S. Giacomo vecchia, opere della parete sud

Terza parte dell’analisi storico-artistica delle opere a carattere sacro che impreziosiscono la vecchia chiesa di S. Giacomo in Battaglia. Vengono qui esaminate le opere collocate nella parete sud (alla destra di chi entra).

Qui le prime due parti del catalogo.

CATALOGO

(terza parte)

L'altare del Sacro Cuore, vecchia chiesa di S. Giacomo, Battaglia Terme.

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43.
ALTARE DEL SACRO CUORE (già S. ROCCO)
Sec. XVII (datato al 1662)
pietra; marmi vari
alt. tot. cm. 520 ca.; mensa, cm. 104 x 57 x 198
(parete meridionale)
(sulla cornice della mensa) “FU FATO QUESTO PARAPETO SOTTO IL GOVERNO DI D.O FRANCESCO BORGO.1662”.

Già nella chiesa cinquecentesca esisteva un altare dedicato a S. Rocco, sulla parete meridionale, provvisto di statua del santo (Vis. 1587, c. 74) e, in seguito, di Confraternita. L’intitolazione a S. Rocco scompare nel 1882 a favore di quella alla Maria delle Grazie (ora esistente presso l’altro altare della parete sud); nel 1923 venne acquistata la statua del Sacro Cuore e rinnovato il titolo.
I quattro altari laterali della chiesa appartengono al medesimo periodo: a muro, con paliotto tripartito da riquadri geometrici; dalla mensa partono colonne binate con capitelli corinzi in pietra. Terminale in pietra con volute laterali e conchiglia centrale. Solo questo reca l’iscrizione del committente e la data, ma la fattura è pressoché identica per tutti, tranne la variante nel terminale.

Cristo e il povero Lazzaro, vecchia chiesa di S. Giacomo, Battaglia Terme.

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44.
PITTORE VENETO
Sec. XVIII, inizio
Cristo e il povero Lazzaro
olio su tela, cm. 140 x 245
parete destra
condizioni: mediocri

La scena raffigurata pare debba interpretarsi come la parabola del ricco Epulone e del povero Lazzaro, lasciato senza soccorso sui gradini del suo palazzo (Luca,16;19/31).
Il dipinto, in cattivo stato di lettura, non presenta caratteri che permettono un’attribuzione concreta; s’inquadra nel filone della pittura veneziana del ‘600/700 e presenta moduli figurativi e scelte compositive prive di forza.

Il martirio di S. Lorenzo, vecchia chiesa di S. Giacomo, Battaglia Terme.

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45.

PITTORE VENETO
Sec. XVII-XVIII
Il martirio di S. Lorenzo olio
su tela, cm. 315 x 230
condizioni: discrete
parete destra

L’artista, ancora legato a moduli arcaici e manieristici, sembra gravitare verso la zona veronese per alcune caratterizzazioni forzate e una certa cromia che appare sotto la patina. Per alcuni elementi pare avvicinabile alla tela di fronte raffigurante il martirio di S. Stefano.

Bibl.: F. Sartori, Guida … , 1884, p. 23.

Gesù e i dottori nel tempio, vecchia chiesa di S. Giacomo, Battaglia Terme.

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46.
PITTORE VENETO
Sec. XVIII, inizio
Gesù e i dottori nel tempio
olio su tela, cm. 140 x 246
sopra il pulpito
condizioni: pessime per lo stato della superficie pittorica

Dipinto che illustra un episodio della fanciullezza di Cristo ambientato all’interno del tempio come la cacciata dei mercanti nella lunetta di fronte; il grave stato di deterioramento impedisce qualsiasi proposta attributiva concreta.
I due gruppi di personaggi sottolineano la collocazione laterale delle architetture dello sfondo, aperto al centro su un cielo arioso; la prepotenza formale delle figure di sinistra sembra rinforzare l’idea di uno spazio che le divida in diagonale dal Cristo sul seggio.

Pulpito raffigurante S. Giacomo apostolo, vecchia chiesa di S. Giacomo, Battaglia Terme.

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47.
EBANISTERIA VENETA Sec. XVIII, inizio
Pulpito raffigurante S. Giacomo ap.
legno di noce scolpito e intagliato e dorato
cm. 122 x 191 x 120; cm. 200 x 123 (parte sup.)
condizioni: mediocri per fessurazioni, parti marcescenti; parete destra

È ricordato ‘a formam’ nella Visita del 1734 (c. 309); alcuni elementi decorativi e la fattura lo avvicinano al coperchio del fonte battesimale; la decorazione dei fianchi riprende quella della cantoria (1717).
Di forma rettangolare ad andamento mosso nella fronte; le sezioni sono divise da lesene con testa di cherubino da foglie, da cui parte un motivo a fiori; il pannello centrale raffigura il titolare della chiesa e i simboli degli evangelisti, agli angoli; è scolpito su una base applicata alla parete del pulpito, su cui erano incise alcune parole (TOTE… E…/RBI…LAC). Manca il crocefisso dalla mano a sinistra. Sul baldacchino, teste di cherubino ai lati e la colomba dello Spirito Santo dorata, sul piatto interno.

Confessionale, vecchia chiesa di S. Giacomo, Battaglia Terme.

48

48.
CONFESSIONALE
Sec. XVIII
legno di noce massiccio; lastronature di noce cm. 250 x 197 x 98
condizioni: discrete (sportello fessurato; lacune nelle cornici laterali).

Su base sagomata, laterali con cartelle rilevate e cornici modulate; parte centrale avanzata con sportello a linee spezzate. La pala è a cimasa, da due lesene piatte con frontone spezzato (il secondo confessionale recava fino a poco tempo fa un bassorilievo con la Crocifissione). Aggiunte recenti sono i due elementi laterali e parte della pedana.
Nella Visita del cardinal Rezzonico (1747, c. 207) in chiesa c’erano due confessionali “ad formam” (altri due si trovavano nell’oratorio della S.ma Trinità); la fattura e la scelta di cartelle sagomate in rilievo come unico motivo decorativo, apparentano il pezzo alla porta di accesso alla sacrestia (cfr. scheda n. 39), eseguita insieme al coro ligneo, nei primi decenni del secolo.

L'altare del Sacro Cuore, vecchia chiesa di S. Giacomo, Battaglia Terme.

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49.
ALTARE della MADONNA delle GRAZIE (già del CROCEFISSO)
Sec. XVII, seconda metà
pietra; marmi vari
alt. Tot. 520 ca., mensa, cm. 101 x 50 x 195
parete meridionale

Altare a muro; il disegno e le decorazioni sono identici all’altare di fronte (S. Antonio) e agli altri due, tranne che nel terminale del frontone. L’esecuzione è quindi collocata nel 7° decennio del secolo.
Dalla Visita del 1618 (c. 296) si apprende che gli altari a meridione erano intitolati al S.mo Crocefisso e a S. Rocco. Con la comparsa del titolo alla Madonna delle Grazie, già dal 1788 (cfr. scheda relativa alla statua), avviene un mutamento di nomi: il secondo a destra (S. Rocco) viene consacrato al S.mo Crocefisso (ora Sacro Cuore di Gesù); il primo altare (S.mo Crocefisso) prende il nome attuale.

La Madonna delle Grazie, vecchia chiesa di S. Giacomo, Battaglia Terme.

50

50.
SCULTORE VENETO
Sec. XVIII, fine
LA MADONNA DELLE GRAZIE
legno; scolpito e dipinto
alt. cm. 194
primo altare a destra

Solo a partire dal 1822 è registrato un altare col titolo della Madonna delle Grazie provvisto di statua lignea con un ricco corredo di vesti e gioielli (cfr. Appendice). Possiamo però anticipare e precisare meglio la cronologia di questo prodotto artigianale, altrimenti di difficile collocazione, grazie a un mediocre disegno conservato al Correr (Gherro, VI, n. 2956). Esso raffigura esattamente l’architettura dell’altare (con l’aggiunta di tre putti sul timpano) e la statua vestita della Madonna, seduta su un trono di cui si vedono i braccioli, all’interno di una nicchia. Sulla mensa la scritta “Vera effige della BV miracolosa detta delle Grazie della Battaglia”. In calce al disegno, invece, “Cajetanni Ressini erexit 1788”, notizia che non può certo riferirsi all’erezione dell’altare seicentesco ma solo al suo arredo.
È un manichino di legno con le gambe e il tronco intero; così il Bambino. Siede su un trono dall’alto schienale con terminale a conchiglia e due angioletti a lato, in legno dorato, contemporaneo alla statua lignea (come pure il velo ricamato che la nascondeva alla vista (cfr. scheda n. 51). Il manto di seta celeste rasata con ricami di seta a vari colori (fiori a mazzi e da cartouches) si colloca alla fine dell’800; mentre la sopraveste di pizzo bianco è recente, di probabile fattura locale.

Velo in seta bianca ricamata, vecchia chiesa di S. Giacomo, Battaglia Terme.

51

51.
MANIFATTURA VENETA
Fine del sec. XVIII
Velo
seta bianca ricamata, cm. 130 x 93
primo altare a destra

Velo di seta bianca a effetto moèr; due angeli reggono una corona e due lunghi tralci fioriti che s’intrecciano con il nastro recante la scritta” Ave Gratiarum Virgo”.
Veniva calato davanti alla statua della Madonna delle Grazie per sottrarla alla vista dei fedeli. Il motivo dei sottili tralci con piccoli fiori (garofani, mammole, fiordalisi), ricamati a vivaci colori appartiene al gusto figurativo del pieno settecento. Una simile datazione viene confermata dal disegno del 1788 che ritrae la statua vestita della Madonna (cfr. scheda n. 50).

Il miracolo del figlio della vedova, vecchia chiesa di S. Giacomo, Battaglia Terme.

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52.
GREGORIO LAZZARINI (Venezia, 1655 – Villabona, 1730)
Il miracolo del figlio della vedova
olio su tela, cm. 140 x 243
parete destra

Dipinto inedito, menzionato nella Vita del pittore scritta due anni dopo la sua morte da Vincenzo Da Canal (p. 73): “Per la chiesa della Battaglia nel Padovano una mezza luna con la storia del Figlio della vedova di Naim con due angioli e i SS. Andrea e Iacopo”; è datata al 1718.
Lazzarini illustra fedelmente il testo evangelico che si riferisce al miracolo (Luca, VII 11-17), aggiungendo alla folla di spettatori due santi patroni della chiesa. La composizione trova riscontro nella tela di medesimo soggetto a villa Toderini di Codognè (TV): i personaggi sono disposti a semicerchio intorno al giovane sulla barella, di scorcio; mentre nella lunetta lo spazio esiguo viene abilmente sfruttato con la disposizione contrapposta delle figure su due piani, nell’altra tela L. può inscenare una vasta composizione. Rimangono gli elementi principali del suo linguaggio figurativo il bel colore caldo, qui quasi affocato, e l’opulenza formale ma resa con un modellato morbido e sfumato entro le linee definite del disegno.
La lunetta di Battaglia non fa che confermare il gusto figurativo del pittore veneziano, conosciuto e amato anche in terraferma, espressione nobile della corrente ‘accademizzante’ che si contrapponeva al naturalismo dei tenebrosi.
Per le notizie sul restauro, cfr. p. 18.

La morte di S. Giuseppe, vecchia chiesa di S. Giacomo, Battaglia Terme.

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53.
PITTORE VENETO
Sec. XVII-XVIII
La morte di S. Giuseppe
olio su tela, cm. 315 x 230
parete destra
condizioni: discrete

Iconografia molto diffusa dall’inizio del ‘600: raffigura il santo sul letto di morte con gli strumenti del lavoro; accanto la Madonna e Gesù che indica il cielo. S. Giuseppe era patrono della buona morte per la quale intercedeva presso Dio; era quindi legato a molte confraternite.
Opera di mediocre pittore locale; fa parte della serie di quadroni che arredano le pareti della navata ed hanno identiche misure e cornici di legno nero con elemento a torciglione dorato.

Pila per acquasanta, vecchia chiesa di S. Giacomo, Battaglia Terme.

54

54.
PILA PER ACQUASANTA
Sec. XVI
marmo rosso di Verona
alt. cm. 126; diametro, cm. 68

A base triangolare con lati leggermente concavi; fusto a una strozzatura rastremato verso la conca, slabbrata e con bordo inciso da cornice.
Si colloca nella produzione artigianale del periodo di cui riprende però solo il disegno essenziale, senza alcuna preoccupazione decorativa. È l’unico oggetto dell’arredo cinquecentesco della chiesa giunto fino a noi.

Chiara Ceschi   

BIBLIOGRAFIA

Manoscritti

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La chiesa di S. Giacomo, copertina.

La chiesa di S. Giacomo. Arte e storia, a cura di Anna Maria Spiazzi, Battaglia Terme, La Galaverna, 1982 – pagine 47-53.