Lo stabilimento INFPS (poi INPS) di Battaglia Terme

Le Terme di Battaglia durante la  guerra e nell’immediato dopoguerra

1939

Con delibera n.114 del 23 novembre viene decisa la ricerca di acque termali lungo la nuova strada verso la Stazione Ferroviaria, come da autorizzazione in data 18-10-1939 del Distretto di Padova del Corpo Reale delle Miniere. Con l’inizio della guerra, le perforazioni verranno poi rinviate sine die e riprese nel dopoguerra, ma senza esiti positivi.
Alla fine di dicembre l’I.N.F.P.S. fa sapere che i curandi nel 1939 sono stati n.5.091 con un totale di n.50.910 giornate di presenza.

Stabilimento termale INFPS di Battaglia Terme in una foto aerea del 1939.

Lo stabilimento termale INFPS di Battaglia Terme in una fotografia aerea del 1939. Dietro la costruzione, il colle di Sant’Elena con la villa Emo Selvatico. Nell’area a fianco della strada, ricoperta di alberi, vi era il Grand Hotel delle Terme, che è stato abbattuto.

1940

Col mese di giugno il Comune di Battaglia Terme comincia a conoscere e a convivere anche con soldati provenienti da altri paesi e regioni italiane. I giovani battagliensi chiamati o richiamati alle armi vanno in ogni parte d’Italia e tanti altri giungono in paese con i Reparti in fase di organizzazione o per esercitazioni varie. I primi a giungere e a fraternizzare sono i soldati della Divisione “Torino”. L’intera Divisione si trova nella zona della Bassa Padovana e sui Colli Euganei per esercitazioni, in vista del probabile coinvolgimento dell’Italia nella guerra, già estesa a mezza Europa. Il Podestà si mobilita per reperire i locali dove accogliere comandi, servizi, soldati e animali.
Emette una serie di ordinanze in data 2 – 3 – 6 giugno nei confronti dei proprietari del Castello Catajo e del Direttore dello Stabilimento Termale I.N.F.P.S. […]

I due provvedimenti del Podestà di Battaglia Terme con cui, su richiesta del Comando della 52a Divisione Fanteria Torino, si ordina di mettere a disposizione dello stesso Comando i locali del Catajo e lo stabilimento termale di S. Elena.

1941

Il Presidente dell’Ente Provinciale del Turismo di Padova, Paolo Boldrin, in data 16 aprile 1941, su richiesta della Camera di Commerco Italiana per la Germania, domanda al Podestà se il fango termale di Battaglia (fonte di S.Elena) sia esportabile e se vi sono ditte che ne curino l’esportazione; ci sarebbe una ditta berlinese fabbricante di bagni medicinali interessata. Chiede anche i dati dell’analisi chimica del fango. Il Podestà risponde il 19 aprile chiarendo che il fango termale di S.Elena è di proprietà dell’I.N.F.P.S. e che per l’esportazione ci si può rivolgere al Comm.Rag. Antonio Sgaravatti di Battaglia Terme.

In data 31 maggio, con delibera n.72, è chiesto il passaggio del Comune dal grado VII° al VI°, data l’importanza acquisita negli anni. Allo scopo il Podestà espone la situazione del paese: “è sede […] dello Stabilimento Termale dell’I.N.F.P.S. con una capacità di 450-500 curandi giornalieri ed una media circa di 70.000 presenze annue […]”.
Presso lo Stabilimento Termale dell’I.N.F.P.S. vengono ospitati nel corso del 1941 n. 2.390 curandi per un totale di n. 23.900 giornate di presenza.

1942

L’I.N.F.P.S. fa sapere che, fino al 31 ottobre, i curandi sono stati 2.580 per n. 25.800 giornate di presenza.

1943

L’Ospedale Sanatoriale Militare
Le malattie polmonari sono molto diffuse; basti pensare che a Battaglia Terme erano assistite dal Consorzio Antitubercolare di Padova 47 persone di tutte le età. Di queste 16 muoiono nel 1943.

Il 29 aprile 1943 il Comune di Battaglia Terme richiede all’Istituto Centrale di Statistica di Roma la fornitura di almeno 100 schede di morte per maschio. L’impiegato dell’Anagrafe così scrive: ”In questi giorni è stato aperto in Battaglia T. un Ospedale Sanatoriale ove trovano ricovero ed assistenza ospitaliera circa 500 ammalati gravi di TBC, provenienti dai vari fronti di guerra. Avendo quasi esaurito le scorte, occorrono urgentemente almeno 100 schede.”
Dai registri di ricovero di questo Ospedale Militare Sanatoriale risulta che i primi soldati ammalati giunsero il 10 marzo 1943, provenienti dall’Ospedale Militare di Roma.
Durante il mese di marzo di quell’anno gli arrivi furono ben 150 e i militari provenivano da ogni parte d’Italia, oltre che da Roma: da Napoli, Firenze, Bologna, Cervia, Taranto, Brescia e anche dagli O.M. di Padova e Monselice. Direttore sanitario fu nominato di dottor Paolo Merenda. Così Le Terme “Italo Balbo” dell’I.N.F.P.S. diventarono Ospedale Sanatoriale dell’I.N.P.S., dipendente dall’O.M. di Padova. I ricoveri proseguirono a ritmo sostenuto per tutto il 1943; poi andarono diminuendo perché ormai i posti disponibili si erano esauriti. Furono possibili nuovi arrivi nel 1944 in sostituzione dei soldati che erano morti o che avevano abbandonato spontaneamente l’ospedale, come avvenne dopo l’8 settembre ‘43.

I decessi che avvenivano presso l’Osped. Militare di Battaglia T. erano comunicati all’Ufficio Anagrafe del Comune, oltre che all’O.M. di Padova da cui la struttura dipendeva.
I rapporti dei cittadini di Battaglia T. con i degenti dello O.M. furono sempre cordiali, come furono di assoluto rispetto quelli con le frequenti iniziative a loro favore organizzate da scuole ed associazioni varie.
[…] Tuttavia un problema sorse per il Comune: molti dei soldati che morivano non potevano essere inviati ai loro paesi di origine per la sepoltura, specialmente per coloro che provenivano dalle zone liberate dagli Alleati. Si presentò la necessità di allargare l’area adibita a cimitero militare.
Il 21 agosto il Comune assume la delibera n.63 dal titolo: “Contratto di affittanza di un lotto di terreno da adibirsi a cimitero militare”. Il locale Stabilimento Termale viene trasformato in Sanatorio Militare. Vi sono ospitati circa 500 militari ammalati; la mortalità è elevata e non vi è spazio nel cimitero civile. Si affittano così mq. 1.931 (mezzo campo padovano) nel retro del cimitero, dal sig. Sormani Tobia Bortolo fu Gabriele per £.360= annue, da adibire a cimitero militare.

Numero dei ricoveri e dei decessi avvenuti nel 1943:

1943 ARRIVI MORTI
marzo 150 1
aprile 118 8
maggio 59 7
giugno 143 10
luglio 57 17
agosto 64 16
settembre 43 18
ottobre 32 11
novembre 14 11
dicembre 119 6
·
TOTALE 799 105

1944

Numero dei ricoveri e dei decessi avvenuti nel 1944:

1944 ARRIVI MORTI
gennaio 54 13
febbraio 14 5
marzo 21 8
aprile 27 9
maggio 37 15
giugno 12 6
luglio 7 17
TOTALE 172 73

Nel mese di giugno 1944 giunsero all’O.M. Sanatoriale di Battaglia Terme anche 101 militari italiani che erano stati internati nei lager tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e che si erano ammalati.
Il 4-6-’44 ne arrivarono 61, in prevalenza dal Lager 333 di Sandbostel. Il giorno 8/6 ne giunsero altri 6 sempre da Sandbostel e il 29 giugno ne arrivarono 34 dal Campo di concentramento n.8. Di questi soldati, 11 morirono quasi subito; altri 9 abbandonarono spontaneamente l’ospedale e gli altri 81 furono trasferiti fra il 5 e il 20 luglio 1944 agli O.M. di Rovigo, Padova, Treviso, Venezia, Galliera, Arco, ecc.
Ai primi di marzo del 1944 giunsero anche quattro marinai dalla Base Atlantica dei Sommergibili di Bordeaux, muniti di foglio di viaggio della Betasom e dei lasciapassare tedeschi.
Dal 21-8-1944 esso passò in gestione al Comando dell’ospedale da campo tedesco n.95 e diventò il Feldlazarett. I soldati tedeschi ricoverati furono presi in carico dal Comando Tedesco di Montegrotto ed a quel Comando vennero comunicati i nominativi dei decessi. In base alla Convenzione di Ginevra continuarono a prestare servizio nell’ospedale anche i soldati di sanità italiani.
L’11 ottobre 1944 il Commissario Prefett. Rossato riceve l’ordine di consegnarli al Feldlazarett. Inoltre le uova raccolte nel Comune non si devono portare più al raccoglitore,
ma all’Osped. Sanatoriale Tedesco.
Il 6/10/1944 morì al Feldlazarett germanico LESLIE GARDAN KNIGHT N. S.A.F. ACT 1939, prigioniero inglese, che venne sepolto nel cimitero di Battaglia.
L’addetto all’anagrafe, sig. Maggio Umberto, in data 26-10-1945, dichiarerà che tutti i militari tedeschi deceduti al Feldlazarett e temporaneamente inumati nel cimitero comunale fino al mese di dicembre 1944, erano stati dissotterrati per ordine delle autorità sanitarie germaniche e trasportati nell’apposito cimitero di Abano T.
Il soldato Leslie Gardan invece, sempre al 26-10-45, era ancora nel cimitero di Battaglia.

L’Ospedale da campo tedesco n. 95
Dal 21-8-1944 lo Stabilimento Termale INFPS passò in gestione al Comando dell’ospedale da campo tedesco n. 95 e diventò il Feldlazarett. In precedenza era Ospedale Sanator. Militare, dipendente dall’O.M. di Padova. I soldati tedeschi ricoverati furono presi in carico dal Comando Tedesco di Montegrotto ed a quel Comando vennero comunicati i nominativi dei decessi. In base alla Convenzione di Ginevra continuarono a prestare servizio nell’ospedale anche i soldati di sanità italiani.

Documento inviato dal Maggiore medico dell’ospedale tedesco di Battaglia e risposta del Commissario prefettizio.

1945

Il Militarkommandantur di Padova, il 3 gennaio, ordina di tenere sempre pronta una squadra di almeno 20 uomini, muniti degli attrezzi necessari, per spazzare la neve sulla strada statale.
Alla fine di febbraio vengono installate delle batterie contraerei e dei cannoncini anti aerei nella zona del Ponte Nuovo sopra il canale Paltana, in Via Granze di Pernumia, a solo un chilometro di distanza dal Feldlazarett. Il Commissario Rossato ne informa il direttore del sanatorio affinché ne tenga conto per evitare disgrazie.

L’Ospedale Militare Tedesco funzionò fino agli ultimi giorni di guerra. Da alcune testimonianze risulta che, all’avvicinarsi delle truppe alleate sulla strada da Rovigo verso Monselice, alla fine di aprile 1945, il Feldlazarett fu evacuato; i militari ricoverati furono portati verso Padova. Vi furono alcuni giorni di caos dopo la partenza dei militari tedeschi; e ci fu chi ne approfittò per qualche atto di appropriazione… indebita.
Con l’arrivo delle truppe alleate, lo Stabilimento Termale riprese la funzione di luogo di cura per militari ammalati o feriti. Gli impiegati ed operai italiani rimasero in servizio; mentre i soldati italiani se ne tornarono alle loro case.

1946

Stabilimento I.N.P.S.: nel mese di marzo viene riaperto lo Stabilimento.
Questo Stabilimento, alla data del 20 ottobre, risulta ancora sotto il controllo degli Inglesi.
Il padiglione di S.Elena riapre il 28 maggio. I prezzi delle cure sono i seguenti: fangatura £.300, grotta £.200, bagno termale £.1.000, massaggio totale £.250, massaggio parziale £.125, visita medica £.100.

Terme di Battaglia, grotta sudorifera naturale.

Terme di Battaglia, la grotta sudorifera naturale.

Nel 1946 esso ritornerà a riprendere la sua funzione di Terme dell’I.N.P.S., senza la “F”, la cui ombra, per tanti anni, si continuò a riconoscere sopra l’entrata principale dello Stabilimento in Via Colli.

Bruno Savin

E noi... chi siamo!? 1939-1946, Battaglia Terme nella 2a Guerra Mondiale, copertina.

Il testo è tratto da: Bruno Savin, “E noi… chi siamo!?” 1939-1946, Battaglia Terme nella 2a Guerra Mondiale, Battaglia Terme, 2006, alle pagg. 40, 42-43, 56-62, 90, 221, 331, 333, 396, 460, 524, 573-576, 584. Le immagini tratte dal testo sono quelle senza attribuzione e si trovano alle pagine 41, 45, 47, 59-62, 203, 224, 524-525, 641.

Le ulteriori immagini e i collegamenti ai filmati sono a cura di BATTAGLIATERMESTORIA.