 dicembre 1908 un violento terremoto danneggiò gravemente le città di Messina e Reggio Calabria e le zone circostanti, causando un altissimo numero di vittime (tra le 105 e le 120 mila) e ingentissimi danni.
Luca Comerio [Public domain], attraverso Wikimedia Commons con modifiche.
Luca Comerio [Public domain], attraverso Wikimedia Commons con modifiche.
Seduta pubblica di prima convocazione
l. Draghi Gaetano | 8. Minio Nob. Eugenio | |
2. Salmaso Giacomo | 9. Maletti Cav. Giovanni | |
3. Vernoni Damiano | 10. Rinaldi Cav. Uff. Francesco | |
4. Mario Nob. Francesco | 11. Volner Cav. Emilio | |
5. Vascellari Giovanni | 12. Braggion Agostino | |
6. Sgaravatti Ulisse | 13. Cini Michelangelo | |
7. Migliorati Cav. Giovanni | 14. Milani Giuseppe |
l. Pamio Giuseppe | 4. Emo Co. Cav. Angelo | |
2. Cittadella Vigodarzere CO.Cav.Antonio | 5. Turlon Giovanni | |
3. Turlon Guerino | 6. Friso Valentino Emilio |
Visto che il numero degli intervenuti è legale per adunanza di prima convocazione il sig. Maletti Cav. Giovanni, Sindaco, assume la Presidenza e, dichiarata aperta la seduta, chiama all’ufficio di Scrutatori i Signori Draghi Gaetano, Rinaldi Cav. Uff. Francesco, Minio Nob. Eugenio.
Indi si passa all’ordine del giorno.
Si dà lettura del Verbale di Giunta 3 Gennaio 1909 relativo al sussidio accordato ai danneggiati dal terremoto del 28 Dicembre 1908.
Senza discussione il Consiglio delibera di ratificare la suesposta deliberazione d’urgenza della Giunta con voti favorevoli quattordici, contrari nessuno, espressi per alzata e seduta.
Il Presidente rende pubblico il risultato della votazione.
Il Sig. Presidente dichiara sciolta la seduta.
Il Verbale suesteso è stato letto, approvato e firmato dai sottoscritti.
Gio. Maletti
26 Luglio 1912
IN TERRA DI LIBIA
Monoplano del Regio Esercito durante la Guerra di Libia (foto scattata tra il 1911 e il 1912).
sconosciuto [Public domain], attraverso Wikimedia Commons con modifiche.
1. Emo c. cav. Angelo | 7. Volner dott. Cav. Emilio | |
2. Mario nob. Francesco | 8. Friso Valentino Emilio | |
3. Vascellari Giovanni | 9. Braggion Agostino | |
4. Sgaravatti Ulisse | 10. Milani Giuseppe | |
5. Migliorati cav. Giovanni | 11. Cittadella Vigod. Co. Cav. Antonio | |
6. Rinaldi cav. uff. Francesco | 12. Vernoni Damiano |
1. Minio nob. Eugenio | 5. Draghi Gaetano | |
2. Turlon Giovanni | 6. Turlon Guerino | |
3. Cini Michelangelo | 7. Pamio Giuseppe | |
4. Salmaso Giacomo |
Visto che il numero degli intervenuti è legale per adunanza di prima convocazione il sig. Mario nob. Francesco assessore anziano facente funzioni di Sindaco assume la Presidenza e, dichiarata aperta la seduta, chiama all’ufficio di Scrutatori i Signori Cittadella Vigodarzere co. Cav. Antonio, Rinaldi Cav. Uff. Francesco e Braggion Agostino.
Si da lettura della circolare 15 e 22 Aprile 1912 del Comitato della Provincia di Padova formatosi allo scopo di raccogliere fondi per offrire allo Stato una unità della costituenda flotta aerea.
Il Cav. Migliorati, assessore, espone gli alti intendimenti patriottici dell’iniziativa che vuole essere una chiara manifestazione della riconoscenza della patria verso i suoi figli che così valorosamente sanno tenere alto nella terra di Libia l’onore ed il prestigio della patria.
Si associano alle nobili parole tutti i consiglieri.
Dopo di che messa ai voti la proposta del Presidente di fare aderire il Comune alla sottoscrizione per una somma di lire 100 da iscriversi nel Bilancio 1913 fra le spese impreviste.
Questa viene approvata con voti favorevoli dodici, nessuno contrario, espressi per alzata e seduta.
Il Sig. Presidente dichiara sciolta la seduta.
Il Verbale suesteso è stato letto, approvato e firmato dai sottoscritti.
F. Mario
29 Novembre 1912
PRO FLOTTA AEREA
Seduta pubblica di prima convocazione
1. Mario nob. Francesco | 9. Zannini Giovanni | |
2. Vascellari Giovanni | 9. Maletti Cav. Giovanni | |
3. Migliorati cav. Giovanni | 10. Lazzaro Luigi Celeste | |
4. Volner Cav. Emilio | 12. Ongarato Antonio | |
5. Friso Valentino Emilio | 13. Pastore Albano | |
6. Milani Giuseppe | 14. Tasinato Ferdinando | |
7. Cittadella Co.Cav. Antonio | 15. Pellieri Giacinto | |
8. Venoni Damiano |
1. Emo Co. Cav. Angelo | 3. Cini Michelangelo | |
2. Sgaravatti Ulisse | 4. Bisi Comm. Giulio |
Visto che il numero degli intervenuti è legale per adunanza di prima convocazione il Sig. Migliorati Cav. Giovanni Sindaco assume la Presidenza e, dichiarata aperta la seduta, chiama all’ufficio di Scrutatori i Signori: Cittadella co. Cav. Antonio, Friso valentino Emilio, Tasinato Ferdinando.
Si dà lettura della precedente deliberazione Consigliare del 26 Luglio 1912 n. 27 dopo di che il Presidente apre la discussione sullo stesso argomento.
Il Consigliere Pellieri dichiara di non poter dare voto favorevole alla proposta della Giunta in quanto non crede che i Comuni possano stornare i propri fondi destinati ad essere di pubblica utilità nei limiti del loro territorio, per destinarli ad incremento di una istituzione a cui lo Stato solo può e deve provvedere per le sue stesse finalità e con i maggiori mezzi di cui dispone; d’altronde lo scopo per cui è sorta l’idea di una sottoscrizione nazionale è venuto a mancare dal momento in cui lo stato di guerra con la Turchia è cessato.
Aggiungono considerazioni sull’argomento i Signori Consiglieri Co. Cittadella e Vernoni.
Il Presidente prende quindi la parola per rammentare che la sottoscrizione iniziata con il consenso di tutto il popolo ha avuto il precipuo carattere di una chiara manifestazione di riconoscenza all’Esercito ed all’Armata nel momento in cui essi davano mirabile esempio di valore e di sacrificio; tale sentimento inspirò già i Consiglieri di Battaglia a dare un primo voto favorevole alla proposta che spera vorrà essere nella odierna seduta confermato.
Posta ai voti la proposta di fare partecipare il Comune alla sottoscrizione con la somma di Lire cento è approvata con voti favorevoli quattordici, uno contrario espressi per alzata e seduta.
E’ proclamato l’esito della votazione a norma di legge.
Il Sig. Presidente dichiara sciolta la seduta.
Il Verbale suddetto è stato letto, approvato e firmato dai sottoscritti.
G. Migliorati
8 Febbraio 1915
IL TERREMOTO IN ABBRUZZO
Il 13 gennaio 1915 un devastante terremoto colpì la Marsica (Abruzzo) e la Valle del Liri (Lazio), causando oltre trentamila morti. Nella foto, ciò che rimase di Avezzano.
Lansing Callan [Public domain], attraverso Wikimedia Commons con modifiche.
Sessione straordinaria
Seduta pubblica di prima convocazione
1. Carpanese Giuseppe | 11. Stecca Gaetano | |
2. Bonetti Ing. Edmondo | 12. Fasolato Vittorio | |
3. Braggion Agostino | 13. Milani Giuseppe Luciano | |
4. Baccarin Antonio | 14. Migliorati Cav. Giovanni | |
5. Draghi Gaetano | 15. Zannini Giovanni | |
6. Pitton Raimondo | 16. Muneratti Odoardo | |
7. Cavazzani Rag. Ferdinando | 17. Sgaravatti Ulisse | |
8. Trescato Domenico | 18. Vernoni Damiano | |
9. Gusto Valentino Angelo | 19. Pellieri Giacinto | |
10. Turlon Giovanni |
Visto che il numero degli intervenuti è legale per adunanza di prima convocazione il Sig. Cavazzani Ferdinando Sindaco assume la Presidenza e, dichiarata aperta la seduta, chiama all’ufficio di Scrutatori i Signori: Carpanese Giuseppe, Baccarin Antonio, Gusto Valentino.
Il Signor Presidente avverte il Consiglio che nella riunione tenutasi a Monselice tutti I Comuni del Circondario hanno deliberato di concorrere con un sussidio, per una volta tanto di Lire cento, per i danneggiati dal terremoto nella provincia degli Abbruzzi e perciò la Giunta propone che anche il Comune di Battaglia concorra con uguale somma di Lire cento a favore dei danneggiati dal terremoto abruzzese, prelevandone l’importo dal fondo Impreviste.
Avverte poi il Consiglio, che un gruppo di benemeriti Battagliesi si è formato in comitato, onde, con atti di beneficenza, sovvenire, separatamente dal sussidio che il Consiglio intenderà di deliberare, i danneggiati ed in proposito ha già con lettera fatto plauso alla filantropica iniziativa.
Aperta la discussione e nessuno avendo preso la parola il Presidente mette ai voti la proposta della Giunta di accordare cioè ai danneggiati del terremoto degli Abbruzzi un sussidio per una volta tanto in Lire cento ( 100 )
Messa ai voti la proposta della Giunta viene approvata a unanimità.
Il presente verbale è stato approvato e firmato dai sottoscritti
F. Cavazzani