L’area di Battaglia intorno all’anno Mille

Eravamo arrivati quasi all’anno Mille, ma torniamo un po’ indietro nel tempo: dopo la morte di Carlo Magno, avvenuta nell’814, il suo grande impero si indebolì sempre più fino a perdere la sua unità.
La causa principale fu la lotta che i tre nipoti di Carlo Magno combatterono tra loro per il potere e che si concluse con l’assegnazione dell’Italia a Lotario.
A quei tempi il territorio padovano si estendeva a poche miglia dalla città, mentre un buon tratto dell’attuale provincia di Padova obbediva a Monselice e quasi tutti i nostri colli erano soggetti a Vicenza.

Lotario I, re d'Italia dall'822 all'850.

Lotario I (795-855). Nipote di Carlo Magno, fu re d’Italia dall’822 all’850. L’immagine che lo raffigura appartiene ad un evangeliario che si trova a Parigi, nella Biblioteca Nazionale di Francia.

Le lunghe contese per la supremazia

Nelle campagne gli insediamenti erano costituiti da abitazioni coperte di paglia, con l’aia, l’orto e appezzamenti a prato e vigna.
Quest’ultima doveva essere particolarmente importante, visto che esistevano degli edifici per il torchio. Altrettanto importante era la terra che si poteva arare, suddivisa in grandi rettangoli irregolari, ma erano pochi coloro che la possedevano, mentre numerosa era la massa dei poveri nullatenenti.
Nel frattempo i conti e i marchesi delle famiglie più potenti ritenevano di non dover rispondere a nessuno delle loro azioni e si comportavano da sovrani perché, meglio del re, erano in grado di organizzare la difesa dei propri territori.
Fu così che essi incominciarono a lottare per la supremazia in Francia, Germania e Italia, i tre regni in cui l’impero di Carlo Magno si era smembrato.

843, l'Impero carolingio è diviso in tre parti.

L’Impero Carolingio, sorto la notte di Natale dell’800 con l’incoronazione di Carlo Magno, nell’843 fu diviso in tre parti: quella occidentale, governata da Carlo il Calvo, da cui sorgerà la Francia; quella orientale, assegnata a Ludovico il Germanico, nucleo della Germania; quella centrale, concessa a Lotario I.
By Treaty_of_Verdun.svg: Christoph S., Wolpertingerderivative work: Neq00 (talk), valepert (Treaty_of_Verdun.svg) [CC-BY-SA-3.0 or GFDL], via Wikimedia Commons

Durante le lunghe contese, come riferisce Augusto Meneghini in Padova e sua provincia:

[…] vari castelli si alzarono nel territorio, primi de’ moltissimi che ne’ secoli posteriori coronarono la cima di ognuno de’ nostri colli, e assicurarono le signorili abitazioni dei baroni del piano, e le ricche abbazie, gli ospedali e le chiese. 1

L’importanza del cristianesimo e il millenarismo

Nel 961 l’Italia centro-settentrionale era governata dall’imperatore tedesco Ottone I, che rese gli uomini di chiesa potenti quanto i grandi signori, concedendo loro molti diritti che sarebbero spettati a lui o ai suoi laici. Sorsero così numerosi vescovi che dipendevano dal Papa, ma che dovevano essere fedeli al re, svolgere per lui dei servizi, versargli, in moneta o in prodotti, determinati canoni. Il modo di vita di molti preti, abati e vescovi, non era sostanzialmente diverso da quello dei laici di uguale condizione. Anche i vescovi di Padova, come riporta Giuseppe Cappelletti nella sua Storia di Padova, «tenevano gran corte, vassalli, gente armata, carceri …2 ».

Incontro tra Ottone I e papa Giovanni XII.

La miniatura raffigura l’incontro tra Ottone I di Sassonia il Grande e Papa Giovanni XII. Il 2 febbraio 962 in San Pietro il Papa incoronò Ottone I Imperatore.
Guarda la pagina per l’autore [Public domain], attraverso Wikimedia Commons

Eppure la religione continuava ad occupare un posto molto importante nell’animo degli uomini: nelle campagne i contadini celebravano adeguatamente le feste dei Santi e molto spesso il loro succedersi nel corso dell’anno era l’unico calendario che fossero in grado di capire e di usare.
Un miracoloso potere era attribuito alla Croce ed alle reliquie, ed il recarsi in pellegrinaggio in luoghi resi sacri dal ricordo di qualche miracolo o dalla predicazione di un santo, era considerato un atto di grande devozione.
In un momento in cui la terra produceva poco e la maggior parte dei prodotti era a disposizione dei grandi signori laici ed ecclesiastici, tra frequenti epidemie e carestie, si era diffusa la superstiziosa convinzione che nell’anno Mille, a mille anni esatti dalla sua prima venuta sulla terra, Cristo sarebbe tornato a sconfiggere definitivamente il Diavolo e il male.
La predizione, contenuta nello scritto dell’apostolo Giovanni intitolato l’Apocalisse, si sarebbe avverata e sarebbe giunta la fine del mondo 3.

Dürer. Apocalisse, Quinta e sesta piaga.

La profezia della quarta e della quinta piaga in una delle incisioni di Albrecht Dürer che raffigurano l’Apocalisse di S. Giovanni, l’ultimo libro del Nuovo testamento.
Albrecht Dürer [Public domain], via Wikimedia Commons

Divisione territoriale della penisola italiana nell'anno Mille.

La divisione territoriale della penisola italiana nell’anno Mille. Il Marchesato di Verona e Aquileia dal 975 apparteneva al Ducato di Carinzia.
MapMaster, CC BY-SA 3.0, attraverso Wikimedia Commons

La rinascita dopo il Mille

In realtà, gli anni intorno al 1050 si presentarono, sotto molti aspetti, come un’epoca di rinascita. Il pericolo di altre invasioni barbariche era cessato: Ungari e Slavi, ponendo fine alla irrequieta vita nomade, avevano trovato sede stabile nelle pianure pannonica e russa; convertiti al Cristianesimo, costituivano ormai per l’Europa una difesa contro i nomadi delle steppe asiatiche. Le acque dei fiumi vennero regolate e ne fu meglio utilizzata la forza motrice con lo scavo di canali di deflusso e lo sfruttamento delle cascate, per mettere in moto mulini e frantoi.
Nelle campagne metodi diversi di coltivazione e varie invenzioni si diffusero rapidamente: per esempio, prima si attaccava il cavallo al traino mettendogli al collo una cinghia di cuoio allentata che strangolava l’animale quando doveva trasportare carichi troppo pesanti, ora si usava il collare rigido che posava sulle spalle e questo permetteva di aumentare i pesi trainati.

L'aratura, miniatura del Mille circa.

L’aratura, in una miniatura che risale intorno al Mille (Londra, British Library).
Di unknown, but died for sure [Public domain], attraverso Wikimedia Commons con modifiche.

Si tornò a lavorare la terra con zappe di ferro e ad ararla in profondità con aratri dal vomere ricurvo al posto dei vecchi aratri in legno.
Le strade erano percorse da pellegrini diretti a qualche santuario, da studenti che andavano ad ascoltare le lezioni di un maestro famoso, da monaci in questua e da una nuova categoria di persone sempre più numerosa: i mercanti.
Un ‘invenzione che contribuì gradatamente a migliorare le condizioni di vita e di lavoro e che ci interessa da vicino, fu quella del mulino ad acqua.

I diversi percorsi del Cammino di Santiago.

Il Cammino di Santiago si snoda attraverso molteplici percorsi, attraverso i quali si giunge a Santiago di Compostela, all’estremità nord-ovest della Spagna, in Galizia. Qui il pellegrino prega presso la tomba dell’apostolo Giacomo il Maggiore, ritrovata nel IX secolo.
Di Manfred Zentgraf, Volkach, Germany, CC BY-SA 2.5, attraverso Wikimedia Commons

Lucia Boaretto

1) CANTU’ Cesare (a cura di), Grande illustrazione del Lombardo-Veneto, ossia Storia delle città, dei borghi, comuni, castelli, ecc. fino ai tempi moderni, vol. IV, MENEGHINI Augusto, Padova e sua provincia, Milano, Corona e Caini editori, 1859, p. 25.
Lettura e download:  archive.org – books.google.it
2) CAPPELLETTI Giuseppe, Storia di Padova dalla sua origine sino al presente, vol. I, Edit. F. Sacchetto. Padova, 1875, p. 59.
Lettura e download: archive.orgbooks.google.it
3) «Vidi poi un angelo che scendeva dal cielo con la chiave dell’Abisso e una gran catena in mano.
Afferrò il dragone, il serpente antico – cioè il diavolo, satana – e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell’Abisso, ve lo rinchiuse e ne sigillò la porta sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni. Dopo questi dovrà essere sciolto per un po’ di tempo.
Poi vidi alcuni troni e a quelli che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare. Vidi anche le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non ne avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni; gli altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni. Questa è la prima risurrezione.
Beati e santi coloro che prendon parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo e regneranno con lui per mille anni.
Quando i mille anni saranno compiuti, satana verrà liberato dal suo carcere e uscirà per sedurre le nazioni ai quattro punti della terra, Gog e Magòg, per adunarli per la guerra: il loro numero sarà come la sabbia del mare.» Apocalisse 20, 1-8.

Questo articolo è stato pubblicato nel numero di dicembre 1996 de “La Finestra”, periodico della Pro Loco di Battaglia Terme, con il titolo “Battaglia: la nostra storia tra ipotesi e realtà – 4a parte”.

Le immagini e le relative didascalie sono a cura di BATTAGLIATERMESTORIA.