Battaglia, acque termali e cure

Già fino dal 1861 il dott. Bertelli di Bologna constatava la intensità della corrente elettrica nelle otto sorgenti clorurate-solforose della Porretta.
Due anni dopo lo Scoutteten in Francia esperimentò su sè stesso mettendosi in un bagno; rinvenne che l’acqua distillata non deviava l’ago di un galvanometro, che l’acqua di fiume lo deviava per 15 gradi, che le acque clorurate o solforose confezionate artificialmente producevano una deviazione di 25 c.i, mentre l’acqua termo-minerale di Plombieres lo deviava di 80 G.i Analoghi esperimenti furono fatti a Gastein dal dott. Pröll.
E si noti che le sorgenti di Plombiéres sono dotate di una scarsissima mineralizzazione e devono essere ascritte alla classe delle acratotermiche, o indifferenti o deboli, al pari delle famose di Gastein in Austria, di Cumano, di Bormio in Italia e di Löecke nella Svizzera.
Dopo lo Scoutteten, molti altri proseguirono simili esperimentazioni così il Krebs, l’Heymann, lo Schuster, il Billroth, il Senator, il Wundt, il Bequerel, lo Schivardi ecc. concludendo che l’acqua potabile o fluviale possiede elettricità positiva, le minerali la possedono negativa, ma in contatto del corpo umano assumono la parte del polo positivo; che la elettricità è proporzionata alla temperatura delle acque, che essa si riscontra massima alla sorgente, mentre lontano da essa si diminuisce e si perde. (29).
La scoperta della elettricità nelle acque termo-minerali rese soddisfacente ragione delle osservazioni tenute da medici egregi, i quali avevano trovato che il modo d’agire di quelle non stava molte volte in rapporto assoluto con quanto si conosceva dai loro principî mineralizzatori (30).
Si deve dunque ammettere, perchè provato, che allorquando l’infermo giace nel bagno, egli sia attraversato dall’elettricità a guisa di corrente continua.
Gli effetti di questa devono riescire indubbiamente vantaggiosi in moltissimi stati patologici.
Erb di Lipsia dimostrò già di quanta importanza sia, in quali modi ed in quanti molteplici casi l’elettricità possa tornar utile (31).
Con tutto ciò ogni giorno si illustrano forme morbose trattate con simile espediente, quali ad esempio l’angina pectoris (32), la tabe dorsale (33), la gastralgia (34), le nevralgie ed i reumatismi (35), le paralisi (36), la mogigrafia (37), l’atrofia muscolare (38), le malattie cutanee e varie altre (39), non contando i casi in cui negli aneurismi, tumori, varici, ecc. essa fu esperimentata efficace rimedio dal Ciniselli, dal Macchiavelli, dal Marcacci, dal Mucci, dal Semmola ecc.
È facile immaginare adunque quanto debba riescire utile l’elettricità, che esiste in una maniera affatto naturale nelle sorgenti termali, e come essa meriti di essere ben considerata per ispiegare come i bagni termali abbiano una incontestata efficacia in forme di malattie apparentemente od in fatto, diverse e svariate.
Ma l’elettricità acquista ancora maggiore importanza ammettendo la teoria del Souligoux secondo il quale l’organismo umano è una pila in funzione; le intime reazioni organiche ne sviluppano una corrente principale o positiva e disassimilatrice e che corre lungo l’asse cerebro-spinale; un’altra corrente o negativa scorre pel gran simpatico e sarebbe il principale fattore della assimilazione e della nutrizione.
È probabile che modificazioni od alterazioni nelle correnti elettriche organiche sieno la causa di alcune paralisi o paresi isteriche, e di altre manifestazioni di simil genere.
L’Italia aveva preceduto gli stranieri in analoghi studi. Fino dal 1843 il dott. Pari di Udine scriveva essere la fisica la scienza madre della medicina; possedere il sangue una elettricità tutta sua propria rappresentando una pila a elettro-motori umidi dispensatrice per mezzo delle emazie di elettricità e di vita; scriveva pure che alla pila sanguigna provvedono altre due pile l’una interna pel sistema gangliare e l’altra esterna pel sistema cerebro-spinale (40).
Ma come e dove acquistano elettricità le acque termali?
È facile il comprendere che le pressioni e gli attriti negl’intimi strati terrestri, e la risultante temperatura, come pure tutte quelle reazioni e decomposizioni fisicochimiche a cui sottostanno, devono esser potenti cause di sviluppo dell’elettricità, e ciò anche a norma del principio di Bequerel, secondo il quale essa sempre esplica in ogni chimica reazione.
Il modo intimo d’agire dell’elettricità non ci è del tutto manifesto; pare intanto che essa stimoli energicamente la cute del bagnante, ed in tal guisa accelerando per vie riflesse il ricambio materiale, migliori malattie croniche e ribelli ad altre cure.
Recenti esperimentazioni del Röhing e del Pualgow dimostrarono in fatto che intensi stimoli cutanei producono aumento nell’esalazione dell’acido carbonico e nella fissazione dell’ossigeno, ed è probabile che questo sia pure un modo con cui le acque termali manifestano la loro azione locale e di contatto.
Ma a ciò soltanto non è limitata l’azione dell’elettricità nel bagno, giacchè essa favorisce anche l’azione chimica delle acque minerali facilitando, e promovendo l’assorbimento degli elementi mineralizzatori delle medesime attraverso la cute anche sana.
L’assorbimento cutaneo fu questione scientifica molto discussa e variamente risolta dagli autori che se ne occuparono, in guisa da ammetterlo alcuni, e senza restrizione, altri solo in parte, ed altri da negarlo del tutto. Fra questi ultimi il Gluber pensa che la cute possa servire all’assorbimento di sostanze volatili o gaz, ma nel bagno l’assorbimento non avvenga e sia illusorio il contarvi (41).
Lo Scoutteten del pari asserì che la pelle in condizioni sane rende impossibile l’assorbimento: Hebra di Vienna trovò che gl’infermi bevono nel bagno prolungato tanta quantità di liquido come allorquando ne sono fuori; il Ritter non escludendo affatto l’assorbimento, lo ritiene insignificante, il dott. Gentile ed il dott. Paoni in base agli studi del Beclard e del Primavera lo negano interamente (42).
Per ultimo, l’illustre Prof. Fazio osserva che «si è fatto un gran passo nel disconoscere l’assorbimento di principî salini per mezzo della cute» (43).
Di fronte però a questi egregi autori se ne schierano altri i quali, con evidente vantaggio delle cure termo-minerali, ritengono possibile nei bagni l’assorbimento cutaneo.
Primo fra questi l’Haller trova che dopo un bagno aumenta il peso del corpo; Arè secondo le esperienze di Révailler non nega tale fatto ma lo chiama un aumento insignificante; Hoffmann conclude numerosi esperimenti affermando che l’assorbimento di sostanze medicamentose si effettua nel bagno lentamente sì, ma in modo manifesto (44).
Il Villemin, il Roussin, Rosenthal, il Brémond il Miahle ritengono che, qualora si rimmova l’intonaco sebaceo della cute, l’assorbimento si possa effettuare; e servono poi a togliere l’untuosità della pelle le strofinazioni, l’uso del sapone e la alcalinità delle acque.
Il Lussana grande fisiologo vivente scrisse che:
«l’joduro di potassio, l’joduro di piombo, secondo le recenti esperimentazioni del Rabúteau, applicati alla cute in fresca pomata vengono assorbiti e si presentano nella saliva e nell’urina quando si abbia cura di evaporare da cinquanta a cento grammi di questi liquidi in un poco di potassa pura.» (45).
Egualmente il Villemin dopo un bagno contenente joduro di potassio rinvenne l’jodio nelle urine, ed il De-Cristoforis il ferro nelle persone che si sottoposero all’esperimento ai bagni di Levico.
È conosciutissimo altresì il fatto del rapido assorbimento cutaneo del mercurio applicato anche senza frizioni, che anzi per questa via avviene molto più prontamente che per lo stomaco (46).
In oltre è ormai messo fuori di dubbio la penetrazione degli alcaloidi attraverso la cute secondo gli esperimenti sugli animali di Chrozonzewsky.
Mi pare quindi che queste ed altre osservazioni, le quali per brevità io tralascio, diano facoltà di concludere in favore dell’assorbimento cutaneo, e riporto volentieri le autorevoli parole del nostro Schivardi, il quale ritiene «possibile il passaggio attraverso la pelle di sostanze sciolte nell’acqua del bagno e questo sarà tanto più facile quanto più il bagno sarà caldo» (47).
Tale passaggio si effettuerebbe, pensa il Prof. Lussana, nel modo seguente: «dalle risultanze di Hoffmann e di Clemens appare dimostrato che l’assorbimento nel bagno avvenga per imbizione della cute, per cui strato per strato il liquido arriva fino al sangue, ed assai probabilmente più che per lo strato corneo epidermoidale, l’assorbimento di liquidi e delle sostanze negli stessi solubili, avviene per mezzo degli orificii delle glandule sudorifere che si aprono sulla superficie del corpo e le quali ammontano circa a due milioni e mezzo.» (48).
È da ritenersi inoltre che un tale assorbimento sia favorito dallo stato elettrico delle acque minerali, giacchè tutti i fenomeni di endosmosi sono promossi dalla elettricità, evenienza dimostrata dal Liebig, dal Drutochet, dal Bequerel, dal Morin, nonchè in modo assai manifesto e recente dal Prof. Semmola, quando spalmando gli animali di tintura di jodio in un punto e di amido nell’altro ebbe a constatare, durante il passaggio della corrente elettrica, la formazione dell’joduro d’amido.
Talchè riassumendo ora il fin qui detto sull’azione delle acque termali, è evidente che è complessa ed è il risultato di molteplici fattori, quali la temperatura, lo stato elettrico, e l’assorbimento dei loro principî, assorbimento che è favorito dalla elettricità non solo, ma anche dalla congestione capillare della cute e dall’eretismo vascolare, prodotti dal bagno, su tutto il corpo.
All’uso dei bagni sarà poi utile di associare, sempre quando non lo controindichino speciali considerazioni, anche la bibita delle acque medesime.
Esse dovranno quindi esser bevute possibilmente alla fonte od assai poco lungi onde assumerle mentre sono fornite di una attività massima; sarà ottima cosa che le acque siano altresì ingerite calde per quanto è fattibile, essendo in tal guisa favorito indubbiamente anche l’assorbimento per la via dello stomaco.
Il calore e la elettricità possono spiegare la ragione per la quale anche piccole quantità di sostanze medicamentose sciolte nelle acque termali, diano effetti curativi superiori a quelli che molte volte si aspettano inutilmente usando gli stessi farmachi confezionati dall’arte.
Così ad esempio, per dire di un rimedio tanto adoperato ai giorni nostri, il ferro, è innegabile che spesse volte non venga assorbito. Di qui il suo fallire in casi nei quali sarebbe pure indicato; di qui le molteplici sue preparazioni farmaceutiche, che d’altra parte servono soltanto a confermare la giustezza dell’opinione del Selmi, ossia che fra tutte le forme nelle quali il ferro si somministra «non ve ne ha una che ne renda l’assorbimento più facile, più sicuro ed efficace di quella delle acque minerali.» (49).
Nel caso nostro anche le acque di Battaglia devono quindi essere prese per uso interno, onde avvalorare in tal guisa le operazioni balneari. Ho riscontrato però che una simile pratica era trasandata non solo a Battaglia, ma anche negli altri stabilimenti degli Euganei, senza contare il discredito in cui ebbi a rinvenirla quasi presso tutti i bagnanti, i quali attenendosi ai consigli ricevuti a voce od in iscritto dai loro medici, vi si mostravano, dirò così ostili, renitenti e per nulla fiduciosi.
Ne ignoro i motivi; è sicuro però che le considerazioni teoriche non controindicano in tesi generale di adoperare per uso interno le acque delle nostre fonti, tanto più che di simili se ne bevono con grande profitto in altri stabilimenti d’Europa, e che tale costume era nei tempi andati assai in vigore anche per le Terme Euganee.
La tradizione di quest’uso si mantenne costante presso gli abitanti degli Euganei, cosa questa la quale come per i bagni prolungati, ebbi occasione di constatare molte e molte volte. I colligiani le bevono in un numero svariato di malattie; e mai con danno quasi sempre con vantaggio; dovrei anzi dire che essi ne abusano; certamente non si attengono a precetti medici, chè anzi nella maggior parte dei casi non si danno briga di richiederli nemmeno. E nella stagione primaverile vigendo tuttora la consuetudine delle così dette cure depurative, l’acqua termale vi entra in gran parte ed è bevuta largamente e quasi a profusione.

Terme di Battaglia, il laghetto con l'acqua termale.

Terme di Battaglia, il laghetto con l’acqua termale che si trova ai piedi del Colle di Sant’Elena.

Egli è per ciò che ho visto con molta soddisfazione a Battaglia l’erigersi in prossimità dello Stabilimento al monte un «Chiosco» dove i frequentatori delle Terme potranno ingerire a tutto loro agio e secondo le indicazioni l’acqua termale della fonte di Sant’Elena, tepida o calda a norma dei casi, avendo altresì la comodità di passeggiare fra l’una e l’altra presa dell’acqua e di adempiere in tal modo e praticare i consigli che i migliori idrologi raccomandano in argomento.
Naturalmente per le cose sopra accennate la stagione propizia e più addatta alle cure balneari dovrà essere senza fallo l’estate.
In tale opinione convengono molti autorevoli idrologi; fra questi lo Schivardi ed il Chiminelli, ad esempio, pensano che i mesi caldi sieno gli ottimi (50); il Prof. Senatore Fedeli egualmente scrisse che anche le acque di Montecatini riescono più efficaci nella calda stagione e sovratutto quando si voglia beverle alla sorgente dove hanno maggiore attività (51); il Prof. Laura del pari ritiene che nei nostri climi, meno alcune accidentali evenienze, la stagione balneare può essere racchiusa fra i primi del Giugno e gli ultimi del Settembre (52). Io ammetterei invece dal Maggio al Settembre senza escludere casi particolari nei quali anche in altri mesi lo Stabilimento al monte si presta in Battaglia per essere un ottimo soggiorno curativo, in grazia degli appositi caloriferi che ne rendono l’ambiente dolce, equabile e temperato.
Non spendo ora parole per combattere l’uso di un tempo in cui gli ammalati, giunti agli stabilimenti termali, erano costretti subire la così detta cura preparatoria rappresentata da purganti, salassi, copette ecc. chè tali martirî sono giustamente relegati oggi dì fra le pratiche da dimenticarsi.
Qualche volta nel cominciamento del trattamento balneare insorgono piccoli inconvenienti, quali una specie di sovreccitazione nervosa, insonnia, un esantema e stitichezza ostinata.
Forse i primi sono imputabili all’azione elettrica, l’ultima all’antagonismo della cute stimolata nella sua funzionalità.
Del pari non è raro osservare una esacerbazione negli abituali dolori, fatto il quale coincide quasi sempre con una incipiente miglioria della forma morbosa. E ciò fu notato in molti stabilimenti balneari, e passò nel proverbio ripetuto perfino dagli inservienti, cioè che le cure balneari fanno bene quando fanno male (53).
È inutile parmi assicurare che a tutti questi disturbi è ovvio il porre rimedio, mentre spesso essi dileguano da per sè.
La febbre termale è imputabile ad altre cause; io sarei di parere che i bagni non siano colpevoli della sua insorgenza. Un’altra cosa comprovata si è quella che i miglioramenti in questo genere di cure non di raro tardano alquanto ad essere risentiti ed una perfetta guarigione si avvera solo dopo finita la cura stessa.
Se il medico potesse in ogni caso seguire l’andamento degli infermi, le statistiche delle cure termali sarebbero più brillanti, avvenendo spesso che molti ammalati licenziati come soltanto migliorati, in realtà dopo qualche tempo si trovino del tutto ristabiliti in salute.

(29) Amaler, Les Bains des Schinznach.
(30) Garelli. Sulle Acq. Miner. d’Italia.
(31) Erb. Storia dell’Elettroterapia.
(32) Löwenfeldt, Aertlliz. Intelligents-Blatt.
(33) Neftel. Arch. für Psych. und Nervemkrankeiten.
(34) Vizioli – Morgagni.
(35) Mosso Indipend. – Charcot. Leçons de la Salpétriere. – Regimbeau. Revue Medic.
{36) Turchini, Sperimentale.
(37) Lombard Imparziale.
(38) Hüter. Schrnidt’s Jahrbücher.
(39) Mitchell, Cincin. Lancet.
(40) Dott. Pari. Studii Globulo-elettrici – Delle Crittogame.-Analisi sulla Terapeutica. Psicologia Scientifica 1882.
(41) Gluber. Cours de Therapeutique.
(42) Gentile, Castellamare di Stabia, suo soggiorno, delizie ecc. − Paoni, Staz· Clin. Baln. di Casamiciola 1882.
(43) Fazio, Op. cit.
(44) Le Bred. Comunic. all’Istit. di Francia.
(45) Manuale di Fisiologia.
(46) Prof. Chirone, Dose e .Fraz. dei Farmachi.
(47) Schivardi. Op. cit.
(48) Lussano, Op. cit.
(49) Selmi, Enciclopedia di Chimica.
(50) Chiminelli, Man. Ann. delle Acq. Term. d’Italia.
(51) Prof. Fedeli. Sulle Prop. Med. delle Acq. di Montecatini.
(52) Prof. Laura. Guida Scien. dei Bagni.
(53) Sydhenam diceva – Dolor amarissimum naturae remedium.

Battaglia, i suoi dintorni e le sue Terme, copertina.

Testo tratto da: Dr. Pezzolo, Battaglia. I suoi dintorni e le sue Terme, Padova, Stab. Tip. della ditta L. Penada, 1883, pagine 129-152 (capitolo VII).

È stata rispettata l’ortografia che appare a stampa.
Illustrazioni di Ladislaus Eugen PETROVITS (Vienna 1839-1907) tratte da: Edouard Mautner, Battaglia près Padoue – Collezione L’Europe Illustrée, 1882.
Le didascalie sono a cura di BATTAGLIATERMESTORIA.