1952-55. La partita con Gino Cappello

Nel giorno di Pasqua del 1953 si gioca a Battaglia Terme una partita amichevole contro il Bologna B, cui prende parte il forte attaccante padovano Gino Cappello. Nel 1953/54 il Galileo Battaglia sale nel campionato di Promozione, ma vi rimarrà per una sola stagione.

1952-55

Gino Cappello e la Promozione

1952/53: il Galileo Battaglia gioca ancora in I Divisione

Nel 1952/53 il Galileo Battaglia gioca ancora nel Campionato Veneto di I Divisione, girone D, composto da 11 squadre. Per effetto di una riorganizzazione della struttura del calcio italiano, la I Divisione è ora al 6° livello. 1 Cinque squadre sono della provincia di Padova: G.S. Galileo (Battaglia Terme), U.S. Brusegana (Padova), U.S. Mestrino, G.S. Stanga (Padova), Pol. Fila (S. Martino di Lupari). Altre cinque sono da Treviso e provincia: U.S. Cordignanese (Cordignano), A.C. Crocetta del Montello, U.S. Paal (Conegliano), G.S. Spresiano, U.S. Virtus (Treviso). L’unica squadra da Venezia è l’A.C. Agnoletto (Mestre). 2 Mario Grossi è nuovamente divenuto presidente della Società ed è ritornato ad allenare il Galileo Battaglia. Alcuni dirigenti: Alunni Armando detto “Smarìlio”, Grossi Danilo, Mescalchin Mario, Pasetto Gino; Antico Giuseppe, chiamato Gino, è il cassiere. Le maglie sono di lana e i colori sono il giallo e il blu. Il campionato inizia il 2 novembre 1952; le squadre, a causa del numero dispari, osservano a rotazione un turno di riposo.

Campionato 1952/53, 1a e 2a giornata. La prima pagina del calendarietto su cui Franco Filippi annotava i risultati e i premi ottenuti.

(Raccolta Franco Filippi)

Campionato 1952/53, azione di gioco. Il centravanti D’Agostino tenta di effettuare un colpo di testa, contrastando il portiere avversario. Spostato verso la porta, Baraldo accompagna l’azione. La partita si svolge al Comunale di Battaglia Terme. Sullo sfondo, il rudimentale impianto di illuminazione, consistente in lampadine issate su dei pali.

(Raccolta Arrigo Bottaro)

“Questa la formazione-tipo: 1 Pegoraro Gastone, 2 Chinchio Bruno Antonio, 3 Grossi Arrigo (I), 4 Alunni Nevio, 5 Filippi Franco, 6 Marcante Lorenzo, 7 Benvegnù Sergio, 8 Borgato Vitaliano (da Padova), 9 D’Agostino Adalberto, 10 Garbin Achille, 11 Grossi Anselmo (II). Altri giocatori: Sgnaolin Euros, Pirovano Ilmo, Malatesta Dino, Masin Emilio.” (Filippi Franco)

G.S. Galileo A.C. Battaglia 1952/53. La squadra prima della gara.

G.S. Galileo A.C. Battaglia 1952/53. La squadra prima della gara. Campo comunale di Battaglia Terme, 09/11/1952. In piedi, da sinistra. Dietro: D’Agostino Adalberto, Garbin Achille, Borgato Vitaliano. Al centro: Alunni Nevio, Filippi Franco, Marcante Lorenzo, Benvegnù Sergio. Accosciati: Grossi Anselmo (II), Grossi Arrigo (I), Pegoraro Gastone, Chinchio Bruno Antonio. Dietro ai giocatori, il corso d’acqua che separava il campo sportivo dai campi coltivati, largo circa 5 e profondo 1,5 m. Il pallone vi cadeva spesso dentro, e c’era sempre qualcuno pronto a raccoglierlo. Proprio perché sempre bagnato, a Battaglia il pallone pesava sempre più che in altri campi. Il gioco di testa era particolarmente arduo.

(Raccolta Franco Filippi)

G.S. Galileo A.C. Battaglia 1952/53. La squadra con dirigenti e amici.

G.S. Galileo A.C. Battaglia 1952/53. La squadra con dirigenti e amici. Dietro a tutti, al centro: Mescalchin Mario. Da sinistra, in piedi: Fortin Lorenzo, Grossi Danilo, Grossi Arrigo (I), Alunni Nevio, Filippi Franco, Chinchio Bruno, Sgnaolin Euros (chinato), D’Agostino Adalberto, Pedron, l’allenatore Grossi Mario. Al centro, chinati: Garbin Achille, Benvegnù Sergio, Tasinato Ennio. In primo piano: Bonaldi “Berto”, Pegoraro Gastone, Grossi Anselmo (II – davanti a Pegoraro), Borgato Vitaliano, Marcante Lorenzo (09/11/1952).

(Raccolta Franco Filippi)

Campionato 1952/53, Filippi Franco.

Campionato 1952/53, Filippi Franco. Il capitano della squadra, Filippi Franco (09/11/1952). Ha giocato al centro della difesa, con il n. 5, per undici campionati, dal 1949/50 al 1959/60.

(Raccolta Franco Filippi)

Buson Gabriele si è accasato al Monselice.
La partita Crocetta-Galileo Battaglia del 21 dicembre viene sospesa al 20’ del 2° tempo per malore all’arbitro. Alla fine del girone di andata il Galileo è al terzo posto, con 13 punti (9 le partite giocate). 3
La partita Crocetta-Galileo si gioca il 26 aprile 1953 e il risultato è di 4-4.

26/04/1953, Crocetta-Galileo. Azione del Crocetta. Azione offensiva della squadra di casa. Pegoraro, saltando, anticipa l’attaccante avversario e si impossessa del pallone. Il capitano Filippi copre la porta ed è pronto ad intervenire.

(Raccolta Franco Filippi)

26/04/1953, Crocetta-Galileo. Parata di Pegoraro. Il portiere del Galileo si piega per prendere il pallone, che sta per sfuggirgli; con sveltezza chiude le gambe e lo ferma, salvando la porta. Sgnaolin è vicino al portiere, poco più in là il capitano Filippi. I pali della porta sono a sezione quadrangolare, le linee del campo sono segnate in maniera approssimativa.

(Raccolta Franco Filippi)

“Nel girone di ritorno abbiamo giocato a Mira contro l’Agnoletto Mestre, che non aveva un proprio campo. L’Agnoletto era in testa al campionato, noi subito dietro: vincendo, lo avremmo superato di un punto (a quel tempo, infatti, la vittoria valeva due punti). Chinchio era andato a prestare il servizio militare e quindi Mario Grossi, per necessità e per motivi tattici, mi ha fatto giocare terzino, ed ha arretrato Alunni. Ricordo che siamo arrivati in 14: la squadra, una riserva e due giovani aggregati per l’occorrenza; di portieri, solo uno. Alla fine del primo tempo eravamo in vantaggio per due reti a zero. Il primo gol l’ha realizzato Ilmo Pirovano, che lavorava al Comune di Battaglia come geometra. Nel secondo tempo bastava controllare la partita. L’Agnoletto ha iniziato a spingere, creando diverse occasioni, che ho sventato all’ultimo istante, sul filo dell’area di rigore. Nell’ultimo intervento che ho compiuto, l’avversario, che era abituato a segnare ogni settimana, ha effettuato il classico fallo di frustrazione, dandomi un calcione sulla caviglia. Io ho reagito, dicendogli che queste cose non vanno fatte. A me, infatti, piace il gioco pulito: vigoroso, sì, ma non violento. L’arbitro ci ha dato la punizione a favore, ma mi ha espulso per il gesto: era la prima volta che venivo allontanato dal campo di gioco. Uscendo, ho incontrato Mario, che si è sfogato dandomi un calcio sul sedere: era il calcio di uno che ha giocato al pallone… Mi ha mandato via, dicendomi di aspettare davanti al cancello: se avessimo perso la partita avrei dovuto tornare a casa a piedi! Per mia fortuna, la partita è stata vinta.” (Franco Filippi)

“Garbin Achille aveva un tiro così potente che dopo una parata in allenamento ho avuto male per 20 giorni” (Gastone Pegoraro)

22/02/1953, Agnoletto Mestre-Galileo Battaglia. Pegoraro in uscita.

22/02/1953, Agnoletto Mestre-Galileo Battaglia. Pegoraro, in uscita, allontana il pallone con i pugni, anticipando l’ala avversaria. Sulla linea dell’area piccola, Grossi Anselmo (II). Il mediano del Galileo copre la porta.

(Raccolta Arrigo Bottaro)

22/02/1953, Agnoletto Mestre-Galileo Battaglia.

Il portiere Pegoraro. L’estremo difensore del Galileo osserva l’andamento della partita, pronto ad intervenire.

(Raccolta Arrigo Bottaro)

Pegoraro in uscita. Pegoraro è al limite dell’area e, ribattendo il pallone con i pugni, sventa l’attacco della squadra avversaria. In primo piano, lo stopper del Galileo arretra per proteggere l’uscita del portiere.

(Raccolta Gastone Pegoraro)

Tiro di Benvegnù. L’ala destra del Galileo ha effettuato un preciso tiro da lontano, che viene deviato dal portiere avversario. Pirovano, all’interno dell’area di rigore, è pronto per l’eventuale ribattuta.

(Raccolta Arrigo Bottaro)

Rete del Galileo Battaglia. La palla sta per entrare in porta, nonostante il bel tuffo del portiere dell’Agnoletto.

(Raccolta Arrigo Bottaro)

La partita amichevole contro il Bologna B e Gino Cappello

Il 5 aprile 1953 è il giorno di Pasqua. Gino Cappello, il forte attaccante padovano allora in forza al Bologna, giunge a Battaglia per giocare un’amichevole insieme alle riserve della sua squadra. Fisicamente possente, è dotato di un’enorme classe: possiede fantasia, visione di gioco, capacità di saltare l’uomo con finte sorprendenti, potenza e precisione nel tiro. Nils Liedholm e il famoso radiocronista Sandro Ciotti lo considerano addirittura il miglior giocatore italiano di sempre, anche se durante le partite si prende delle pause. Quando però ricomincia a giocare riparte lo spettacolo e tutti ne rimangono affascinati. “Capèo”, amico del presidente-allenatore Mario Grossi, ha un fratello che da circa un anno gestisce l’albergo situato dove attualmente c’è la banca, all’angolo tra via Maggiore e via Pescheria.

05/04/1953, partita amichevole Galileo Battaglia-Bologna B. Dirigenti e giocatori ispezionano il campo da gioco.

05/04/1953, partita amichevole Galileo Battaglia-Bologna B. Dirigenti e giocatori ispezionano il campo da gioco, circondato da una gran quantità di spettatori. Da sinistra: un dirigente del Bologna, Cappello Gino, Manfioli Antonio, Brizzolari Paride, Grossi Anselmo. Per poter far giocare Cappello, allora squalificato, l’arbitro federale dopo un po’ lascerà il posto a Brizzolari.

(Raccolta Bruno Chinchio)

La giornata è soleggiata, il campo colmo di spettatori (almeno 500), venuti anche dai paesi limitrofi. In questo periodo Cappello sta scontando la squalifica a vita, che sarà poi ridotta ad un anno. Durante un incontro estivo del torneo dei quartieri di Bologna, giocato al Comunale alla presenza di ben 10.000 spettatori, verso la fine della partita era venuto a diverbio con l’arbitro, mandandolo all’ospedale.

Per dirigere l’amichevole è stato nominato un arbitro federale e così Cappello, sotto squalifica, si è seduto in disparte. Affinché possa giocare, il direttore di gara, accondiscendente, si fa da parte e viene sostituito da Brizzolari Paride. Il campo è completamente circondato da spettatori di tutte le età che si godono lo spettacolo, incitando gli atleti. Alla fine è una grande festa: giocatori, dirigenti e tifosi si stringono intorno al grande calciatore.

05/04/1953, amichevole Galileo Battaglia-Bologna B.

Giocatori e dirigenti prima della partita. Da sinistra: Filippi Franco, Pegoraro Gastone, un dirigente del Bologna, Cappello Gino e Manfioli Antonio. Dietro, Sgnaolin Euros.

(Raccolta Arrigo Bottaro)

Le squadre entrano in campo. Il capitano del Galileo Franco Filippi e l’imponente giocatore del Bologna Gino Cappello si apprestano ad entrare in campo.

(Raccolta Franco Filippi)

Cappello e Filippi vanno a centrocampo. Il capitano del Galileo Filippi e Cappello, momentaneamente squalificato a vita, stanno portandosi a centrocampo.

(Raccolta Franco Filippi)

Le squadre a centrocampo. Le due squadre allineate prima dell’inizio della partita.

(Raccolta Franco Filippi)

Cappello in possesso del pallone. Cappello si destreggia con il pallone e viene subito attaccato da un giocatore del Galileo.

(Raccolta Bruno Chinchio)

Cappello al limite dell’area del Galileo. Cappello al limite dell’area del Galileo. Il bordo del comunale è assiepato di spettatori.

(Raccolta Gastone Pegoraro)

“Nel 1953 abbiamo giocato un’amichevole contro il Bologna. Durante la partita Cappello, che calciava con molta forza, con una finta ha aperto la difesa, mandando Chinchio “Pacagnèa” da una parte e Filippi dall’altra. Mi si è presentato davanti e, prima che tirasse, gli ho chiesto se voleva uccidermi, così il tiro non è stato molto forte. Nel corso della partita Cappello ha poi calciato una punizione con una potenza tale da sembrare una sassata. Sono riuscito a prendere il pallone, che mi ha colpito allo stomaco. Quando siamo rientrati negli spogliatoi mi sono guardato dove avevo preso il colpo: sembrava avessi subito un’operazione! Finita la partita siamo andati a mangiare all’albergo Milano, che si trovava dove ora c’è la Cassa di Risparmio.” (Gastone Pegoraro)

05/04/1953, amichevole Galileo Battaglia-Bologna B.

Conclusione del Bologna B. Una conclusione vincente della squadra bolognese. La palla sta per entrare in rete, nonostante l’uscita di Pegoraro.

(Raccolta Arrigo Bottaro)

Altra conclusione del Bologna B. Un’altra conclusione del Bologna B.

(Raccolta Arrigo Bottaro)

Cappello al tiro. Cappello effettua un forte tiro verso la porta di Pegoraro.

(Raccolta Arrigo Bottaro)

Pasqua 1953, amichevole Galileo Battaglia-Bologna B. Cappello attorniato dai giocatori del Battaglia e da numerosi tifosi.

05/04/1953, amichevole Galileo Battaglia-Bologna B. Cappello è attorniato dai giocatori del Battaglia e da numerosi tifosi. Da sinistra, in piedi: l’allenatore Grossi Mario, D’Agostino Adalberto, Filippi Franco, Malatesta Dino, Sorgi Pietro, Tasinato Ennio, Garbin Achille, Grossi Arrigo (I), Pegoraro Gastone. Accosciati: Alunni Nevio, Sgnaolin Euros, Cappello Gino, Grossi Anselmo (II), Masin Emilio.

(Raccolta Vittorio Bonafè)

“La giornata si è conclusa con la cena, per cui le fidanzate hanno aspettato invano…
Anch’io sono stato squalificato, per ben sei mesi: non a causa di un fallo violento contro l’avversario, ma… per aver dato uno schiaffo all’arbitro, fino a farlo cadere! Eravamo in Prima divisione, in trasferta ad Este. L’arbitro, correndo, era inciampato, slogandosi una caviglia. Era stato massaggiato, ma l’infortunio era più grave del previsto, per cui non era più in grado di correre e seguiva a malapena quanto succedeva in campo. Io gli chiesi di sospendere la partita, ma non ne volle sapere. Il Battaglia vinceva per 1-0, e io segnai il secondo gol. L’arbitro si trovava a metà campo e da lì mi ha annullato il gol per fuorigioco. Sono andato a protestare, chiedendogli come riuscisse a vedere un fuorigioco da quella posizione. Mentre parlavo, Chinchio è venuto a diverbio con il centravanti avversario. L’arbitro si è girato, ha visto Chinchio con fare minaccioso e lo ha espulso. Io ho ulteriormente protestato, e per tutta risposta il direttore di gara ha cacciato anche me. Non ci ho più visto: l’ho minacciato, dicendogli che sapevo dove abitava (era la verità) e che avremmo fatto i conti. Non era possibile proseguire una partita, gli dicevo, con un arbitro che non può correre e non può quindi vedere esattamente cosa succede. Mi ha nuovamente invitato ad uscire ed io, preso dalla rabbia, gli ho dato uno schiaffo. In quel momento è finita la partita. I giocatori dell’Este se ne sono tornati negli spogliatoi.
Il mercoledì successivo, a Mestre, c’è stata la riunione dell’organismo di giustizia sportiva, alla quale è stato invitato anche Mario Grossi. E’ stato analizzato il caso, ed è stato rilevato che finora non avevo mai avuto comportamenti scorretti in campo. Alla fine mi sono stati dati sei mesi di squalifica, ma l’arbitro è stato sospeso in maniera definitiva. La squalifica è stata poi ridotta, ed ho avuto solo due mesi di sospensione. A mente fredda mi è dispiaciuto molto e ancora mi dispiace di quello che è successo.”
(Filippi Franco)

L’amara conclusione del campionato

Dopo 20 partite il Galileo Battaglia chiude il campionato in testa alla classifica, alla pari con l’Agnoletto Mestre. Occorre uno spareggio per determinare la formazione che accederà alla fase finale; la partita, giocata il 26/04/1953, è vinta dall’Agnoletto per 2-1.
Questa la classifica finale: Agnoletto 29 (vincente qualificazione), Galileo Battaglia 29, Brusegana 26, Cordignano 24, Crocetta e Stanga 21, Spresiano 19, Mestrino e Virtus Tv 17, S. Martino di Lupari 16, Paal 1. 4 La media punti è di 1,45 a partita.

“Io, Alunni e Marcante formavamo la linea mediana del Battaglia. Nell’ultima partita di campionato gli osservatori del Monselice ci hanno visto giocare e volevano acquistarci in blocco. Il Battaglia ha chiesto 5-6 milioni di lire 5 e non se ne fece nulla. Io, comunque, non me ne sarei mai andato dal Battaglia.” (Filippi Franco)

Campionato 1952/53, la mediana del Galileo: Alunni, Filippi e Marcante.

Campionato 1952/53, la mediana del Galileo. Alunni Nevio, Filippi Franco e Marcante Lorenzo. Alla fine del campionato i dirigenti del Monselice avrebbero voluto acquistarli in blocco.

(Raccolta Arrigo Bottaro)

1952/53, formazione giovanile del Galileo Battaglia.

1952/53, formazione giovanile del Galileo Battaglia. Da sinistra, in piedi: il factotum Bottaro Vittorio, Sguotti A., Rizzato, Milani Loris, Golfetto Romolo (mediano), Donà Alfonso “Ilario”, Alunni Alfredo (II, mezz’ala), Grossi Danilo e Bortolami Terzo (portiere). Accosciati: Baraldo G. (attaccante), Della Giustina Luciano, Bettio Adriano (portiere), Manzato (mediano), Noventa.

(Raccolta Arrigo Bottaro)

I convincenti risultati dell’U.S. Condor in atletica leggera

Questi i giocatori della squadra di calcio dell’U.S. Condor in un paio di foto scattate durante il campionato 1952/53: Bodon Mario, Alunni Alfredo, Alunni Vittorio, Carrari Adelino, Vettore Oreste Armando, Piazza Lino, Sanavio Mario, Bottin Vittorio, Zanardi Giampaolo, Bodon Danilo, Cuzzolin Lino. Insieme alla squadra c’è l’avv. Romano Antonio.

U.S. Condor Battaglia Terme 1952/53 (1). La squadra è fotografata presso l’angolo nord-est del comunale. In piedi, da sinistra: Bodon Mario (“Marièto”), Alunni Alfredo (“Lelo”), Alunni Vittorio, Carrari Adelino, Vettore Oreste (“Sparexina”), Piazza Lino, Sanavio Mario, l’avv. Romano Antonio. Accosciati: Bottin Vittorio (“Capèto”), Zanardi Paolo (“Zamora”), Bodon Danilo, Cuzzolin Lino. Con la Condor giocava anche Sanavìo Giovanni (“Friz”).
Alle spalle della squadra, la casetta in legno adibita a spogliatoio, che è stata ammodernata.

(Raccolta Quintellio Ermanna)

U.S. Condor Battaglia Terme 1952/53 (2). La formazione è la stessa della foto precedente. In piedi, da sinistra: ?, Bottin Vittorio, Alunni Vittorio, Carrari Adelino, Alunni Alfredo, Vettore Oreste, Piazza Lino, Cuzzolin Lino, l’avv. Romano Antonio.
Accosciati: Bodon Mario, Zanardi Paolo, Sanavio Mario, Bodon Danilo.

(Raccolta Danilo Bodon)

U.S. Condor 1952/53, Zanardi e Sanavio.

U.S. Condor 1952/53, Zanardi e Sanavio. Il portiere Zanardi Paolo e il mediano Sanavìo Giovanni con un amico. A causa della brutta stagione e del suo frequente utilizzo, il terreno è in precarie condizioni.

(Raccolta Quintellio Ermanna)

Giovedì 26 marzo 1953 il Corriere dello Sport pubblica il nome dei cento migliori atleti sui 1500 metri piani. Renato Barsottini della Condor Battaglia Terme ha il 38° tempo: 4’14″2, insieme ad altri due atleti. In cima alla lista Maggioni, della Gallaratese, con 3’58″6.
Mercoledì 1 aprile nello stesso quotidiano sportivo troviamo l’elenco dei 100 migliori atleti italiani sui 5000 metri piani. Renato Barsottini ha il 39° tempo, con 16’05″4. Il miglior tempo è quello di Peppicelli, della Testaccina Roma: 15’13″0. Mercoledì 8 aprile sono pubblicati i nomi dei 100 migliori atleti italiani sui 10000 metri. A Cantin della Condor Battaglia Terme è accreditato il 62° tempo: 34’53″2. Il tempo migliore è quello di Peppicelli, della Testaccina Roma: 31’44″8.
Sabato 25 e domenica 26 aprile 1953 si disputa in varie città la fase interprovinciale del campionato atletico maschile di società. Renato Barsottini, gareggiando con la Condor di Battaglia nei 5000 metri, ottiene il secondo miglior tempo: 15’38″5. 6 Correndo per la società La Fenice Venezia vince invece la gara dei 1500 m con il tempo di 4’14″1. 7

Martedì 12 maggio si corre la prima tappa del 36° Giro d’Italia, la Milano – Abano Terme, di 263 km. Approfittando di una caduta collettiva avvenuta poco prima di Este, il corridore olandese Wim Van Est riesce a fuggire. Oltrepassata la salita di Teolo, giunge a Monteortone ed entra solitario nello stadio di Abano; percorsa la pista in terra battuta da poco bagnata da una leggera pioggia, taglia il traguardo posto sotto le tribune, applaudito dalla folla in festa. Vince la tappa in 6.37’10”, alla media di 39,731 km/h e conquista la maglia rosa. 8 L’indomani si svolge la seconda tappa, con il tragitto Abano Terme-Rimini, di 278 km. Il Giro, partito da Abano alle ore 10.00, va fino al Bassanello e quindi, imboccata la Statale, arriva alle 10.30 all’ingresso di Battaglia, dove un caloroso pubblico è assiepato lungo la strada. Proprio qui il friulano Zuliani inizia una fuga solitaria che dura per ben duecento chilometri. La tappa è vinta da Pasquale Fornara che conclude il percorso in ore 7,48’, alla media di 35,641 km/h. 9

Il 17 maggio la Nazionale italiana perde in casa contro l’Ungheria per 3-0 nel 7° incontro valevole per la 5a Coppa Internazionale. In seguito a questa sconfitta il Governo vara il cosiddetto “veto Andreotti”, che impedisce agli stranieri di soggiornare in Italia per giocare tra i professionisti; sono esclusi dalla restrizione gli oriundi.

Sabato 20 giugno 1953 il Corriere dello Sport pubblica il nome dei migliori dieci atleti d’Italia. Barsottini (La Fenice Venezia) è all’ottavo posto sui 1500 m con il tempo di 4’08″4 e al settimo posto sui 5000 m con il tempo di 15’38″6.
Domenica 4 ottobre si svolgono le finali nazionali del Gran Premio Italia 1953, manifestazione di corsa e marcia su strada riservata agli atleti di III serie. Sono ammesse le prime tre società classificate nella corsa (km 5) e nella marcia (km 10) di ogni Regione. La finale della marcia si svolge a Montecatini; per il Veneto sono ammesse le Società U.S. Condor Battaglia Terme, C.S.I. Treviso e A.V. La Fenice Venezia. Su 54 società in gara, la Condor si classifica al 20° posto, con 26 punti. 10

Durante la partita Germania-Saarland dell’11 ottobre 1953, valevole per la fase di qualificazione del mondiale di calcio del 1954, avviene la prima sostituzione di un giocatore con una riserva.

Domenica 18 ottobre si svolgono le finali regionali dell’8° Gran premio di Mezzofondo. Nella gara svoltasi in Veneto Sbettega Egidio della Condor Battaglia arriva secondo, con il tempo di 10’41″2. 11

L’acquisto del terreno per la costruzione della nuova parroccchiale e lo sviluppo della Galileo

Dal momento che Battaglia non è stata risparmiata dai bombardamenti, il voto fatto il giorno di Pasqua del 1944 non è più vincolante. La vecchia parrocchiale è però insufficiente e in posizione pericolosa a causa del grande traffico che ora scorre sulla via Maggiore e ben quattro quinti della popolazione abitano a ovest del canale. Il 30 ottobre 1953 il nuovo parroco, don Gaetano Torresin 12, acquista dal conte Emo Capodilista, al costo di 850 lire al metro, 1.012 mq di terreno per la costruzione del cantiere della nuova chiesa. 13

Mercoledì 9 dicembre iniziano tre corsi giovanili indetti dalla Federazione italiana di atletica leggera (FIDAL), della durata di sette giorni. I fondisti sono convocati a Napoli. Tra essi, il ventiduenne Renato Barsottini, appartenente alla Società La Fenice Venezia. 14

Tra il 1953 e il 1954 alla Galileo di Battaglia viene costruita la nuova fonderia. Anche nel 1953 alla Galileo ci sono circa 600 occupati. 15 Il 24 settembre CGIL, CISL e UIL proclamano uno sciopero generale dell’industria per precisare le parti che compongono la busta paga, in modo da stabilire un minimo salariale.

Gli avvenimenti
1953. Il 10 febbraio viene costituito l’Ente nazionale idrocarburi (ENI), sotto la presidenza di Enrico Mattei. Il 31 maggio l’Inter è campione d’Italia per la 6a volta. La classifica marcatori è vinta dallo svedese Gunnar Nordahl (Milan), con 26 reti. Il Padova arriva secondo in Serie B, Girone B. Il 2 giugno Fausto Coppi vince il Giro d’Italia per la quinta volta. Il 7 giugno si svolgono le elezioni politiche, vinte dalla lista DC, PSDI, PLI, PRI, SVP e Partito sardo d’azione (PSd’A) con il 49,8% dei voti. Il 29 agosto esercito e unità navali sono ai confini orientali per fronteggiare una possibile invasione jugoslava della zona B del Territorio libero di Trieste (TLT). Il 30 agosto Coppi vince a Lugano (Svizzera) il campionato mondiale di ciclismo su strada. Il 7 settembre Nikita Kruschev è Primo segretario del PCUS. Il 13 settembre J. M. Fangio su Maserati vince il Gran premio automobilistico d’Italia. L’8 ottobre Stati Uniti e Gran Bretagna si ritirano dalla zona A del TLT, passando i poteri all’Italia. L’indomani il Presidente del Consiglio Pella accetta i poteri conferiti dagli Alleati sulla zona A e dichiara l’intero TLT annesso all’Italia. Il 12 ottobre la Jugoslavia considera l’ingresso delle truppe italiane nella zona A un atto di aggressione. In novembre a Trieste si svolgono varie manifestazioni nazionalistiche, represse con la forza dalla polizia militare inglese: i morti sono sei, i feriti un centinaio. Il 5 dicembre Italia e Jugoslavia trovano un accordo per il ritiro delle truppe schierate lungo i confini. L’11 dicembre CIGL, CISL e UIL proclamano lo sciopero generale del pubblico impiego; il governo preannuncia sanzioni verso coloro che vi aderiranno. Nel 1953 Alberto Ascari su Ferrari vince anche la 4a edizione del Mondiale di Formula 1.

NOTE

1) Dal 1952 anche il Campionato di Serie C diviene a Girone Unico a 16 squadre e assume carattere professionistico. Per raggiungere questo obiettivo le prime classificate del campionato di Serie C 1951/52, composto da quattro gironi di 18 squadre ciascuno, disputano un girone finale che mette in palio un unico posto per la Serie B, che da 20 passa a 18 squadre. Le seconde e terze qualificate (otto squadre) rimangono in serie C, le quarte classificate giocano un girone finale in cui le ultime due sono retrocesse in IV Serie. Tutte le squadre che occupano dal quinto posto in poi sono retrocesse direttamente in IV Serie, composta da 128 squadre suddivise in otto Gironi. La Promozione passa così dal 4° al 5° livello e da interregionale diviene regionale. Seguono la Prima Divisione Regionale e la Seconda Divisione Provinciale. Il calcio italiano rimane strutturato a sette livelli, seppure con alcuni cambiamenti, sino al 1968.
2) FIGC, Lega Regionale Veneta, Comunicato n. 6 del 15 ottobre 1952.
3) Ivi, Comunicato n. 21 del 28 gennaio 1953.
4) Ivi, Comunicato n. 34 del 29 aprile 1953.
5) 5 milioni di lire del 1953 equivalgono a 77.070,86 euro del 2011.
6) “Corriere dello Sport”, 28 aprile 1953. La gara è vinta da Peppicelli con il tempo di 15’26″6.
7) Ivi, 27 aprile 1953.
8) Ivi, 13 maggio 1953.
9) Ivi, 14 maggio 1953.
10) Ivi, 7 ottobre 1953.
11) Ivi, 21 ottobre 1953. La gara è vinta da Capuzzo Orfeo dell’UISP Padova con il tempo di 10’37″6.
12) Mons. Gaetano Torresin fa il suo ingresso nella parrocchia di Battaglia Terme l’11 maggio 1952. Rimarrà parroco fino al 1968. Sac. GUIDO BELTRAME, La parrocchia di S. Giacomo e il paese di Battaglia, 1997, pp. 51-53.
13) Storia di una chiesa a Battaglia Terme, ed. La Galiverna, Battaglia Terme, 1998, pp. 23-24.
850 lire del 1953 equivalgono a 13,10 euro del 2011.
14) “Corriere dello Sport”, 25 dicembre 1953.
15) ANTONIO NAPOLI, Mondo operaio della Galileo, in PIER GIOVANNI ZANETTI (a cura di), Battaglia Terme Originalità e passato di un paese del Padovano, Comune di Battaglia Terme, Ed. La Galiverna, 1989, pp. 215 e 216.