L’origine del voto a Santa Marta

Da alcuni anni è ripresa, presso la comunità cristiana di Battaglia, la memoria del voto fatto a S. Marta, sorella di Maria e di Lazzaro, celebrato il 29 luglio.
Fino a qualche tempo fa non se ne sapeva l’origine, né quando tale ricorrenza fosse cominciata. Le ricerche che ho svolto presso l’archivio parrocchiale, confermate da ulteriori scritti successivamente rinvenuti, hanno permesso di ricostruire gli avvenimenti che hanno dato origine al voto.

Documenti di fabbriceria degli anni ’20 del 1800 indicano che ogni anno, alla data del 29 luglio, venivano effettuate cerimonie a memoria del voto fatto a S. Marta. Ma solo col registro del 1848, a pagina 18, troviamo la seguente indicazione: «Fonzione di S. Marta per lo voto antico della Popolazione per grazia ottenuta dal turbine che misciava 1 in questo paese.»

Santa Marta.

Marta di Betania viene ricordata nel Vangelo di Luca come una donna di casa che si dà da fare per accogliere Gesù nella maniera migliore (Luca, 10, 38-42). E’ patrona di casalinghe, domestiche, cuochi, albergatori.
Santa Marta e i penitenti, scultura lignea della fine del XV sec., Museo di Cluny, Parigi.

Foto: di sconosciuto (Jastrow (2006)) [Public domain], attraverso Wikimedia Commons

Un tremendo evento atmosferico colpisce Battaglia

L’anno 1686 fu particolarmente turbato da avversità atmosferiche: il 10 luglio le cronache veneziane riportano notizia di uno spaventoso temporale, un «Turbine che danneggia la Città.» 2 Il 16 luglio, «a ore 16. Venne vento così gagliardo, che rovesciò molte barche, e gettò a terra molti camini, e altre strane cose si videro.» 3 Il 22 settembre «a ore 23, Domenica, venne un gran turbine, che rovesciò molte barche, e si annegarono 60 persone.» 4 Il 5 novembre «Si andava in barca per tutta la città.» 5 A Venezia l’acqua alta arrivò a un livello stimabile a 254 cm sul livello medio marino dei nostri giorni 6, ben 60 cm oltre il ragguardevole livello raggiunto il 4 novembre 1966 7. Tra queste calamità, se ne ricorda un’altra di straordinaria portata che ha interessato la terraferma.
Il 29 luglio 1686, infatti, una improvvisa ed eccezionale avversità atmosferica colpì Battaglia causando, oltre a notevoli danni materiali, diversi morti; la popolazione si rivolse alla santa del giorno per chiedere intercessione e protezione dal disastro.
Alla pagina 171 del primo libro dei morti troviamo la seguente annotazione:

29 luglio 1686
MARIA moglie di BATTA GOBBO restata oppressa dalla caduta di casa rovinata per cagion di vento passò à miglior vita, et il suo cadavere li 31 detto restò seppellito nell’arca delli Confratelli della Santissima Trinità 8 con le solite cerimonie.

Altre 6 persone morirono in questa circostanza:
– Gerolamo, figliolo di mistro Giovanni Tasso,
– Laura, moglie di Angelo Donà,
– Giannetta, moglie di Domenico Vassola,
– Gasparo Borin detto Bocale,
– Vassola Domenico,
– Angela, figliola di Domenico Menegoto.
Alcune di queste famiglie sono tuttora presenti in parrocchia.

Lo spaventoso turbine chiamato Bisciabuova

L’astronomo e matematico modenese Geminiano Montanari, chiamato ad insegnare all’università di Padova nel 1679, nel libro Le forze d’Eolo 9 ha analizzato, descrivendolo con dovizia di particolari, il terribile evento atmosferico che, nel tratto di «circa quaranta miglia» 10 che va da Terrazzo, in provincia di Verona, fino a Dolo (in quel tempo nel territorio padovano), ha portato morte e distruzione. Ecco cosa possiamo leggere a p. 3 del libro:

[…] degl’effetti meravigliosi insieme, & horridi, ch’hà prodotti il gran Turbine succeduto le settimane addietro, e dei quali nel venir io in queste parti due giorni sono, ho veduto ne’ contorni di Monselice, e della Battaglia horrende reliquie, e sentiti raccontar da quelle genti straordinarj, e quasi incredibili accidenti […]

Montanari, frontespizio del libro Le forze d'Eolo.

Frontespizio del libro di Geminiano Montanari, stampato postumo nel 1694, in cui viene descritto il disastroso evento atmosferico del 29 luglio 1686 che ha colpito anche Battaglia.

books.google.it

Montanari descrive in modo particolareggiato l’arrivo del turbine, chiamato negli Stati Veneti Bisciabuova 11 (p. 10):

Comparve dunque con faccia horridamente oscura doppo le 21 hora di quel giorno questo Nembo verso Libeccio, occupando quasi tutta la parte dell’Orizonte, che è trà Ostro-libecchio, e Ponente-libecchio. Pareva di quando in quando squarciarsi da improvisi, mà smorti lampi, & era preceduto da un rauco, e continuo suono, che intimoriva. Coloro, che l’hanno veduto, e che dal di lui furore non sono stati impediti, di rimarcarne qualche particolarità, concordemente mi dicono, che il suo passaggio non durava mezzo quarto d’hora dal principio al fine nello stesso luogo, che l’aria gravemente puzzava di zolfo, e che veniva involto in una nuvola così densa, e nera, che toglieva di vista anche gli oggetti vicini.

L’autore descrive poi l’effetto di questo passaggio:

Nei luoghi da me veduti, cioè à dire nel Dolo, Carara, Battaglia, Rivadolmo, Valle, S. Margherita, Urbana, Terrazzo, & altri di mezzo il Turbine con la rapida sua violenza hà non solo spiantati quantità grandissima d’Arbori annosi, e grandi; mà diroccate grosse mura di ben corredati Edificj, e portato à volo per lo spazio d’uno, e due miglia Travi, Huomini, e varie sorti d’Animali, oltre altri corpi più minuti portati à molto maggiori distanze.
Venne il Turbine da Terrazzo, Villa posta su’l Veronese a’ confini del Padovano […] fino al Dolo, oltre al quale si distese molto spazio ancora, mà senza lasciare dipoi così horrende marche di furore […]. In Terrazzo portava seco nel centro il fuoco così, che la maggior strage fatta in quelle parti è preceduta dal fuoco, asserendo quegli Habitanti, che quasi in tutte le Case rovinate hanno veduto arder il fuoco […]

Tifone a Hong Kong.

La foto documenta il terribile tifone abbattutosi ad Hong Kong nel 2005.

Di: Nessun autore leggibile automaticamente. Mcyjerry~commonswiki presunto (secondo quanto affermano i diritti d’autore). [GFDL o CC-BY-SA-3.0], attraverso Wikimedia Commons con modifiche.

Proseguendo la sua corsa, il turbine crea sempre più danni per la sua dirompente forza e sempre meno per il fuoco. Il campanile della chiesa di Battaglia viene danneggiato (p. 18):

[…] mancarebbe pur qualche Tetto di Piombo trasportato, mentre le Chiese, e Campanili di Valle, e della Battaglia, e tanti altri Palazzi, e Fabriche grandi, l’habbiamo in questa relazione vedute.

Alla cupola della Villa Selvatico tocca la stessa sorte (p. 19):

[…] il Coperto di Piombo della Cupoletta di mezo del vago, e delizioso Palazzo de’ Signori Conti Salvatici alla Battaglia è stato buona parte dal turbine rapito, e portato sopra un’ altro più basso ponticello alla distanza di quasi mezo miglio, e la pigna di Pietra viva in che finiva quella galante Cupoletta, e che era anch’essa di qualche grandezza, fu portata lontana quasi un tiro d’Archibuggio, e lasciata cadere sopra il tetto d’una Casa, ove quasi Bomba gettata da moderni mortari, fracassò, oltre il tetto, il primo, e secondo solaro, con terrore, e danno degl’Habitanti […]

Anche i mulini e la cartiera subiscono ingenti danni:

[…] e de’ Molini ne hà disfatti, e dissipati più d’uno alla Battaglia, & in altri luoghi, oltre l’Edificio da Carta della Battaglia pure, ch’ hà quasi del tutto spianato, e portatone i fogli per molte miglia lontano fino alla Laguna di Venezia, che sono più di 20. miglia […]

1) Misciare. Mestare, rimestare, mescolare. § Dimenarsi, ingerirsi.
In PATRIARCHI Gasparo, Vocabolario veneziano e padovano co’ termini e modi corrispondenti toscani, 3. ed. Padova : Tipografia del Seminario, 1821, p. 70.
Download gratuito: archive.org   books.google.it
2) GALLICCIOLI Giambattista, Delle memorie venete antiche profane ed ecclesiastiche,  vol. II, Venezia : Domenico Fracasso, 1795, p. 197.
Download gratuito: books.google.it
3) Idem, p. 197.
4) Idem, p. 198.
5) Idem, p. 189.
6) Si veda Acqua alta, in Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Acqua_alta) URL consultato il 10 maggio 2016.
7) Il 4 novembre 1966 vi furono alluvioni in molte città del centro-nord. Nelle tre Venezie ci furono 87 morti, gli sfollati furono oltre 42.000 (25.800 in Veneto). In particolare, nell’area padovana tracimarono il Brenta e il Bacchiglione. L’inondazione interessò anche Battaglia.
Si veda Le alluvioni del Novembre 1966, http://polaris.irpi.cnr.it/novembre-1966/ URL consultato il 14 maggio 2016.
8) Sac. Guido BELTRAME, La parrocchia di S. Giacomo e il paese di Battaglia, p. 30: «L’ORATORIO DELLA SS.MA TRINITA’ detto comunemente Coro, esistente dietro la Chiesa ed al quale si accede dal Presbiterio per due porte ai lati dell’Altar maggiore venne eretto prima del 1665 dai confratelli della fiorente scuola della Ss.Trinità per tenervi le loro adunanze e funzioni e per esservi sepolti (…).» La chiesa di cui si parla è la vecchia parrocchiale di Battaglia, che si trova in via Maggiore.
9) MONTANARI Geminiano, Le forze d’Eolo dialogo fisico matematico sopra gli effetti del vortice ò sia turbine, detto negli Stati Veneti la Bisciabuova. Che il giorno 29 luglio1686 ha scorso, e flagellato molte Ville, e Luoghi de’ Territorj di Mantova, Padova, Verona & c., Parma : Andrea Poletti, 1694.
Il libro è stato stampato dopo la morte dell’autore, avvenuta a Padova nel 1687.
Download gratuito:  archive.org     books.google.it
10) Il termine miglio deriva dall’espressione latina mille passus, mille passi. La lunghezza del miglio aveva valori diversi, a seconda del luogo. Montanari parla di miglia italiane (p. 182), corrispondenti a 1.851,85 m. Le 40 miglia indicate nel testo corrispondono quindi a 74,074 Km.
11) Bissa. Biscia.
Bissa bova. Turbine, scionata, girone, o nodo, o gruppo di vento, remolino, uracano.
Scion. Remolino, vento furioso, che precipita dall’alto al basso a modo di vortice; scionata, gruppo di vento.
In PATRIARCHI Gasparo, op. cit., p. 176.
Sull’origine del termine bisciabuova, utilizzato secondo diverse varianti in gran parte dell’alta Italia:
CALVETTI Anselmo, Biscia Bova. In: La Ludla, n. 1, 2009, p. 9.