1952-55. La partita con Gino Cappello

1953/54: il Galileo Battaglia è in Promozione

Nel campionato 1953/54 il Galileo Battaglia vede accolta la sua domanda di essere iscritto nella categoria superiore e gioca in Promozione Regionale, nel girone B, composto da 16 squadre. Di queste, nove sono di Rovigo e provincia: U.P. Arianese (Ariano Polesine), G.S. Ballarin (Rovigo), A.C. Contarina, A.C. Costa di Rovigo, U.S. Lendinarese (Lendinara), U.S. Milani (Taglio di Po), A.C. Polesella, S.S. S.A.F. (S. Apollinare), A.C. Trecenta; quattro sono della provincia di Venezia: U.S. Clodia (Chioggia), A.C. Coin (Mirano), S.S. Conti (Cavarzere), A.C. Strà. Due di Padova e provincia: U.S. Petrarca (Padova), G.S. Galileo Battaglia (Battaglia Terme); la sola A.S. Minerbe è della provincia di Verona 16.
Questo il costo di ciascun stampato della federazione valevole per la stagione 1953/54: elenco trasmissione cartellini ed elenco trasmissione tessere: lire 10; lista di trasferimento: lire 20; cartellino federale e moduli individuali di passaggio: lire 100 17.

05/04/1953, G.S. Galileo A.C. Battaglia. La squadra che ha giocato la partita amichevole contro il Bologna B. È una delle formazioni del Galileo Battaglia che è salito dalla Prima Divisione in Promozione. Le due immagini sono di poco diverse. Da sinistra, in piedi: Grossi Anselmo (II), Alunni Nevio, Filippi Franco, Garbin Achille, D’Agostino Adalberto, Benvegnù Sergio, l’allenatore Grossi Mario. Accosciati: Sgnaolin Euros, Pegoraro Gastone, Grossi Arrigo (I), Pirovano Ilmo, Borgato Vitaliano.
Sulle maglie uno stemma che riporta, in ordine: la scritta CRAL, il simbolo delle Officine Elettromeccaniche Galileo e, in basso, la scritta A.C. BATTAGLIA T.

(1: raccolta Franco Filippi – 2: raccolta Vittorio Bonafè)

Mario Grossi viene riconfermato alla guida del Galileo Battaglia.
Ecco l’elenco dei giocatori di cui può disporre nel corso della stagione. Portieri: Fronda Marcello, Pegoraro Gastone. Difensori: Caraccia (alias “Bruno”), Chinchio Bruno (“Pacagnèa”), Corazza, Filippi Franco, Malatesta Dino, Pasquetto Emilio. Centrocampisti: Alunni Nevio, Borgato Vitaliano, Bottaro Giovanni, Equisetto Dino, Sgnaolin Euros. Attaccanti: Benvegnù Sergio (“Figo”), Griggio, Grossi Anselmo (“Mino”), Paladin, Pirovano Ilmo, Sbettega Giuseppe.
Fanno parte della rosa anche Piazza Lino, che gioca sia da difensore che da centrocampista, Garbin Achille che sa muoversi sia a centrocampo che in attacco, Marcante Lorenzo che è in grado di ricoprire molti ruoli, Cappellozza Giancarlo, Masin Emilio. Borgato, Bottaro e Paladin sono da Padova; Pasquetto e Griggio provengono dal Brusegana.

Campionato 1953/54, Filippi e Garbin. Nella foto di sinistra è ritratto il capitano Filippi Franco, in quella di destra l’attaccante Garbin Achille, che tra il 1959 e il 1961 giocherà nel Taranto.

(Raccolta Arrigo Bottaro)

“Ci si spostava in corriera: dodici posti per squadra e allenatore, altri quattro per i dirigenti e i rimanenti posti per i tifosi. Talora dovevano essere utilizzate due corriere per il gran numero di sostenitori al seguito. Tra i tifosi ricordo, in particolare, Paride Brizzolari (che fu anche arbitro), i fratelli Pavan, Businaro detto “Moro Ciarìn”, Ebreon “Vitaeonga”, Alunni Armando (fratello dei giocatori Nevio e Alfredo).
La squadra più vicina che giocava nella nostra categoria era il Petrarca. Le trasferte erano quindi tutte piuttosto lontane. Quando si andava a giocare a Chioggia, il premio era la cena di pesce da Ballarin, fratello dei due giocatori del grande Torino periti a Superga.”
(Franco Filippi)

In un documento, redatto dalla Presidenza del Gruppo Sportivo Officine Galileo – A. C. Battaglia, sono elencate le regole che i giocatori devono scrupolosamente rispettare per la buona riuscita del campionato, pena le multe indicate. L’ammenda più grave viene comminata in caso di espulsione dal campo per motivi disciplinari: se il giocatore non viene squalificato, viene tolto il premio partita; se c’è anche la squalifica, la sanzione aumenta di 500 lire.
Tutti i convocati per la partita domenicale devono essere a casa il sabato alle ore 22.00; il mancato rispetto della norma comporta una multa di 1.000 lire. Vengono inoltre stabiliti i premi partita: 2.000 lire per la vittoria fuori casa, 1.000 lire per il pareggio fuori casa o la vittoria in casa, 500 lire per un pareggio in casa 18. Le ore di lavoro perdute per effettuare l’allenamento sono rimborsate il 5 di ogni mese.

Gruppo Sportivo Officine Galileo, norme per la buona riuscita nel campionato 1953/54.

23/09/1953, G.S. Off. Galileo. Il documento a firma della presidenza del Gruppo Sportivo Officine Galileo – A.C. Battaglia in cui sono riportate le norme per la buona riuscita nel campionato 1953/54.

(Raccolta Franco Filippi)

Il campionato inizia il 4 ottobre 1953. Questi alcuni risultati. 29 novembre: Ballarin-Galileo Battaglia 2-4 (p. t. 1-2). 20 dicembre: Galileo Battaglia-Conti Cavarzere 4-0. 24 gennaio 1954: Polesella-Galileo Battaglia 1-0.

“In questo campionato il Battaglia ha segnato la sua prima rete alla terza giornata con Paladin, ma ha rimediato ancora una volta una sconfitta. Alla quarta giornata il primo punto: pareggio fuori casa contro la S.A.F. (la squadra di S. Apollinare) per 2-2. Alla quinta giornata è venuto a rinforzare la squadra il terzino Caraccia, dopo due o tre domeniche è arrivato il portiere Fronda. Questi due erano poliziotti della celere, alti e grossi. Caraccia non aveva l’autorizzazione per poter giocare al calcio, e quindi scendeva in campo sotto falso nome (!). Ricordo che si faceva chiamare Bruno. Fronda sarebbe poi diventato giocatore della squadra di Rugby delle Fiamme Oro Padova (che hanno ora sede a Roma). La prima vittoria è alla settima giornata: 2-0 casalingo contro il Trecenta, con due reti di Borgato. Alla nona giornata il Battaglia ha battuto il Ballarin Rovigo per 2-1, con le reti di Grossi e Borgato.” (Franco Filippi)

Campionato 1953/54, Marcello Fronda in tuffo.

Campionato 1953/54, Marcello Fronda. Campo comunale di Battaglia Terme, primavera del 1954. Il portiere del Galileo Battaglia Marcello Fronda in tuffo. Il terreno di gioco è circondato dai tifosi.

(Raccolta Vittorio Bonafè)

“Nel Polesine, ma anche a Monselice e nella vicina Pernumia era difficile tornare a casa con un pareggio per l’aggressività che c’era in campo e intorno ad esso. Spesso si verificavano invasioni di campo e risse, talvolta volavano percosse e pugni. Gli arbitri dovevano essere sempre scortati e spesso venivano accompagnati dai carabinieri 19. Ricordo che a Taglio di Po mi tirarono i sassi sin da metà campo: andavo avanti e indietro cercando di schivare le sassate e parare i tiri… Qui Vittorio Bottaro, che era il tuttofare della squadra, è stato preso per i capelli: da quella volta se li è sempre tagliati alla “umberta”, e cioè molto corti.” (Gastone Pegoraro)

Bisogna però dire che anche a Battaglia giocatori e pubblico avevano la loro buona dose di aggressività.

La retrocessione

La classifica alla fine del girone di andata vede, dopo 15 partite, il Galileo Battaglia al penultimo posto, insieme al S.A.F., con 9 punti; ultimo è il Ballarin Rovigo con 7 punti 20.
Ecco i risultati di alcune partite del girone di ritorno. 14 febbraio 1954: Galileo Battaglia-Contarina 2-0. 4 aprile 1954: Galileo Battaglia-Ballarin 2-1. 25 aprile: Conti Cavarzere-Galileo Battaglia 5-3.

Campionato 1953/54, Stra-Galileo. Nella prima foto, un’azione sulla fascia. A destra, i giocatori si allontanano dal terreno di gioco. La squadra di Battaglia è quella con la divisa più chiara.

(Raccolta Franco Filippi)

“L’ultima partita di campionato era in casa, contro il Polesella. Ci mancava solo un punto per la salvezza: io ero infortunato e seguivo le sorti della mia squadra da fuori, con molto rammarico per non poter essere in campo e per gli scarsi risultati raggiunti. In svantaggio di un gol il Battaglia attaccava, ma non riusciva a segnare, anche se gli avversari non mostravano particolare spirito agonistico, visto che erano già salvi. L’arbitro ci esortava a tirare, ci diceva di mandare la palla nei pressi della porta, di buttarla dentro anche con una mano… Non c’è stato nulla da fare, il Battaglia non è riuscito a segnare ed è stato sconfitto per 1-0. Mario Grossi mi ha subito detto: “adesso ci tocca disputare la bella!”. Mi ha chiesto di ritornare a giocare e io ho ripreso ad allenarmi. La gamba, però, si gonfiava ancora, e per quella stagione non mi è più stato possibile scendere in campo. Abbiamo chiuso il campionato con gli stessi punti di altre due squadre, e quindi sono state giocate le partite di spareggio: una della tre aveva la possibilità di salvarsi. (Franco Filippi)

Questa la classifica finale del campionato 1953/54: Clodia 48, Coin 46, Petrarca e Polesella 35, Lendinara 34, Conti e Contarina 31, Minerbe 30, Strà e Milani 28, Ariano 27, S.A.F., Trecenta e Galileo Battaglia 24, Costa 18 (-2 punti pen.), Ballarin 15 21.
Dal momento che S.A.F., Trecenta e Galileo Battaglia hanno concluso il campionato a pari punti, si devono effettuare nel campo neutro di Legnago (VR) tre gare di qualificazione per stabilire quali squadre debbano retrocedere. Questo il calendario con i risultati del Galileo:
20 giugno 1954: Galileo Battaglia-S.A.F. 2-3 22.
27 giugno 1954: Trecenta-Galileo Battaglia 4-0.
4 luglio 1954: S.A.F.-Trecenta. La partita è vinta dal S.A.F.
La seconda partita, quella che sancisce la retrocessione, è molto nervosa, al punto che sia Borgato che l’allenatore Grossi vengono espulsi, subendo una lunga squalifica. Fino al 31 dicembre 1955 Borgato dovrà rimanere fermo e Grossi non potrà ricoprire alcuna carica 23.
Il Galileo Battaglia perde entrambe le partite e retrocede in Prima Divisione Regionale (6° livello) insieme al Trecenta, che sarà poi ripescato.

“Sono state purtroppo perse entrambe le partite, e quindi il Battaglia è ritornato in 1a Divisione. Mario Grossi aveva dato tutto se stesso, ma i risultati tornavano purtroppo ad essere scarsi. Per un po’ di tempo ha lasciato ogni incarico di responsabilità.” (Franco Filippi)

L’attività dell’U.S. Doria

La Doria continua la sua attività. L’allenatore è Aristide Agostini detto “Tarma”, al quale seguirà Sartori Severo. Dirigenti sono Pedrazzoli Mario, Schiavo Edoardo e Alunni Armando. Rampin Mario, abile giocatore di boccette, è dirigente e massaggiatore; successivamente sarà presidente della Polisportiva Gialloblu. Un certo Gino, soprannominato “Vecio Manéta”, è il tuttofare della società.

“Dal ’50 al ’53 ho giocato nella Condor, ma all’occorrenza anche nella Doria. Nel ’53 sono passato definitivamente alla Doria ed ho giocato in questa squadra fino a quando ho smesso, nel 1958. Ricoprivo il ruolo di centravanti. Il mio soprannome era “Celio”, un giocatore che ha giocato parecchi anni nel Padova. Alla Doria si viveva come una grande famiglia. Ci si organizzava in tutto e per tutto e si divideva il necessario. La Doria aveva la maglia gialla, con una V azzurrina sul colletto. L’abbigliamento veniva dato dalla Società, le scarpe acquistate dai giocatori e ci si allenava un giorno alla settimana. Eravamo 16-18 giocatori. Molti sono passati come me dalla Condor alla Doria, altri si sono ritirati. Qui ero sempre titolare e facevo diversi gol, anche 3-4 in una stessa partita. Si giocava sempre di domenica, alcune volte di mattina, altre volte di pomeriggio.

Questi i compagni di squadra che ricordo maggiormente:
TERZINI – Italo “Coco” Agostini, Giovanni “Gioanìn” Pregnolato e Franco Zaramella.
CENTROCAMPISTI – Maurizio Bruscagin, interditore, è poi diventato arbitro; mio fratello Luciano “Ciano” Pavan e Enzo Cappellozza giocavano mezz’ali; Antonio Salmaso era mediano; altri centrocampisti erano Loris Zaramella (fratello di Franco), Armando “Francisìn” Lunardi e Danilo Bodon.
ATTACCANTI – Diego “Gioe” Salmaso.
Anche nella Doria, prima di entrare in campo, Enzo “Cecio” Cappellozza mi faceva fare sempre due-tre giri del terreno di gioco; io non ne avevo molta voglia, ma lui insisteva nella preparazione per farmi entrare “scaldato”.
Prima di passare con il Battaglia hanno giocato un anno con la Doria anche i fratelli Arrigo e Anselmo “Mino” Grossi; il primo era terzino, l’altro punta. Anselmo, in particolare, è stato capocannoniere del Battaglia ed ha segnato dei gol anche con astuzia. Hanno giocato sia con la Condor che con la Doria Giampaolo Zanardi e i fratelli Lino e Gerardo Piazza. Erano tutti e tre di compagnia e contribuivano a sdrammatizzare i momenti più difficili.

25/10/1953, U.S. Doria impegnata in una partita amichevole.

25/10/1953, U.S. Doria. La squadra della Doria impegnata in una partita amichevole.

(Raccolta Maurizio Bruscagin)

Con la Doria ho vinto due campionati provinciali UISP (Unione Italiana Sport Per tutti). Non c’erano promozioni, né retrocessioni. Io ero il capitano quando si giocava fuori casa; in casa, la fascia era affidata ad Antonio Salmaso. Ricordo che sono stato espulso un paio di volte per offese all’arbitro. Al sabato si andava a ballare e alla domenica mattina più di qualcuno veniva tolto dal campo e sostituito perché visibilmente non all’altezza: bisognava vedere se anche il sostituto era andato a ballare… Ricordo che ad un certo punto un dirigente della Doria il sabato sera veniva con noi. Quando ci salutavamo, lui ci raccomandava di andare a letto ed era convinto che tornassimo a casa; ci ritrovavamo invece poco dopo al Bar Commercio, dove stavamo in compagnia fino alle 2-3 di notte.
In quel periodo c’erano pochi soldi; si mangiava molto poco, si possedeva solo il necessario e talora neanche questo. Ricordo che una volta dovevamo andare in trasferta a Cadoneghe in treno. Nello scompartimento era seduta una donna in stato interessante che aveva un’ampia gonna di lana. Abbiamo chiesto alla signora se un nostro amico poteva nascondersi dietro il sedile per non pagare il biglietto; la donna ha accettato: sicuramente anche lei conosceva la ristrettezza economica. Il controllore, passando, è inciampato sul piede del nostro giocatore e, ignaro, ha chiesto scusa alla donna.

Le rivali di sempre erano il Cadoneghe, il Maserà, il Conselve e l’Agna. Il risultato più clamoroso è stata la vittoria in casa sul Cadoneghe per 7-1. Contro la squadra dell’UISP di Bologna abbiamo vinto per 1-0. La partita più difficile è stata quella contro il Maserà, giocata in casa quando eravamo primi in classifica. C’era una pioggia torrenziale e il terreno era al limite della praticabilità. Abbiamo perso per 3-1, non c’eravamo proprio in campo. Ricordo che, dopo la partita, siamo andati a ballare al Residence (al pomeriggio della domenica in quegli anni  le ragazze rientravano alle 18.30 – 19.00): non riuscivamo nemmeno a stare in piedi per la stanchezza!
Ricordo un torneo giocato a Cadoneghe in un solo giorno, con in palio una coppa. Quattro le squadre partecipanti, una partita al mattino e, se vinta, la finale il pomeriggio. Abbiamo vinto la prima partita, al mezzogiorno abbiamo mangiato pane e patate americane, abbiamo fatto un giro per il paese e siamo scesi in campo il pomeriggio, vincendo partita e coppa. Per il ritorno ci siamo recati a piedi sino alla stazione di Padova, e qui metà squadra è salita su un treno e metà su un altro. Ci siamo presi in giro a vicenda: entrambi i gruppi erano convinti di essere saliti sul treno giusto. I giocatori dell’altro gruppo, dopo due stazioni, si sono resi conto di essere saliti sul treno per Cittadella. Per poter ritornare hanno dovuto prendere due treni; sono rientrati dopo mezzanotte.

Quando ancora giocavo con la Doria ho fatto un provino con la 1a squadra del Battaglia. Nel corso della partita Franco Filippi, che aveva 3-4 anni più di me e giocava centromediano (allora non c’era il libero), mi ha completamente neutralizzato: devo dire che fino ad allora non avevo mai pensato di smettere, ma quel giorno mi è andata via la voglia di giocare. Filippi è stato capitano del Battaglia per circa un decennio.” (Sergio Pavan)

NOTE

16) FIGC, Lega Regionale Veneta, Comunicato n. 1 del 12 agosto 1953.
17) Ivi, Comunicato n. 40 del 24 giugno 1953. 10 lire del 1953 corrispondono a 0,15 euro del 2011.
18) 1.000 lire del 1953 equivalgono a 15,41 euro del 2011.
19) A conferma di quanto affermato, si veda MARIO BOETTO, Un secolo di storia. Dalla Monselicense al Calcio Monselice 1926, edizione 2009, pag. 86.
20) FIGC, Lega Regionale Veneta, Comunicato n. 22 del 3 febbraio 1954.
21) Ivi, Comunicato n. 39 del 2 giugno 1954.
22) Ivi, Comunicato n. 42 del 23 giugno 1954.
23) Ivi, Comunicato n. 43 del 30 giugno 1954.