Pre’ e don, tutti i parroci di Battaglia Terme

Dai Pre’ ai don, tutti i parroci della Chiesa di Battaglia Terme di cui si hanno notizie certe. Laddove è stato possibile sono stati riportati i dati biografici e l’opera svolta. Autore: don Guido Beltrame.

I SACERDOTI DI BATTAGLIA
I PARROCI

Si tenga presente che nel medioevo fino a tutto il Cinquecento i sacerdoti venivano chiamati Pre’ cioè presbiteri; nel primo Seicento si cominciarono a chiamare Don alla spagnola.

RETTORI DI BATTAGLIA TERME
XII secolo
1 Pre’ Viviano 1156
XV secolo
2 Pre’ Andrea Albanese ? 1449
3 Pre’ Pietro di Montanelli 1449 1453
4 Pre’ Gregorio Magnaguagno 1454 1463
5 Pre’ Ludovico 1463 1470 c.
6 Pre’ Nicolò 1470 c. 1490 c.
Tra il XV e il XVI secolo
7 Pre’ Giovanni da Cremona 1490 c. 1510 c.
XVI secolo
8 Pre’ Luigi de Stefani 1510 c. 1630 c.
9 Pre’ Giacomo Benvegnuo 1530 c. 1563
10 Vescovo Girolamo Guglielmo 1563 1569
11 Pre’ Vielmi Adiuvante de Bianchi 1569 1572
12 Pre’ Giuseppe Ongaro 1572 1587
Tra il XVI e il XVII secolo
13 Pre’ Ludovico Massinoni 1587 1607
XVII secolo
14 Don Bartolomeo Spaziani 1607 1618
15 Don Bartolomeo Panozzo 1619 1623
16 Don Giovanni Vidali 1623 1624
17 Fra Domenico da Montemurro 1625
18 Fra Paolo Casari 1625
19 Don Antonio Calarga 1626 1657
20 Don Sante Brocchi 1657 1660
21 Don Giov. Giacomo Guerra 1661 1678
22 Don Andrea Schiavetti 1678 1690
Tra il XVII e il XVIII secolo
23 Don Antonio dott.Gentili 1690 1738
XVIII secolo
24 Don Sebastiano Carrara 1738 1764
25 Don Andrea Paganini 1765 1775
26 Don Bartolomeo Fabris 1776 1789
Tra il XVIII e il XIX secolo
27 Don Giacomo Antonio Minozzi 1789 1804
XIX secolo
28 Don Giov. Antonio Bochic 1804 1815
29 Don Giacomo Bozzolla 1815 1820
30 Don Antonio Bassignani 1820 1834
31 Don Vincenzo Scarabello 1835 1837
32 Don Secondo Grossi 1838 1864
33 Don Giovanni Benetti 1868 1885
Tra il XIX e il XX secolo
34 Don Angelo Guazzo 1885 1935
XX secolo
35 Don Marco Romano 1936 1951
36 Mons. Gaetano Torresin 1952 1968
37 Mons. Mario Merlo 1968 1971
38 Don Antonio Milani 1971

1 – Pre’ VIVIANO è il primo sacerdote che ha un qualche rapporto con la comunità di Battaglia, non sappiamo se ne fosse in qualche modo responsabile; compare nel documento del 1156 relativo della chiesa di S.Eliseo.

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XV secolo

2 – Pre’ ANDREA ALBANESE fu forse il sacerdote che ottenne l’indipendenza e l’autonomia completa dalla Pieve matrice di Pernumia; costruì il Fonte battesimale nella primitiva chiesa di S.Giacomo e fu il primo vero Parroco di Battaglia, come appare dal documento che abbiamo riportato nel capitolo precedente. Se di lui conosciamo l’anno di morte, il 1449, non altrettanto conosciamo l’anno in cui è venuto a Battaglia e l’anno in cui da  Capellano passò Rettore cioè Parroco.

3 – Pre’ PIETRO di MONTANELLI da Firenze (1449-1453). Non si sa se Montanelli sia il nome del padre di Pietro o il nome della località in quel di Firenze che gli ha dato i natali. Come s’è visto, la sua nomina a parroco di S.Giacomo di Battaglia da parte del Vescovo di Padova Fantino Dandolo è chiara e precisa. Il 18 ottobre 1449 questo sacerdote riceve la visita Pastorale da parte di Nicolò Grassetto, Vicario Generale del vescovo Fantino Dandolo. Nella relazione di questa prima visita non è detto per niente che Battaglia è capella di Pernumia; è visitata alla stregua delle altre parrocchie: Carrara, Pernumia, ecc. La relazione si riduce però a poche righe

Battaglia: da notare che gli uomini di detta Villa si lamentano del proprio sacerdote che non sta mai nella sua chiesa e ogni giorno va di qua e di là vagando, e non ha il breviario e non recita mai l’ufficio, e tiene la detta chiesa intitolata a S.Giacomo di Battaglia in cattivo ordine mal pulita e la segheria del Sig. Bonifacio rovina il cimitero di detta Chiesa. 1

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4 – Pre’ GREGORIO MAGNAGUAGNO (1454-1463). Nel 1454 è il Vicario Generale Fulgenzio Diotisalvi da Foligno, successore del Grassetto, che si reca a visitare la parrocchia di Battaglia per incarico del vescovo Fantino Dandolo, ormai vecchio. Non trova il parroco titolare Pre’ Gregorio, ma soltanto il cappellano Giacomo fu Angelo da Andria. Per rendersi conto di come si facevano le Visite Pastorali una volta e soprattutto per capire i motivi dell’assenza del parroco, penso sia utile pubblicare qui la traduzione della relazione della Visita, riservandomi di porre in Appendice, come doc. B, il testo originale latino.

Per la Chiesa di S.Giacomo da Battaglia – Infine dunque lo stesso signor Vicario discese a visitare la chiesa di S.Giacomo della Villa di Battaglia e per   dette cose infrascritte  fece redigere al sacerdote ed allo stesso ordinò, comandò ed ingiunse quanto è in seguito contenuto: Pre’ Giacomo fu Angelo da Andria cappellano della chiesa di S.Giacomo della Villa di Battaglia, presentatosi davanti al detto signor Vicario e mostrato il suo breviario lo fece leggere  su di esso e dimostrò di saper leggere; interrogato su quanti sono i comandamenti della legge e gli articoli della fede (Credo) e che li distingua, non seppe distinguerli neanche a mente; disse anche che a Padova tiene la licenza di celebrare (il celebret) e l’abilitazione alla cura d’anime e lo stesso signor Vicario gli ordinò di presentarsi a lui a Padova la settimana prossima futura; interrogato anche sulle opere di misericordia temporali e spirituali non seppe dirle a memoria; interrogato circa le parole sacramentali (della Consacrazione) del Corpo e del Sangue di N.S. Gesù Cristo, non seppe dirle a memoria; interrogato riguardo al modo che tiene nel confessare i parrocchiani e specialmente riguardo all’assoluzione, fu ammonito di avere una formula di assoluzione scritta da mandare bene a memoria per sapere meglio assolvere; interrogato sulla formula del  Battesimo rispose rettamente; interrogato se abbia le bolle della propria ordinazione,  disse che le sue bolle le ha dalle sue parti, ma può far fede da parte di molti testimoni che ebbero modo di vedere i certificati della sua ordinazione; così pure disse che sono cinquanta giorni da quando sta in detto beneficio; disse ancora che la stessa chiesa ha da un certo mulino sette moggia di frumento e lire dodeci di denari piccoli ed ancora circa sei campi di terra; disse ancora che Pre’ Gregorio Magnaguagno, padrone di detto beneficio, lo riconosce presso il signor vescovo di Padova per la cura d’anime e che per il suo servizio ha 22 staia di frumento dei beni di detta chiesa. Interrogato perché il detto sacerdote (Gregorio) non venne alla Visita, lo stesso cappellano risponde che egli non aveva voluto venire. Inoltre presentatisi davanti al predetto signor Vicario i parrocchiani di detta chiesa e trovando come massaro della stessa chiesa Bartolomeo Bombarda, lo confermò di nuovo massaro della detta chiesa; ciò fatto i detti uomini esposero al suddetto sig. Vicario come la sega vicina al sagrato della detta chiesa corrode lo stesso sagrato al punto che corpi di morti correvano vagando sull’acqua chiedendo che per questo si provveda con opportuno rimedio. Pertanto il predetto sig. Vicario si recò di persona alla detta chiesa e osservò oculatamente lo stesso sagrato. Poi fece mettere in scritto le cose dette da questi parrocchiani come è contenuto in ciò che segue: Messer Nicola Tolentino e Bartolomeo Murella parrocchiani della stessa chiesa chiamati e interrogati sopra il fatto del sacerdote dissero che non sono affatto contenti di Pre’ Gregorio perché non fa residenza e che il cappellano ogni giorno va girando e non sta in casa e che vorrebbero che Pre’ Gregorio risiedesse (in parrocchia) ; (dicono) che il cappellano vive onestamente e che essi vorrebbero un certo Pre’ Giovanni di Bartolomeo che sta vicino a Cittadella perché istruisse i loro fanciulli e stesse lì in continuazione, e che quando è in casa suoni l’Ave Maria e che nessuno muoia senza i Sacramenti della chiesa. Interrogati sopra il fatto della vita dei parrocchiani e della loro onestà se si confessano e ricevono l’Eucaristia, risposero che i parrocchiani vivono onestamente e si comportano bene come devono fare i fedeli discepoli di Cristo. Interrogati se ci siano alcuni che usurpano i beni della Chiesa dicono che un tal Prosdocimo Segato, come ebbero modo di udire, che lasciò alla detta chiesa lire 50 di piccoli non fu pronto né stese gli atti nè chiamò testimoni e che lasciò un solo figlio di nome Donato che alla sua morte lasciò due campi di terra alla stessa chiesa; dissero ancora che Pariso lasciò alla chiesa ducati uno all’anno e che mai si fece alcuna soddisfazione e che il suddetto Guglielmo abita a Padova nella contrada Ponte delle Torricelle, e non conoscono altri usurpatori dei beni della chiesa. Della chiesa di S.Elena confermò quanto è contenuto nell’altra (quella del 1449) Visita, fatta dal signor Nicolò de Grassetti; dicono ancora che non vi sono segnatori di qualche cosa, e che i locandieri di detta villa di Battaglia non furono [presenti] alla visita nell’ospizio di Rivella, ma dicono che sono incarcerati.

Può darsi che Battaglia abbia dovuto accontentarsi di essere curata da un Cappellano per più di qualche anno finché Pre’ Gregorio non rinunciò al beneficio parrocchiale circa l’anno 1463.

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5 – Pre’ LUDOVICO (1463-1470c.). Il nome di questo sacerdote, forse prima Cappellano in sostituzione di Pre’ Giacomo da Andria, l’abbiamo dal vol. V degli Estimi dell’Archivio Vescovile di Padova. Nella prima facciata del documento (recto)  ai primi di gennaio del 1463 è Pre’ Ludovico che rende conto a Pre’ Gregorio della propria amministrazione passata del beneficio parrocchiale di Battaglia, mentre nell’altra facciata (verso) il 28 aprile 1463, è Pre’ Gregorio che fa le consegne dello stesso beneficio nelle mani di Pre’ Ludovico. 2

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6 – Pre’ NICOLÒ (1470-1490). Il 22 gennaio 1476 presenta come parroco di Battaglia l’inventario di tutti i beni mobili e immobili della chiesa di S.Giacomo. 3

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Tra il XV e il XVI secolo

7 – Pre’ GIOVANNI DA CREMONA (1490c.-1510c.) nel 1507 presenta il suo inventario di tutti i beni della parrocchia di S.Giacomo di Battaglia di cui è rettore. 4

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XVI secolo

8 – Pre’ LUIGI DE STEFANI (1510c.-1530c.) presenta il suo inventario, come parroco di Battaglia, il 15 febbraio 1519. 5

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9 – Pre’ GIACOMO BENVEGNUO de LOTTI  (1530c.-1563) presenta due volte l’inventario dei beni di Battaglia il 28 giugno 1546 ed il 26 luglio 1561; vuol dire che vi fu parroco per molti anni. 6

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10 – VESCOVO GIROLIMO GUGLIELMO (VIELMI) (1563-1569). Dell’ordine dei Frati Predicatori (Domenicani) e vescovo di Argo, il 17 marzo 1563 divenne suffraganeo (vescovo ausiliare) del card. Francesco Pisani vescovo di Padova. Per il suo sostentamento godeva alcuni benefici tra cui quello parrocchiale di Battaglia; la cura d’anime era però da lui esercitata per mezzo di un cappellano. Nel suo inventario presentato nel 1568 si firma: Fra Hieronimus Vielmi Vescovo d’Argo di propria mano… Io do al capellano per sua mercede ducati 18. 7 Il Vielmi lascia Padova per Città Nova il 19 luglio 1570, morirà il 7 marzo 1592. 8

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11 – Pre’ ADIUVANTE de BIANCHI (1569-1572) presenta il proprio inventario come parroco di Battaglia il 9 giugno 1569. 9

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12 – Pre’ GIUSEPPE ONGARO (1572-1587) il 26 settembre 1572 riceve la visita Pastorale del vescovo di Padova Nicolò Ormaneto veronese, già segretario di S.Carlo Borromeo a Milano. Nella relazione di questa visita 10 è scritto: “Giuseppe Battaglia Ongaro, padovano, che risiede  ed ora è malato, ottenne il beneficio parrocchiale di Battaglia come vacante per episcopatus assecutionem Rev.mi Domini Vielmi olim suffraganei (per conseguito vescovado del Rev.mo Sig. Vielmo un tempo suffraganeo); reddito: metà parte d’un mulino e circa 7 campi da cui ricava 12 moggia di frumento e 11 ducati.

Noto:
1° – che il sacerdote Pre’ Adiuvante de Bianchi non è ben chiaro se sia stato vero Parroco di Battaglia o semplicemente Cappellano del Vescovo argolicense Girolamo Vielmi. In questo caso Giuseppe Ongaro dovrebbe essergli succeduto direttamente nel 1570, quando come s’è visto, il Vielmi passò, da vescovo ausiliare di Padova, a vescovo residenziale di Città Nova.
2° – Con il parroco Giuseppe Ongaro finisce l’epoca dei parroci di Battaglia… per procura oppure dei parroci più o meno  vagabondi: egli risiede da vero buon pastore, in mezzo al suo gregge.
3° – Giuseppe Ongaro è il parroco che inizia la stesura dei registri canonici di Battaglia in seguito alle disposizioni del Concilio di Trento; nell’inventario presentato per la Visita ci sono infatti anche Libro da battezzare et libri de’ battezzati et matrimoni che però non sono giunti a noi.

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Tra il  XVI e il XVII secolo

13 – Pre’ Ludovico Massinoni  (1587-1607). Il 22 giugno 1587 il card. Federico Cornaro, vescovo di Padova, visita la parrocchia di Battaglia. Nella relazione è detto che  è capella della pieve di Monselice il che non vuol dire che Battaglia non fosse ancora Parrocchia nel senso pieno della parola perché è detto che il vescovo visitò il Battistero, segno indiscutibile di parrocchialità e ch’era in fondo alla Chiesa dalla parte sinistra; l’espressione significa che Battaglia faceva parte di quello che oggi si chiamerebbe Vicariato Foraneo di Monselice.

Territorio patavino. Particolare tratto dall'atlante di Mercatore del 1596.

Il territorio padovano alla fine del XVI secolo. Particolare tratto dall’Atlante di Gerardo Mercatore pubblicato nel 1596. Il paese di Battaglia viene qui indicato come La bataia.

Gerardo Mercatore [Public domain], attraverso Wikimedia Commons

La relazione continua:

Vi è Rettore Pre’ Ludovico Massinoni faentino di anni 41 nominato d’autorità apostolica (per il fatto che aveva avuto come parroco predecessore un Vescovo) per le dimissioni di Pre’ Giuseppe Ongaro, il quale si era riservato 40 ducati annui di pensione. Le anime di Battaglia erano 740; il reddito ammontava a 150 ducati. C’è la confraternita del Ss.mo e quella del Rosario. 11

Noto che le confraternite di Battaglia sono state 4 nel corso dei secoli: la più antica forse fu quella del Ss.mo Nome di Gesù, probabilmente a ricordo della predicazione di S.Bernardino da Siena grande diffusore di questa devozione; in ordine di tempo venne poi quella del Ss.mo, anche se viene nominata soltanto nel 1587; ci fu poi la Confraternita della B.Vergine, che in seguito alla vittoria cristiana sui mussulmani a Lepanto nel 1571 precisò il proprio titolo in quello della B.Vergine del Rosario; ma quella ch’ebbe il sopravvento su tutte per numero di adepti fu quella della  Ss.ma Trinità con statuti, oratorio ed esercizi spirituali propri. Nel 1587 il Cardinale Cornaro visitò anche l’Oratorio di S.Maria del Pigozzo di cui era priore Pre’ Ludovico de Tironi, padovano, di anni 80.

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Abbreviazioni

AVP Archivio vescovile di Padova

Note

1) AVP Visitationum I c. 58: Baptalea. Notandum quod homines dicte ville conqueruntur de suo presbitero qui non stat unquam ad suam ecclesiam et cotidie vadit huc et illuc vagando et non habet breviarium et nunquam dicit officium et tenet dictam ecclesiam nomine Sancti Jacobi a Baptalea male in ordinem et male nitidam et secha domini Bonifaci ruit cimiterium dicte ecclesie.
2) AVP Estimi
V f. 16: …Ego presbiter Lodovicus subscripsi… dedi iuramentum domino Gregorio rectori… (r), … Dom. presbiter Gregorius die jovis XXVIII Aprilis 1463 in manibus suprascripti Domini presbiteri Ludovici juravit… (v)
3) Ibidem
4) Ibidem V f.17
5) Ibidem
6) AVP  Estimi V f.18
7) Ibidem
8) Hierarchia catholica, 1923 p. 96 e 117
9) AVP  Estimi V f.18
10) AVP Visitationum VIII 26 settembre 1572
11) AVP Visit. XI c. 48 v.